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Slash – World On Fire

Sono sempre più quelli che affermano che il Rock è morto, un po'per burla, un po' per ripicca nei confronti della scena musicale attuale, spesso perché, in fin dei conti, si cerca sempre di creare clamore. L'ultimo a svelare il terribile arcano è stato Gene Simmons, noto leader dei Kiss nonché ambigua personalità

Sono sempre più quelli che affermano che il Rock è morto, un po’per burla, un po’ per ripicca nei confronti della scena musicale attuale, spesso perché, in fin dei conti, si cerca sempre di creare clamore. L’ultimo a svelare il terribile arcano è stato Gene Simmons, noto leader dei Kiss nonché ambigua personalità del music business. Molto probabilmente Mr. Simmons non ha avuto modo di ascoltare l’ultima fatica discografica di Slash e soci, altrimenti avrebbe sicuramente risparmiato ai suoi fans degli inutili strali.Già, l’ex Guns’N’Roses è la testimonianza vivente di come in realtà il Rock sia vivo, malgrado la non invidiabile salute. È pur vero che la scena hard/heavy da tempo immemore non brilla per originalità e anzi, sono sempre più le band che, prive di una personalità forte, si riducono ad essere copie troppo spesso sbiadite delle originali.Malgrado queste considerazioni, stiamo parlando di un’isola felice, di un genere musicale che da un paio di anni vive una seconda giovinezza. Un ritrovato entusiasmo che, seppur riservato ad una proposta musicale ormai di nicchia (in cui tutto è stato già detto ormai da trent’anni), è in grado di far ancora gioire gli estimatori del rock più sanguigno. I suoi fan hanno bisogno di certezze e non badano troppo a sperimentazioni o pindarici voli compositivi. Chiedono ai loro idoli solamente tanta sostanza. Slash è uno di quegli artisti di cui ci si può ormai fidare, è sinonimo di serietà e caparbietà. Una di quelle leggende che non si svendono artisticamente o intellettualmente. Uno di quei solitari che, seppur elevati suo malgrado a icona e fenomeno commerciale, non si è fatto attrarre dalle sirene del mainstream e dalle esasperate richieste del music business. Uno di quei chitarristi old-school che mette, più o meno, tutti d’accordo. La fiducia che i tantissimi fans ripongono in lui, può essere nuovamente ripagata grazie al nuovo World On Fire.Quest’ultima fatica discografica ci presenta una band ormai collaudata e compatta, che suona potente, ormai garanzia di qualità, ispirazione e soprattutto divertimento. Myles Kennedy è indubbiamente una delle migliori ugole in circolazione. È perennemente ispirato e sa ammaliare l’ascoltatore senza stancare. Todd Kerns è un ottimo bassista e polistrumentista, e insieme al buon Brent Fitz alla batteria forma una sezione ritmica consolidata, robusta e dinamica.L’unica pecca dell’album forse è rivelata dai troppi brani inseriti in scaletta. Decisamente molti (ben 17!) per un album di buon hard rock vecchia scuola. Grazie all’ottima produzione di Michael Baskette, i brani rimangono però omogenei, e la proposta musicale non si discosta di una virgola dal precedente Apocalyptic Love. È da notare invece come molti brani abbiano un minore appeal radiofonico rispetto al predecessore. E questo non è ovviamente un male, anzi.La tittle track risulta un po’ prevedibile, ma Shadow Life e Automatic Overdrive sono due ottimi brani. Wicked Stone è sembra in linea con i brani più anonimi nel precedente disco. 30 Years To Life è esplosiva e si dimostra come uno dei migliori pezzi del lotto. Bent To Fly è la prima ballad, indubbiamente bella ma ha quel non so che di già sentito, Stone Blind è leggermente dark ma convince  già al primo ascolto.Battleground è l’altra fantastica ballad presente su disco che ci mostra un Kennedy in forma strepitosa. Dirty Girl sembra fare il verso agli Aereosmith di fine ’80s. Iris Of The Storm è un altro brano azzeccatissimo, in cui Myles da sfoggio di tutte le sue doti tecniche. The Dissident col suo intro di banjo è melodica e potente. Safari Inn, il brano strumentale, delude per la sua piattezza. The Unholy è dark e straniante.In generale siamo di fronte ad un buonissimo album, in cui non ci sono grandi cali qualitativi. E malgrado la sua durata, riesce incredibilmente a suonare in modo compatto e divertente. World On Fire si candida sicuramente a migliore uscita hard rock dell’anno. Il Rock è morto? Spiacenti, sarà per un’altra volta!Marcello MannarellaGenere: Hard Rock

Line-up:
Myles Kennedy voce
Slash chitarre
Todd Kerns basso, cori
Brent Fitz batteria, percussioni, piano

Tracklist:

  • World on Fire 4:30
  • Shadow Life 4:00
  • Automatic Overdrive 3:35
  • Wicked Stone 5:27
  • 30 Years to Life 5:08
  • Bent to Fly 4:56
  • Stone Blind 3:49
  • Too Far Gone 4:07
  • Beneath the Savage Sun 5:48
  • Withered Delilah 3:10
  • Battleground 6:59
  • Dirty Girl 4:14
  • Iris of the Storm 4:00
  • Avalon 3:00
  • The Dissident 4:26
  • Safari Inn 3:26
  • The Unholy 6:48
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