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Vintage Drum Show Medimex 2023, Antonio Di Lorenzo Drum Collection

Batterie vintage in mostra al Medimex 2023 di Taranto

Ricca di autentici tesori musicali, la collezione di Antonio Di Lorenzo ha potuto finalmente godere di una degna cornice espositiva.

Un momento straordinario per Antonio Di Lorenzo, batterista, percussionista e compositore pugliese dalla carriera più che trentennale: un album a suo nome in uscita e, soprattutto, il coronamento di un sogno, quello di poter realizzare una mostra con i pezzi più pregiati della sua enorme collezione di batterie vintage, strumenti che hanno fatto la storia della musica jazz, rock e pop dal 1930 agli anni ’70.

Antonio Di Lorenzo
Antonio Di Lorenzo

Nell’ambito dell’appuntamento fieristico Medimex di Taranto, dal 15 al 18 giugno scorsi, nell’ex chiesetta dell’Università degli Studi, il batterista Antonio Di Lorenzo ha finalmente potuto condividere con appassionati e semplici curiosi la sua infinita passione per lo  strumento che suona e la sua storia.

Vintage Drum Show Medimex 2023, Antonio Di Lorenzo Drum Collection

Tra i maggiori esperti al mondo, con più di 150 set d’epoca, 350 rullanti e centinaia di piatti e memorabilia, Di Lorenzo possiede una delle collezioni più grandi al mondo, probabilmente la maggiore in Europa.
La impreziosiscono strumenti rari appartenuti a musicisti famosi come John Densmore dei Doors, Elvin Jones (batterista del quartetto di John Coltrane) e molti altri.

Antonio Di Lorenzo suona la Roger Celebrity Bitone (Batteria Vintage)
Antonio Di Lorenzo suona la Roger Celebrity Bitone (Batteria Vintage)

Chi ha visitato a Taranto il Vintage Drum Show Medimex 2023, Antonio Di Lorenzo Drum Collection ha potuto passeggiare tra la storia della musica moderna, partendo dal modello di batteria usata da Gene Krupa con l’orchestra di Benny Goodman, passando al jazz con quella di Elvin Jones, per arrivare agli strumenti ‘trasparenti’ utilizzati da John Bohnam con i Led Zeppelin, alla mitica Ludwig di Ringo Starr dei Beatles, a quella di Jan Paice dei Deep Purple, senza dimenticare la Gretsch del batterista dei Rolling Stones.

Racconta Di Lorenzo che la sua passione per lo strumento, origine e ‘alimento’ della sua collezione di batterie e della sua conoscenza sempre più approfondita dell’argomento, “mi ha consentito anche di diventare uno dei più quotati giornalisti nel settore, senior columnist della rivista Drum Set Mag, ho scritto centinaia di articoli per i periodici Percussioni, Drum Club, e per le prestigiose riviste americane e inglesi Not So Modern Drummer e Vintage Drums Legendary Sounds”.

Il batterista pugliese dei suoi strumenti conosce ogni aspetto e particolare, sa individuare e sottolineare le caratteristiche più particolari e sconosciute ai più, dalla singola vite alla finitura più ricercata.
Un valore aggiunto ha quindi rappresentato la sua presenza per l’intera durata della mostra nelle vesti di cicerone per illustrare ai visitatori (alcuni dei quali decisamente illustri, come ‘Il re’ della batteria in Italia, mr. Tullio De Piscopo) le peculiarità e la storia di ogni singolo strumento esposto: in totale oltre 150 set vintage, più di 300 rullanti e circa 300 piatti storici, oltre varie memorabilia dal grande effetto scenico, come banner, antichi espositori e gadget anni ’60 e ’70 delle varie ditte costruttrici o importatrici di batterie.

Mi ritengo assolutamente vintage. Ho partecipato più volte alle più importanti fiere di strumenti musicali al mondo, come il NAMM di Los Angeles o la Musik Messe Frankfurt e a tutte le fiere di settore italiane. La mia conoscenza dello strumento mi porta a collaborare da anni come product manager del ‘settore percussioni’ con la ditta Armas Italia, sviluppando e contribuendo alla creazione di molti prodotti e strumenti: così ho potuto lavorare per grandi batteristi come Mel Gaynor, DJ Fontana, Rob Brian e – pensate un po’ – Ringo Starr”.

Ma l’interesse di Di Lorenzo non è rivolto solo al passato: il 21 giugno è la data di uscita di un suo nuovo album solista, il sesto per la precisione, intitolato The Sweet Survivor, al quale hanno offerto il loro contributo alcuni protagonisti del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e il grande maestro Bruno Tommaso.

Con una carriera prestigiosa in studio di registrazione e on stage sui palchi di tutto il mondo, Antonio ha collaborato con musicisti che hanno fatto la storia della musica jazz (Steve Lacy, Lee Konitz, Dave Liebmann, Bob Mintzer,  Benny Golson, Enrico Rava, Massimo Urbani, Gianluigi Trovesi, Franco D’Andrea), ma è assai apprezzato anche nel circuito pop (ha suonato con Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Paolo Conte).

In tutto ha all’attivo più di 100 dischi, sei dei quali come leader, ha composto musiche per documentari e si è aggiudicato numerosi premi, dal Top Jazz della rivista Musica Jazz, al Leone D’argento alla Biennale di Venezia, all’ Universal Audio Award.

Vincitore del bando Puglia Sounds Record 2023, il suo ultimo lavoro da solista The Sweet Survivor è un concept album nato tra la Puglia, Los Angeles, New York e Londra durante il lockdown, probabilmente la sua opera più ‘personale’ in cui la vicenda umana si fonde con le molteplici fonti di ispirazione e l’amore profondo per la sua Puglia. 

Antonio Di Lorenzo
Antonio Di Lorenzo

Insieme al batterista alcuni suoi collaboratori storici come il fisarmonicista Vince Abbracciantee il bassista Dado Penta (insieme a Di Lorenzo nel trio The Bumps), il sassofonistaFinoma anche altri giovani leoni come i fiatisti Cozzella, Mastropasqua, Fallacara, Paolo Daniele e le voci di Carol Comes e Vincenzo Scarafile.

Il contributo di maestri del jazz mondiale come i già citati Marc Ribot, John Medeski e Bruno Tommaso fa di The Sweet Survivor un disco intenso, pieno di emozioni e suggestioni musicali, un viaggio sonoro che lascia il segno nell’ascoltatore; tutti i brani sono originali a firma del batterista, sicuramente l’opera più matura di un artista considerato uno dei massimi specialisti del suo strumento, con una storia musicale tra le più suggestive tra gli artisti pugliesi in attività.