HomeStrumentiChitarra - DidatticaI migliori riff Death Metal degli anni ’90, secondo episodio

I migliori riff Death Metal degli anni ’90, secondo episodio

Continuiamo la nostra brutalità chitarristica con altri 5 grandi riff Death Metal degli anni '90.

Secondo appuntamento con uno dei sottogeneri del Metal più brutali ma anche più amati e pieni di diverse influenze e stili, il Death Metal.
Questa volta il bravissimo Giuseppe Negri ci guiderà attraverso altri 5 riff che non a caso riprendono alcune delle band già viste nel primo episodio, aggiungendo però qualche chicca da veri appassionati!

At The Gates – Blinded By Fear

Album del 1995 già incontrato la scorsa volta, considerato tra i migliori esempi del Death Metal, è il frutto di una band che ha dato il suo meglio tra il ’90 e il ’96 ed è considerata una delle fondatrici del cosiddetto stile di Göteborg.
Quest’ultimo nasce, appunto, in Svezia concedendo al genere una vena melodica, con la possibilità di incontrare nei brani anche chitarre acustiche e voci pulite.
Noi però, oggi, mettiamo il gain a 11!

At The Gates – Slaughter Of The Soul

Per questo riff Giuseppe imbraccia una LTD EC-1007 Evertune. Si tratta di una chitarra a 7 corde dotata dell’oramai ben noto ponte Evertune, con il suo sistema a tensione costante che permette di scegliere se lasciare effettuare i bending oppure no, bloccando così tutte le microvariazioni di intonazione/accordatura e consentendo di avere delle ritmiche estremamente precise.
Lo strumento è equipaggiato di un sistema di pickup attivi, i collaudati EMG 60-7H al manico e 81-7H al ponte.

Meshuggah – Future Breed Machine

Il brano è tratto dall’album del 1995 Destroy Erase Improve, il secondo della band svedese, che è stato inserito alla quarantaduesima posizione della lista 50 Greatest Prog Rocks of All Time della rivista musicale Rolling Stone.
I Meshuggah sono un pilastro della musica heavy degli ultimi 30 (e rotti) anni, non c’è altro da dire, mano alla chitarra!

Meshuggah - Destroy Erase Improve

Per i Meshuggah Giuseppe torna a mettere le mani sulla bella LTD EC-1007 Evertune.

Carcass – Buried Dreams

L’album Heartwork esce nel 1993 per la Earache Records. Stavolta non siamo in Svezia ma in quella Liverpool che vide nascere la rivoluzione della musica inglese targata Beatles.
Qui siamo però molto lontani dalle sonorità dei baronetti, visto che parliamo di una delle band che oltre il Death Metal è annoverata tra le fondatrici del Grindcore.
Ultimo disco, questo, con il chitarrista Michael Amott che lascerà il posto a Mike Hickey già durante il tour promozionale.

Carcass - heartwork

Per la terza volta Giuseppe sceglie di utilizzare la 7 corde LTD EC-1007 Evertune.

Death – Flesh And The Power It Holds

Settimo e ultimo album dei Death, The Sound of Perseverance (1998) è anche l’unico pubblicato per l’etichetta indipendente tedesca Nuclear Blast.
Un disco di difficile categorizzazione, molto tecnico ma che presenta anche vene melodiche e progressive per certi versi.
Ironia della sorte, fu il disco che presentò il logo definitivo della band, già in parte modificato nell’album precedente, ma, come suddetto, fu anche la loro ultima opera in studio.

Death - The Sound of Perseverance

Su questo riff Giuseppe usa una chitarra LTD M-1 Custom ’87 Rainbow Crackle, dal corpo in ontano, manico in acero e tastiera in ebano. Il suono proviene dall’unico pickup presente, ovvero un humbucker Seymour Duncan Distortion al ponte (che però è provvisto di push-pull per splittare le bobine).
Il circuito è passivo ma è dotato di un active boost per avere una spinta in più quando serve.

Dark Tranquillity – The Sun Fired Blanks

Il brano è inserito nel disco Projector del 1999, quarto album della band svedese in cui ci si lascia trasportare da un certo grado di sperimentazione, inserendo anche alcune voci pulite oltre al classico growl.
In ogni caso… allacciate le cinture!

dark tranquillity projector

Giuseppe ha scelto di imbracciare la chitarra LTD EC-1000 Duncan Vintage Black, tutta in mogano e tastiera in ebano, che monta un classico set di pickup Seymour Duncan, ovvero ’59 al manico e JB al ponte.