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Suggestioni internazionali in forma di quartetto

Il disco di cui si parla oggi ha un carattere particolare e soprattutto variegato, benché le sue radici musicali affondino orgogliosamente nella nostra terra.

A guidare di questo collettivo di musicisti c’è il contrabbassista Pippi Dimonte (già visto sulle nostre pagine con il progetto Trio Mezcal): è lui l’artefice dell’ensemble Majara, nato come quartetto con la partecipazione del clarinetto di Mario Brucato, di Francesco Paolino (mandola e chitarra) e di Emiliano Alessandrini al pandeiro.

Questa è la formazione che ha contribuito alla realizzazione del disco omonimo, pubblicato nel gennaio dello scorso anno e composto da otto tracce scritte e arrangiate dallo stesso Dimonte.


Una formazione che si fa notare per un taglio particolare già guardando la lista degli strumenti utilizzati. I più tradizionamente occidentali contrabbasso e clarinetto vengono affiancati dalla mandola, cordofono di popolari origini mediterranee ma con una non trascurabile presenza nella cosiddetta musica colta, e dal pandeiro, strumento a percussione molto utilizzato nella musica brasiliana.

Da un simile ensemble non poteva che derivare uno scenario musicale dal carattere assolutamente globale. Seppure la presenza di contrabbasso e clarinetto sia tale da consentire diversi, gradevoli passaggi di atmosfera classica o jazzistica, entrambi gli strumenti si mettono al servizio di impressioni melodiche che virano verso oriente, con lo strumento ad arco che si cala alla perfezione nel lavoro di raccordo tra l’elemento armonico e quello ritmico garantendo un’ottima amalgama col sapore sudamericano del pandeiro.

Il disco ci trasporta con grande disinvoltura tra il folklore del territorio italiano (in particolare dell’area meridionale) e la melodia suggerita dalla tradizione araba, cullati dall’impulso ritmico di origine iberica e brasiliana, non trascurando di sorvolare di quando in quando la meno calorosa “temperatura musicale” nord-europea.

Si realizza quindi con grande efficacia la volontà del progetto di porsi come punto di incontro tra svariati orientamenti culturali. Pippi Dimonte si conferma capace di un pensiero musicale internazionale, componendo brani che ci conducono in un vero e proprio viaggio nelle tradizioni artistiche più disparate.