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Cablaggi pickup – Primi esperimenti

In questa nostra lezione non pretendiamo di presentarvi certo l'uovo di Colombo, tuttavia molto spesso si parla di sostituzione dei pickup di uno strumento e molto poco invece del fatto che si può intervenire sul suono modificando semplicemente i cablaggi dei pickup dando a questi qualche possibilità sonora in più.P

In questa nostra lezione non pretendiamo di presentarvi certo l’uovo di Colombo, tuttavia molto spesso si parla di sostituzione dei pickup di uno strumento e molto poco invece del fatto che si può intervenire sul suono modificando semplicemente i cablaggi dei pickup dando a questi qualche possibilità sonora in più.Prima di addentrarci in questo discorso, ci sembra d’obbligo precisare una cosa (anche se crediamo ovvia): ogni parte di uno strumento (a partire dai legni, la tastiera, l’hardware, il body, le corde, ecc…) incide in una certa percentuale sul suono ultimo dello strumento stesso.
Non vogliamo perderci qui in lunghi discorsi teorici su impedenze, resistenze, campi magnetici che caratterizzano i pickup, ma vorremmo invece presentarvi alcune soluzioni che adottiamo di frequente nella realizzazione dei nostri strumenti e nella customizzazione; accorgimenti quindi stra-collaudati e frutto di esperienze dirette.
Iniziamo con un minimo di teoria: ecco il pickup ridotto ai minimi termini: Per semplicità consideriamo il pickup single coil (S) come un avvolgimento di diverse spire di filo di rame attorno ad un nucleo magnetico.
Dobbiamo tener presente una cosa fondamentale: questo avvolgimento avrà un inizio, una fine, e (non sempre poiché a volte tale collegamento è parte integrante del pickup) un collegamento alla carcassa del pickup, solitamente si tratta della calza metallica del cavetto del pickup.
Il pickup humbucker (H) lo consideriamo come due single affiancati, purchè dal cavetto di collegamento di questo fuoriescano 4 fili.
Ogni colore di ciascun filo ha un significato ben preciso.
Ad esempio, per i pickup Seymour Duncan: 1 —> black 2 —> red 3 —> white 4 —> green Per DiMarzio: 1 —> red 2 —> black 3 —> white 4 —> green Possiamo collegare questi 4 fili in diversi modi:

  • In serie, cioè una bobina dopo l’altra:
    • dal filo 1 verrà prelevato il segnale
    • il filo 2 sarà saldato con il 3
    • il filo 4 sarà saldato a massa
  • In parallelo:
    • dal filo 1 e 3 verrà prelevato il segnale
    • i fili 2 e 4 saranno collegati a massa
  • Nel primo caso, il suono che ne consegue sarà potente e leggermente nasale, nel secondo otterremo un suono più brillante e molto pulito.
    Nessuno però ci vieta di provare altre soluzioni, ad esempio:

    • 1 segnale di uscita
    • 2 + 4 e 3 a massa

    Oppure:

    • 1 + 4 segnale di uscita
    • 3 + 2 a massa

    Un’altra possibilità che possiamo sfruttare da un pickup è quella di utilizzare le bobine come single coil utilizzando alternativamente la prima o la seconda. Per esempio:

    • 1 segnale di uscita
    • 2 massa
    • 3 massa
    • 4 massa

    Altre possibilità:

    • 1 massa
    • 2 massa
    • 3 segnale di uscita
    • 4 massa
    • 1 massa
    • 2 segnale di uscita
    • 3 massa
    • 4 massa
    • 1 massa
    • 2 massa
    • 3 massa
    • 4 segnale di uscita

