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Queens Of The Stone Age in cerca di rilancio con Villains

"L'aspetto più importante nel fare questo album è stato ridefinire il nostro suono, domandandoci 'che suono abbiamo adesso?' e rispondendo. Se non fai un ottimo primo album dovresti smettere, ma se lo fai e poi il tuo suono non evolve diventi la parodia di quel suono originale". Da queste parole di Josh Homme si rica

L’aspetto più importante nel fare questo album è stato ridefinire il nostro suono, domandandoci ‘che suono abbiamo adesso?’ e rispondendo. Se non fai un ottimo primo album dovresti smettere, ma se lo fai e poi il tuo suono non evolve diventi la parodia di quel suono originale“. Da queste parole di Josh Homme si ricava la miglior chiave di lettura per comprendere il ritorno dei QOTSA col loro nuovo album.

Queens Of The Stone Age in cerca di rilancio con Villains
Josh Homme

Il gruppo pubblica così un nuovo lavoro a quattro anni di distanza da …Like Clockwork e stavolta, oltre a Mark Rankin confermato come co-produttore e ad Alan Moulder al mixaggio, alla produzione c’è addirittura Mark Ronson (ricordato principalmente per Back To Black di Amy Winehouse e associato spesso a un mondo differente rispetto a quello frequentato dagli ex Kyuss, visto che ha lavorato tra gli altri con Lady Gaga, Adele o Bruno Mars, giusto per citare alcuni nomi).

E allora si potrebbe dire “ballabile” come primo impatto per l’inizio funk di “Feet Don’t Fail Me” e per il successivo e personale rockabilly di “The Way You Used To Do”, che già si era potuto ascoltare prima dell’uscita di Villains, e presente anche più in là in “Head Like a Haunted House”.

In realtà più semplicemente si può parlare di un passo successivo e consapevole da parte della band e di questa line-up (Troy Van Leeuwen, chitarra, tastiere – Michael Shuman, basso – Dean Fertita. tastiere, chitarra – Jon Theodore, batteria), ancor più compatta in questa nuova fase e in questo nuovo lavoro dove non ci sono ospiti illustri a impreziosire il suo sound come ad esempio gli storici amici Mark Lanegan e Dave Grohl.

Certi riff appaiono poi fondamentali, da quelli più rock, insistiti e più “simili al solito” di “Domesticated Animals” e di “The Evil Has Landed”, a quello più vicino alla psichedelia di “Fortress”.
I Queens Of The Stone Age compiono il passo successivo, “andando indietro” rispetto al famoso stoner che li ha resi celebri all’inizio e addirittura ai tempi dei Kyuss.

Queens Of The Stone Age in cerca di rilancio con Villains

Questo perché un produttore come Mark Ronson ha comunque ampliato gli orizzonti del gruppo senza snaturarlo e in più la band stessa ha acquisito una personale maturità per procedere in tal senso dopo più di vent’anni di carriera alle spalle.
Non è detto i Queens Of The Stone Age abbiano risposto in maniera esaustiva alla domanda “che suono abbiamo adesso?“… ma Villains è già un buon punto di partenza.

Leonardo Follieri