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Lo Stephen Stills dei miracoli

Dallas, Texas: nasce Stephen Arthur Stills. Suo padre è un militare e gira in continuazione portando con sé la famiglia.

Stephen cresce tra la Florida e il Centro America, tra Gainesville, Tampa, Costa Rica e Panama dove si diploma. Ma lui, all’Università, preferisce la chitarra. Appassionatosi, in gioventù, alla musica latina, Stephen viene ben presto affascinato dalla nascente scena folk del Greenwich Village newyorkese dove si trasferisce appena compiuti 18 anni.
Qui conosce Fred Neil, songwriter e chitarrista di valore, che gli insegna i segreti di folk & blues.

Appena può, Stephen sale sul palco del Gerde’s Folk City di Bleeker Street, lo stesso calcato da Bob Dylan e Joan Baez. Lì suona da solo, chitarra acustica e voce, proprio come i suoi eroi di quel tempo: Bob Dylan, Richie Havens, Judy Collins.

Eppure, finisce in un coro di 9 elementi che diventa la band residente del Café Au Go Go. Negli Au Go Go Singers c’è anche Richie Furay che con Stephen e Neil Young darà vita nel 1966 ai Buffalo Springfield. Ormai, Stephen e i suoi amici si sono trasferiti in California perché lì c’è davvero un mondo tutto nuovo da scoprire.

I Buffalo Springfield hanno successo da subito ma altrettanto rapidamente riescono a litigare tra loro: in particolare tra Stephen Stills e Neil Young c’è davvero tanta competizione. I due sembrano i classici galli nel medesimo pollaio.
Così, appena può, Stills scioglie la band: tra la fine del 1967 e l’inizio del 1968 frequenta sempre più spesso David Crosby che ha appena lasciato i Byrds e che sogna di formare con Stills una nuova band.
Mama Cass presenta ai due Graham Nash, cantante inglese fuoriuscito dal gruppo beat degli Hollies. Nasce così il primo supergruppo della storia del rock a usare i propri cognomi al posto di un nome di fantasia: Crosby, Stills & Nash.