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Bausatz, l’album di Luca Francioso prodotto da Massimo Varini

"Conosco i miei limiti, ma non ne pongo mai ai miei sogni". Inizia così la biografia di Luca Francioso, musicista classe '76 che imbraccia la chitarra da esattamente trent'anni, di cui 20 di copiosa attività artistica che ha visto la produzione di 52 opere tra singoli, EP, manuali poer chitarra fingerstyle, nonché r

Conosco i miei limiti, ma non ne pongo mai ai miei sogni“. Inizia così la biografia di Luca Francioso, musicista classe ’76 che imbraccia la chitarra da esattamente trent’anni, di cui 20 di copiosa attività artistica che ha visto la produzione di 52 opere tra singoli, EP, manuali poer chitarra fingerstyle, nonché romanzi e racconti.

Bausatz è l’album che ha pubblicato lo scorso agosto, in tedesco “kit di montaggio” (vede l’unione delle parole “Bau/Costruire” e Satz/Frase”). Titolo assolutamente descrittivo dell’opera, poiché si tratta di una prova musicale composta facendo uso della loop station. Sette brani in totale che vengono costruiti grazie alla sovrapposizione di ritmiche e melodie molto delicate, metodo compositivo che rappresenta per lo stesso Francioso una novità, davanti la quale si è posto “come un bambino con un nuovo giocattolo da provare e sperimentare“.

Bausatz di Luca Francioso

Il disco è stato prodotto con uno dei più grandi musicisti, e chitarristi, italiani, Massimo Varini, che ha creduto subito nel progetto curandone ogni particolare, anche il mastering.
Non si fatica del resto a capire perché Varini abbia tenuto così tanto a contribuire alla riuscita del progetto. Sin dal primo brano, che dà titolo al disco, l’ascoltatore viene catturato all’interno della struttura ritmica della chitarra percussiva registrata e mandata in loop, per poi iniziare a sovrapporre le melodie che si intrecciano abilmente, sia dal punto di vista musicale che di quello squisitamente audiofilo.

Il playing di Luca è attento, frutto di una costante riflessione che svela la maturità artistica dal lato compositivo. “Strafexpedition” apre con un retrogusto antico, facendoci immergere in atmosfere che potrebbero colorare il dipinto di un ballo tra dame e cavalieri. Un brano quindi romantico non solo nel senso emozionale del termine, che però chiude con un lato decisamente oscuro e inaspettato, una simbologia che spezza improvvisamente la serenità costruita dalla trama sonora e sigilla il tutto con un unico, tetro, colpo.

Questa ferita al cuore ci viene subito lenita da “Rossalm“, altra prova di dolcezza di Francioso. La sua chitarra accarezza, senza farsi mancare qualche momento di tensione ritmica che è comunque soffuso e amalgamato a giuste dosi e dà il giusto movimento a un brano che altrimenti sarebbe risultato mancante.

Movimenti ritmici che si esaltano in “Recharged“, titolo che d’altronde non lascia adito a dubbi. Le mani di Francioso battono sulle corde, sul corpo del suo strumento, sulla linea di basso (ottenuta con la chitarra filtrata in un pedale Octaver) che trascina tutto il brano e sulla quale canta il tema principale con tutte le sue variazioni e reticoli armonici. Sul finale, che sfuma lentamente, quasi ci verrebbe voglia di ascoltare l’attacco di un’intera band, perché è questa la sensazione che Francioso riesce a ricostruire grazie all’uso della loop station.

In “Old Streets of my Small Town” ritorna protagonista la chitarra fingerstyle nella sua veste più classica, una ballata che probabilmente ci dà la migliore immagine del Francioso abile chitarrista.
Vertigo in Florence” è, invece, l’immagine più chiara dell’uso della loop station, non che non ne avessimo già avuto idea limpida in precedenza, ma qui le stratificazioni sono volutamente messe una dopo l’altra in sequenza e risaltano nel loro progressivo accumularsi, decomporsi e poi riavvicendarsi nuovamente.

Chiude il disco “Evolutions of life“, con i suoi malinconici toni minori che pian piano sbocciano e mettono i loro fiori, seguendo esattamente il significato del titolo. Evoluzione che è anche quella di Luca stesso, per la prima volta abbandonato al mezzo tecnologico che lui trasforma nel suo delicatissimo pennello. Dimostrando anche ottimo gusto e intelligenza, non propinandoci un ammasso di layer melodici come spesso succede a chi si fa prendere la mano e si concentra più sul mezzo che sul fine.

Lasciamo per un attimo a lui stesso la parola, in questa intervista video:

Il nostro consiglio è di fare silenzio intorno alla vostra postazione di ascolto (o di indossare buone cuffie) e abbandonarvi a questi 40 minuti di musica ristoratrice, che potete già trovare in preascolto sul sito ufficiale di Luca Francioso nonché in vendita sulle piattaforme digitali iTunes e Amazon.

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