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Andy Timmons e i segreti del suono della chitarra

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Uno dei suoni di chitarra elettrica più apprezzati di tutti i tempi viene raccontato in questo video dal suo stesso autorevole artefice: Andy Timmons.

Il suono di chitarra e “le mani”

Tanto vale levarsi subito il pensiero: nessun “il suono è nelle mani” verrà maltrattato nella redazione di questo articolo. D’altro canto, è lo stesso Andy Timmons a concludere il video con un eloquente quanto brillante “Nothing replaces the tone that comes with the time“, concetto non omologo ma quantomeno analogo.

Forse potremmo approfittarne per cercare di dare qualche sana interpretazione al concetto, onestamente un filo abusato, di suono nelle mani.
Vogliamo chiamarla esperienza? Vogliamo chiamarla intenzione? Vogliamo chiamarla sensibilità? Basterebbe non scomodare a sproposito il genericissimo concetto di talento, che sulla chitarra quanto in qualunque altro contesto può significare tutto o nulla.
A ogni modo, di qualunque cosa si tratti per definizione, Andy ne ha in quantità industriale.

Le corde nel suono di chitarra di Timmons

Parlando di corde, l’artista ha le idee chiarissime: D’Addario (che tra l’altro è host del video in questione). Un legame che va avanti dagli inizi degli anni ’90, quando Timmons militava nel gruppo Danger Danger.
Andy racconta nel video che in quel periodo non era soddisfatto del suono e in particolare della tenuta dell’accordatura con le corde che utilizzava; gli venne in soccorso Don Dawson, impiegato di lungo corso presso l’azienda americana, che gli inviò un set prodotto dal marchio.

Il suggerimento funzionò alla grande: Timmons è tuttora un soddisfatto utilizzatore, dichiarando benefici in termini di suono, stabilità e durata. E ammettendo candidamente che tende a rompere le corde con una certa frequenza, per via dell’intensità dell’azione della sua mano destra (che anche a occhio nudo appare piuttosto “decisa”).

I pedali nel suono di chitarra di Andy Timmons

Il pezzo forte del video sono ovviamente gli effetti a pedale. “So che a voi piace saperne di più sui pedali“: il chitarrista esordisce così nel filmato, e ha ragione perché è un argomento che desta sempre tantissima curiosità.
Quello dell’effettistica è il “reparto” più soggetto a cambiamenti all’interno della strumentazione di Andy Timmons; ma come vedremo nel video, è anche un elemento della catena che ha un impatto decisivo sul suo suono di chitarra.

Da ascoltare i vari stadi di gain e distorsione attualmente a disposizione, dai booster/preamp Xotic al suo JHS signature, passando per un moddato e decisamente vissuto Boss Blues Driver.
Molto interessante l’utilizzo che Timmons fa del compressore Carl Martin signature, utilizzato in un approccio più da booster che interagisce in maniera incisiva con il guadagno e il tono dell’amplificatore.
Parlando di effetti di ambiente, il nostro Andy si tratta ugualmente bene utilizzando due esemplari di Strymon che i nostri lettori conoscono assai: il delay Timeline, dal quale ottiene sonorità che si rifanno agli storici Memory Man ed Echoplex, e il riverbero BigSky.

Ok, il suono della chitarra è sicuramente anche “nelle mani”: ma ad ascoltare cotanto risultato, quelle stesse mani viene comunque voglia di metterle al portafogli…

Amplificazione e suono della chitarra

Risposta facile: parlando di amplificatori, il suono di chitarra di Andy Timmons dice forte e chiaro Mesa Boogie. La configurazione è stereo (anche in funzione dell’utilizzo dei suddetti effetti di ambiente) e passa per due ampli Lonestar, finendo a una coppia di cabinet Rectifier 2×12 situati in un’altra stanza.

La ripresa delle casse è affidata a microfoni Shure SM57, con il segnale che passa poi attraverso due preamp BAE 1272 ispirati agli storici moduli Neve. Anche qui, attenzione alla GAS…

Ok, ma… la chitarra?

Parlando del suo suono di chitarra, il buon Andy ha trascurato di soffermarsi proprio sull’elemento principale: lo strumento utilizzato. Non che la cosa sia un mistero: la chitarra imbracciata nel video è una Ibanez AT100CL, mentre a farle compagnia sul reggi-chitarra alla sinistra dell’artista dovrebbe esserci l’altro suo modello signature prodotto dalla casa giapponese, la ATZ100.
Entrambe le chitarre condividono caratteristiche tradizionali come il design, il corpo in ontano e il manico in acero, sposate però alla modernità dei pickup DiMarzio.

Su quanto e cosa serva di tutto ciò per ottenere un guitar tone caratterizzato e incisivo come quello di Andy Timmons, si potrebbe probabilmente discutere una vita intera.
Fatto sta che è sempre appagante entrare nel dettaglio della realizzazione di un suono di chitarra così inconfondibile, o anche solo vedere la propria strumentazione raccontata nel dettaglio (come fatto di recente dal nostro amico Massimo Varini); perciò non ci resta che metterci comodi e goderci il filmato, preferibillmente armati di validi supporti di ascolto.