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Daphne Oram, la madre della musica elettronica

Impossibile immaginare che dietro quell'aspetto da docile casalinga inglese si potesse celare una grande appassionata di nuove tecnologie, pioniera in quella che sarà la musica elettronica: questa è la storia di Daphne Oram, la prima donna a dirigere uno studio di registrazione votato agli strumenti elettronici.

Impossibile immaginare che dietro quell’aspetto da docile casalinga inglese si potesse celare una grande appassionata di nuove tecnologie, pioniera in quella che sarà la musica elettronica: questa è la storia di Daphne Oram, la prima donna a dirigere uno studio di registrazione votato agli strumenti elettronici.

Classe 1925, Daphne Oram è una giovane studentessa di pianoforte e composizione; non è un caso che la sua famiglia viva a pochi chilometri dal sito archeologico di Stonehenge, il padre è infatti il Presidente della Wiltshire Archeological Society.
Nonostante l’opportunità di insegnamento offertale dal Royal College of Music, la giovane Daphne preferisce lavorare con le tecnologie del futuro ed è così che entra alla BBC con gli incarichi di Junior Studio Engineer e “music balancer”.

È così che entra in contatto con le allora tecnologie analogiche, diventando una vera esperta nel lavoro su nastro. Tanto che è sua la prima manipolazione elettronica di una registrazione musicale, si tratta di un lavoro orchestrale con multi-microfonazione, Still Point, che però verrà rifiutato dalla BBC e riscoperto solo 70 anni dopo ad opera della London Contemporary Orchestra, che lo porterà in scena nel 2016.

La carriera di Daphne prosegue e negli anni ’50 inizia a ricoprire ruoli di massima responsabilità negli studi, con la commissione di importanti lavori. La sua curiosità non è mai sazia, non si perde neanche una novità tecnologica, così mette le sue mani su filtri, oscillatori e qualsiasi altra diavoleria elettronica si presentasse sul mercato.
È lei a dirigere per prima il BBC Radiophonic Workshop nel 1958, il laboratorio per gli effetti sonori necessari prima alla radio e successivamente alla tv. Qualcuno di voi ricorda la serie Doctor Who? Ora sapete anche da dove provenivano i suoi primordiali effetti Sci-Fi!

Nel 1959 dà inizio alla storia degli Oramics Studios for Electronic Composition, nel Kent inglese. In questi studi dà vita a varie tecniche di manipolazione elettronica, sia riguardante musica che effetti sonori. Il suo lavoro è così importante da ricevere fondi da importanti finanziatori.

Nel suo studio si accavallano macchine piene di bottoni e potenziometri, molte più che musicisti reali. Il suo scopo era quello di creare, difatti, musica attraverso le macchine, un nuovo modo di concepire la composizione. A noi oggi, che possiamo gestire DAW e plugin praticamente anche da smartphone, tutto questo sembra scontato, ma in quegli anni non c’è altro termine per descrivere questo obiettivo se non “rivoluzione“. E certo, non ben vista da tutti, soprattutto dai classici più conservatori.

I suoni sono del tutto nuovi, mai uditi da orecchio umano. Il modo in cui Daphne li concepisce è in pratica la proto-storia dei sintetizzatori. Mixando i suoni incisi su nastro a differenti velocità, la Oram dà vita a vere proprie orchestrazioni, la vera musica del futuro.

La Oramics Machine originale è stata negli ultimi anni rimessa in piedi al Museo della Scienza londinese, per una mostra tenutasi tra il 2011 e il 2015. Il suo funzionamento è davvero fantascientifico, con le onde sonore disegnate dalla Oram su appositi vetrini e in grado di essere letti dalla macchina, sbalorditivo per quegli anni.
Le sue conoscenze saranno condensate in un libro intitolato An Individual Note – of Music, Sound and Electronics. Il suo pensiero sulla musica era davvero precursore e geniale e alcuni hanno lanciato una campagna sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter per riportare in luce questa pubblicazione.

Insomma, se siete appassionati di suoni elettronici, ora siete a conoscenza di una delle figure più importanti da ringraziare in questa storia!