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Cantori, riti e diaspore culturali prima del Gregoriano

A spasso per l’antica Europa alla ricerca dei primi canti liturgici.

Con l’anno 476 d.C. si conclude tradizionalmente la lunga parabola dell’Impero Romano. Al suo posto si fanno spazio nuove forme di potere strettamente connesse a promettenti sovrani “barbari” e alla nascente egemonia cristiana. 
Questo è il contesto geopolitico in cui si ambienta la storia di oggi. 

Com’è la musica in questo periodo?

Non abbiamo notizie certe, poiché non esisteva ancora la notazione. Qualcosa però possiamo provare a raccontarlo attraverso i gustosi esempi in ambito liturgico religioso. Un discorso sorprendentemente avvincente. 

Nel territorio europeo la religione Cattolica romana diviene gradualmente un’autorità per le popolazioni di lingua latina. Tuttavia a livello rituale e musicale trovare uniformità è praticamente impossibile. Da Roma a Siviglia si formano un numero sorprendente di modalità per intonare i canti a Dio. 

Nel prossimo episodio racconteremo la nascita del Canto Gregoriano. L’ambiente Carolingio di Carlo Magno cercherà assiduamente uniformità all’interno del Rito Cattolico portando alla formalizzazione del cosiddetto Canto Gregoriano.

Com’era la musica cristiana nell’Europa pre carolingia?

Il video prova a rispondere schematicamente a questa domanda prendendo come modello dei territori particolarmente cruciali: la Spagna visigota e araba, la Gallia del Nord e l’Italia di Milano, Roma e Benevento.

Bene, in questi luoghi hanno avuto origini delle tradizioni di canto veramente speciali di cui abbiamo eco ancora oggi. Le vicende sono davvero curiose.

Vi invito calorosamente a scoprire questa parte meno conosciuta della Storia della Musica.

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