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Torna alla musica la figlia di Ozzy (no, non quella)

Aimee Osbourne torna con una band sulle scene musicali con un nuovo album annunciato dal singolo "Shared something with the night".

Aimee Osbourne torna con una band sulle scene musicali con un nuovo album annunciato dal singolo “Shared something with the night“.

Se avete esperienza con la famiglia Osbourne, di sicuro ricorderete il turbolento rapporto matrimoniale ma soprattutto quei due combinaguai dei figli Jack e Kelly, buttati sotto i riflettori anni fa con la serie tv “The Osbournes” (che ancora oggi ci chiediamo se fosse davvero il caso di essere prodotta per la stessa dignità di Ozzy, ma visto il grande successo commerciale e probabilmente economico come dargli torto…).

I due sono diventati una costante fonte di grattacapi, visto che poi non hanno fatto altro che entrare e uscire dai centri di disintossicazione (che oramai anche qui fa figo chiamare “rehab”, un termine americano che fa sicuramente meno scena, quasi fosse un soggiorno in una Spa…).

In queste strane dinamiche familiari e sotto quei riflettori non è mai voluta entrare l’altra figlia della coppia, Aimee, classe 1983, che pur barcamenandosi tra il mestiere di attrice e la musica, si è sempre dichiarata contro quel tipo di immagine e di modus operandi televisivo e della famiglia.
Pur tuttavia, sta a suo modo seguendo le orme del padre, tentando una carriera musicale. Aveva iniziato anni fa con la pubblicazione di alcuni singoli e ora pare che sia in uscita un intero album.

Il disco, intitolato Vacare Adamaré, però non uscirà a suo nome, ma sotto quello della band ARO, che vede la Osbourne insieme al chitarrista e bassista Billy Mohler, il tastierista Rene Arsenault e il batterista Brendan Buckey.
Il tutto è anticipato dal singolo e video qui sotto, una canzone che la figlia d’arte ha scritto a New York durante il lockdown.

Il brano, pur facendo uso di tonalità piuttosto scure, non è propriamente heavy metal, anzi, la voce della Osbourne si inserisce molto melodicamente, quasi pop nella sua assenza di spigolosità, “graffi” o dissonanze, in un contesto sicuramente un po’ spinto ma molto moderno, anche se suonato e in amggior parte non affidato a campionamenti elettronici di qualche tipo (escludendo qualche sicuramente presente trick da studio).
La canzone funziona a primo ascolto, il video scorre forse un po’ datato nelle immagini (a tratti anni ’90) e nelle oramai immancabili e banali maschere a là V per vendetta (qualcuno metta un freno, vi imploriamo…) dei musicisti.

La Osbourne ha dichiarato: “È una canzone per i romantici tormentati che fanno fatica a dormire la notte. L’ho scritta quando vivevo a New York e mi sentivo piuttosto sola e smarrita. Non ero del tutto connessa a chi ero veramente e cosa significasse. Questa strana canzoncina era uno sfogo per la grande sensazione sconfortevole di quel momento“.

Senza infamia e senza lode (lei stessa del resto parla di una “weird little song“), la canzone però funziona a primo ascolto e non ha difetti grossolani se non quello di non stupire rispetto al già (stra)sentito da svariati anni.
Però neanche vogliamo premere sul tasto della figlia d’arte che deve per forza eguagliare il padre (compito arduo se non impossibile in questo caso), quindi in bocca al lupo Aimee, aspettiamo curiosi di sentire il resto!