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viola guitars sp 24

MOV SP 24, una chitarra moderna dai tanti volti

Una chitarra di liuteria italiana che pur nascendo da una concezione moderna permette di saltare da un'epoca musicale all'altra con facilità.

Abbiamo spesso parlato di liuteria nostrana, ma non nego che molto spesso ci sono delle “eccezioni” che ti fanno pensare non solo di trovarsi davanti a uno strumento, ma a un connubio estetico e musicale di un alto livello, una forma d’arte che rompe gli schemi a cui siamo abituati.

Oggi parliamo della chitarra MOV SP 24, che ho avuto l’occasione di provare a fondo grazie alla gentilezza del suo creatore, Marco Omar Viola. Si tratta di uno strumento che ha uno standard di costruzione ma che poi, come vedete nella gallery sul sito ufficiale, può avere molte personalizzazioni.

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Marco è un volto conosciuto sulle pagine di Musicoff, la sua carriera professionale inizia diversi anni fa dalla Scuola Civica Scuola di Liuteria, per poi continuare a macinare esperienza sul campo, fino all’avvio della sua attività MOV Guitars.

La sua estrazione musicale viene dal mondo della chitarra moderna e dello shredding, del Metal dagli anni ‘80 ai primi 2000, quindi il suo concept di strumento è una chitarra che permetta al musicista di poter effettuare anche le più complesse tecniche con la minor fatica possibile.

Un’estetica a regola d’arte

Il gusto estetico è alquanto soggettivo, però penso sia abbastanza palese che trovarsi davanti a un oggetto “bello”, sotto vari punti di vista, metta la maggior parte di comune accordo.

Parliamo di:

  • forma del body e della paletta
  • rifiniture e tagli particolari per l’accesso agli ultimi tasti del manico
  • il Tummy Cut che su ambedue i lati mette a vista il legno del body e del top
  • il tipo di verniciatura utilizzata e le combinazioni cromatiche
  • le venature del top, scelte accuratamente
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Non è assolutamente uno strumento che passa inosservato anche solo esposto in una rastrelliera, nonostante non si faccia uso di un hardware dal colore sgargiante (sia ponte, che pickup che meccaniche sono nere, che comunque potrebbero risaltare molto meno se si montasse un hardware completamente dorato).

Dalle foto possiamo arrivare a questa conclusione, è uno strumento si sgargiante ma allo stesso tempo elegante.

Scheda Tecnica

Vediamo quindi la scheda tecnica ufficiale di questo strumento:

  • Corpo – Cedrella Marezzata
  • Top – Acero Americano Fiammato
  • Manico – Acero Europeo
  • Tastiera – Ebano Makassar
  • Raggio Tastiera – 16”
  • Tasti – 24 tasti Jumbo in acciaio inossidabile
  • Meccaniche – Gotoh autobloccanti
  • Ponte – Floyd Rose Original con scavo dedicato e blocco inerziale in ottone
  • Pickup – Suhr SSH al manico e SSV al ponte
  • Elettronica – Selettore a cinque vie, potenziometri del tono e del volume

Questo modello ha quasi un impostazione “classica”, seppur con una scelta di legni particolare, sembra quasi un tributo alle superstrat.
Il manico è tutto fuorché qualcosa di anche solo lontanamente vintage-oriented, parliamo di una tastiera assai piatta, ottima per velocisti.

La configurazione elettronica segue le canoniche posizioni che permettono di suonare i singoli pickup o a coppie; nelle posizione 2 abbiamo le due bobine del solo pickup al ponte in parallelo, mentre nella posizione 4 abbiamo quelle del pickup al manico in parallelo.

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I suoni dei pickup al microscopio

I magneti utilizzati sono ben conosciuti sul mercato, quindi vediamo qualche analisi in frequenza per avere un’idea leggermente più approfondita.

Posizione 1

Possiamo vedere che è una posizione abbastanza scura (rispetto a quelle che vedremo più avanti), con un bel picco tra i 150 Hz e i 2020 Hz e un calo intorno ai 500 Hz, fino a risalire intorno a 1 kHz, rimanendo più o meno quasi stabile fino a 2.8 kHz dopodichè comincia la discesa con una pendenza non troppo ripida, arrivando a dei 5 kHz praticamente al limite fino a degli 8 kHz che risultano quasi non pervenuti.

Il suono è abbastanza familiare, ricorda ovviamente quello del PAF, ma permette di ottenere ottime sonorità ritmiche; con suoni edge o crunchettoni da il meglio di sè.