    In questi ultimi due casi, ascoltando il single coil suonato da solo non ci si accorgerà di nessun cambiamento, ma accoppiato ad altri pickup dello strumento i suoni saranno molto diversi).
    A questo punto è ormai chiaro che in uno strumento che monta una configurazione di pickup tipo s+s+s o h+s+s o h+h o h+s+h, le possibilità di variarne i cablaggi sono moltissime e tantissimi sono i suoni che si possono ottenere.
    Chiaramente alcuni saranno inutilizzabili perchè troppo “sottili” o rumorosi (bisogna ricordare che il pickup humbucking nasce proprio dell’esigenza di eliminare il ronzio fastidioso tipico del single, in seguito ha subito la sua evoluzione) altri invece più interessanti.
    L’unico metodo efficace per individuare la validità di un cablaggio ed il suono che ne consegue è ascoltarlo!
    Durante la progettazione dei nostri strumenti, dedichiamo una buona parte del tempo a questo aspetto.
    Abbiamo costruito diverse apparecchiature, molto semplici ma efficaci, che permettono di variare i cablaggi dei pickup senza ricorrere ogni volta al saldatore, e grazie al prezioso aiuto dei nostri endorser ogni tanto ci divertiamo a sperimentare nuove sonorità valutandone il possibile utilizzo.
    Alcuni strumenti Axefactory hanno infatti la possibilità di essere equipaggiati con selettori per ottenere 15 suoni differenti variando soltanto il collegamento tra le bobine tramite un selettore multicontatto a cinque posizioni ed un selettore rotativo. Questo sistema di selezione delle bobine dei pickup consiste di un selettore a 5 posizioni ed un selettore rotativo dei cablaggi dei pickup, mediante i quali è possibile ottenere ben 15 combinazioni differenti.
    Ritenendo comunque fondamentale offrire al musicista uno strumento pratico oltre che versatilissimo, le due posizioni estreme del selettore pickup sono indipendenti dal selettore rotativo, garantendo una timbrica “lead solo” in posizione bridge ed un’altra molto calda in posizione neck.
    Per quanto riguarda la teoria ci fermiami qui, perchè ciò in cui crediamo è la sperimentazione diretta e i risultati conseguenti.
    Vediamo quindi come fare queste modifiche.
    Quando ci viene chiesto di effettuare una qualsiasi customizzazione ad uno strumento, noi tendiamo sempre a scegliere il sistema meno invasivo possibile.
    Nel caso di selezionare collegamenti, la necessità prima è quella di disporre di selettori, in termini più semplici di aggiungere degli interruttori e/o deviatori a 2 o più posizioni e vie.
    Per evitare quindi di riempire di buchi il vano elettronica dello strumento, qualunque esso sia e qualunque sia il suo valore, è preferibile (dove possibile) la sostituzione dei potenziometri che controllano i toni e i volumi con dei potenziometri push-pull ed il selettore dei pickup con un selettore multicontatto a doppia piastra. Questo è un potenziometro push pull.
    Il funzionamento è molto semplice: la manopola del potenziometro può essere sollevata o riposizionata nuovamente in basso.
    Il risultato ottenuto è quello di provocare un contatto e quindi un collegamento tra i punti A + 1a e B + 1b oppure tra A + 2a e B + 2b (per tutto il resto è un normalissimo potenziometro).
    Il push-pull ci può essere utilissimo ed asempio per splittare uno o due humbucking contemporaneamente…
    …oppure per invertire le fasi di un pickup rispetto agli altri. Un altro accessorio molto utile è il selettore a 5 posizioni multicontatto:
    Esternamente uguale in tutto e per tutto ad un selettore a 5 posizioni tipo Stratocaster, ma in grado di gestire 4 vie per un totale di ben 20 contatti disponibili 4 alla volta.
    Utilizzando questo tipo di selettore è possibile realizzare configurazioni di pickup altrimenti impossibili da ottenere con i normali selettori.
    Per esempio il modello di chitarra che abbiamo realizzato per Gae Manfredini (amico e validissimo collaboratore) ha un sistema di configurazione dei pickup realizzato su sue specifiche:

    • Un single al manico in 1a posizione
    • Humbucking in 2a posizione
    • Humbucking neck + bridge 3a posizione
    • Single neck + single bridge (i due più interni) in 4a posizione
    • Humbucking bridge in 5a posizione

    Per il momento è tutto.
    Se l’argomento risulterà interessante vi proporremo in seguito qualche schema, completo di istruzioni, per la realizzazione.
    A presto!

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