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Il tema del climate change attraverso la musica

Lo spettacolo “Woodstock” tenutosi al teatro Camploy di Verona è una denuncia intelligente sul tema del cambiamento climatico.

Un ponte creatosi tra la generazione passata, definita spesso dei “boomer”, e le nuove leve del presente, a partire dalla Generazione Z. 

Quello inscenato sul palco è un concerto-spettacolo che tende a unire tematiche sociali e di carattere planetario alla musica degli anni ’70 , un viaggio musicale nella storia dell’umanità attraverso la rievocazione di alcune delle hit di quel decennio, quello dell’amore libero e della pace professata dagli hippie.

In un modo diretto o indiretto, si parla di climate change, tema tanto discusso quanto controverso, tanto da mettere sul ring ideale due generazioni a confronto, che si sfidano a colpi di frecciate umoristiche ironizzando su alcuni punti cardine della nostra società.

Mi viene da citare il brano “Bad Moon Rising” dei Creedence ClearWater Revival, come metafora di un periodo difficile che presto giungerà appunto , una “cattiva luna crescente”.

Altro brano è “I’m a Believer” di Neil Diamond, scelto per il suo significato che si cela dietro a cose a cui spesso crediamo ciecamente, come le “fake news”, ragionando al presente. 

Come non citare Bob Dylan , con la sua “The Times are A-Changing”, pubblicata nel 1964,   che confronta i tempi passati con i tempi moderni , che sono in continuo cambiamento ed evoluzione, non sempre in meglio purtroppo. 

California Dreamin’” dei The Mamas & The Papas è un caposaldo della musica mondiale. Il testo fa riferimento a una nostalgica mancanza del sole e del calore della California. L’autore, infatti, fa intendere di lasciare i luoghi freddi dove si trova per lanciarsi negli ambienti caldi del West Coast.

Al contempo, prendendo la palla al balzo per descrivere la scena musicale più recente in cui si parla ancora di climate change, ecco il brano “Falls On Me”  dei R.E.M., sul problema delle pioggie acide. 

La tanto temuta apocalisse è descritta daI Cigaretters After Sex nella canzone “Apocalypse”. «You leapt from crumbling bridges ,Watching cityscapes turn to dust» , ovvero “Hai esultato per i ponti che si sbriciolavano mentre guardavi la città diventare polvere”. 

Un brano poco conosciuto dei U2, “Indian Summer Sky”, è importante per le tematiche che pone in risalto: «the seasons change, and so do I» , afferma Bono Vox.

Come non citare Michael Jackson in “Earth Song”, caposaldo della musica pop mondiale. Un brano per l’amore della Terra. Descrive malinconicamente il dolore che abbiamo provocato al nostro pianeta e la natura che abbiamo dimenticato come nostra creatrice e sostenitrice della vita. 

I Metallica si sono aggiunti alla kermesse di protesta con il loro brano “Blackened”. Uscito nel 1988 ma recentemente nel 2020 durante le misure di contenimento imposte dal governo , l’hanno riarrangiato in chiave acustica.
La morte della natura descritta da James Hetfield , la decadenza, come cita nel primo verso «Blackned is the end» . 

Si auspicano altri spettacoli e dimostrazioni come quello citato a inizio articolo in grado, di smuovere le coscienze di tutti. Una visione che ci riporta al passato ma con uno sguardo verso il futuro.