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Posizione 2

Posizione decisamente più equilibrata dal punto di vista della risposta in frequenza, qualche lieve picco intorno ai 350 Hz ma con una certa stabilità intorno ai 5 kHz, rimanendo con delle altissime più presenti fino agli 8 kHz che nella posizione precedente andavano a perdersi in maniera più netta.

Questa penso sia la posizione più utilizzabile per parti arpeggiate o melodie con delay molto lunghi, ottima per sonorità orientate al pop.

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Posizione 3

Considerazione ovvia, parliamo della posizione con più volume in assoluto, dato che usiamo ambedue i pickup, abbiamo diversi picchi, soprattutto nella zona “alta” dello spettro dove ci permettono di avere sotto le dita un suono leggermente più “sparkling”; parliamo di picchi intorno ai 150 Hz, 350 Hz , 850 Hz, 1.8 kHz e 5 kHz su tutto lo spettro.

Il tutto sii traduce in un suono estremamente presente, forse leggermente meno medioso di quanto ci si potrebbe aspettare, ma parliamo di pochi db di differenza.

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Posizione 4

In questo caso cominciamo a notare un andamento particolare dell’analisi in frequenza, che comparirà in maniera ancora più netta nell’ultima immagine. Abbiamo un’analisi praticamente coerente in quasi ogni sua parte (tranne ovviamente agli estremi) senza particolari picchi (qualcuno c’è ma è estremamente più accentuato rispetto a tutte le altre posizioni viste ora) e con un volume che sembra essere quasi pari alla posizione centrale, molto probabilmente potrebbe essere dovuto anche all’ altezza dei due pickup e dalla loro differenza in volume di uscita.

Questa posizione è bella per ottenere sonorità vicine a quelle della strato, non è la stessa cosa del single coil, ma dà quel tipo di vibes per non avere un suono troppo “imponente”.

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Posizione 5

Qui abbiamo una risposta in frequenza di quelle più “ariose”, con picchi ben visibili sul regime delle medio alte, fino a arrivare quasi ai 10 kHz , questi però sono picchi estremamente “appuntiti” rispetto a quasi tutte le posizioni precedenti. 

Ovviamente è la miglior posizione possibile per i suoni distorti, estremamente aperto, e con un equalizzazione abbastanza a “V”.

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Sul banco di prova

Stavolta ho effettuato le prove in una maniera fino ad oggi per me inedita, ovvero con l’utilizzo esclusivo di un amplificatore virtuale: la scelta di questa opzione permetterà a chiunque di effettuare una prova ripetibile utilizzando lo stesso setup.

La catena è molto basilare: Chitarra -> Cavo SsOne Quicklock -> Arturia Audiofuse -> STL AmpHub

L’amplificatore scelto è il Vicarius 50, versione digitale del Victory Kraken, una testata che nasce per utilizzo Hard Rock e Metal, utilizzando la sua cassa 2×12 con coni V30 microfonati con SM 57 e MD 421, unico effetto utilizzato è un riverbero direttamente di casa STL per dare un filo di spazio in più, ma le distorsioni arrivano direttamente dall’ampli senza usare alcun effetto sul front.

Che tipi di suoni sono ottenibili?

Stiamo parlando di una chitarra che prende effettivamente dal mondo delle Super-Strat tutta la parte di “richiesta” dal chitarrista moderno, dalal scelta del legno a quella dell’hardware, ma il cuore “suonante” strizza l’occhio anche al vintage style.
I pickup permettono di operare in quella schiera di suoni che arriva fino agli anni ‘80, includendo in più le due posizioni intermedie abbastanza inusuali.

A gusto personale di chi scrive, la combinazione di legni e pickup è ben calibrata, la chitarra risulta avere un suono particolarmente brioso, ma senza risultare troppo nasale, o almeno non in modi che non si possano risolvere con il solo potenziometro del tono.

A chi serve uno strumento simile? Potremmo dire con molta facilità che è uno strumento cucito addosso alle necessità del rocker, senza fare troppi giri di parole, se una persona fa rock con le sue varie derivazioni, se non si necessitano sonorità roppo moderne, ebbene questa chitarra può essere il main instrument che permette di portare a casa un intero concerto senza necessità di un cambio.

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Il plus della customizzazione

Come visto in queste pagine, in tantissime occasioni, brand di un certo livello, nostrani e esteri, possono permettere dei custom order.
È bene ricordarlo anche ai fini di questa prova, che mette in luce delle caratteristiche generali, ma poi sono vari i particolari che possono essere variati a piacimento (il che chiaramente fa variare anche il prezzo).

Maggiori Informazioni sul sito di MOV Guitars.