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Rock’n’Road, ovvero fare musica in un igloo sulle nevi

Dall’unione fra la musica dei motori e la suggestività del paesaggio innevato, fra bellezze naturali e spirito d’avventura nasce un’unica e indimenticabile sinfonia di emozioni..

Dopo il grande successo avuto nella prima edizione di Rock’n’Road, gli organizzatori hanno voluto creare un contenuto ancora più unico nel suo genere, allestendo uno studio di registrazione all’interno di un igloo circondato da motoslitte e montagne innevate.
L’insieme di questi ingredienti ha permesso a Yamaha Motor e Yamaha Music di poter collaborare insieme per questo progetto.

Oggi parliamo con Giulio Maceroni, uno degli ideatori del progetto e musicista parimenti legato alla chitarra e alle moto, due ambiti che ha messo già in contatto in passato nel format internazionale Rock to Flip.
Le foto dell’articolo sono opera di Alice Dramesino e il video editing è stato curato da Mirko Ruggirello e Riccardo Prada.

Un’idea estrema… in tutti i sensi!

Dopo il Grande successo della prima edizione ho voluto insieme al mio Team (Rosco Felcher e Mirko Ruggirello) sin da subito ideare e pensare ad un’altra edizione di Rock’n’Road ma che avesse un qualcosa ancor più inedito e pronto a stupire e far stupire.
Pensate di creare un racconto e un contenuto immerso in un panorama paradisiaco, innevato dove rimarresti per ore seduto, baciato dal sole facendoti travolgere dal sole e dall’aria limpida e pulita di Madesimo.
A questo, aggiungete un viaggio, per 2 giorni per ben circa 6 ore di guida con 14 motoslitte in collaborazione con Yamaha Motor e Team Adventure di Madesimo.
Sembrerebbe già paradisiaco così….invece.. no!

Ecco che arriva l’ingrediente principale, e se vogliamo L’ingrediente su cui verte l’intero progetto: uno studio di registrazione musicale all’interno di un Igloo situato a circa 2000 raggiungibile solo in motoslitta!
Ovvio, alcuni problemi ci sono stati, pensiamo alla neve, alla corrente e all’inizio se vogliamo anche alle mani congelate, ma dopo 5 min al sole, su una base armonica si era già instradata la registrazione…

Una colonna sonora adrenalica tra i ghiacci

Avevo come obiettivo come sempre quello di realizzare una colonna sonora unica, rock e del tutto inedita, composta da me che ho già lavorato in passato come compositore di colonne sonore per action sport.
Ispirandomi all’adrenalina del viaggio, l’instabilità della motoslitta (se spinta a velocità elevate con modalità “ Rock”…) mi sono concentrato nell’ideare la musica e quindi farla suonare e dirigere i ragazzi e ragazze partecipanti.
L’insieme di questi fattori riescono a suggerirti cosa e come suonare, cosa incidere, che mood dare alla musica.

Illustri collaborazioni

Fondamentale è stato l’aiuto e la coordinazione di Yamaha Music con Yamaha Motor, infatti, abbiamo avuto tutto lo studio allestito da Yamaha Music e ZOOM, con chitarre elettriche, acustiche, bassi, cuffie insomma un insieme di ingredienti tale per poter creare un video unico e senza precedenti!
Ho creato una linea guida, instradando in base alle competenze musicali ed abilità di ognuno una struttura “ piramidale” dall’armonia, fraseggi, controcanti, assoli ecc..

Ho voluto dare un taglio nettamente più rock, dove la chitarra, grida, canta, dove il suono tagliente dello strumento fosse in cima a tutto, questo perché quando guidi in maniera sportiva una moto, una motoslitta (specie se è una motoslitta Yamaha con il motore dell’R1, o meglio ancora come aveva il campione Alessandro Botturi, una motoslitta che al cingolo sprigiona 250 CV di pure potenza e pure Rock’n’Road!!!!), ti suscita quell’adrenalina, quel senso di libertà, quella gioia dove, all’interno del tuo casco ti viene voglia di gridare dalla felicità e dall’emozione… e su questa base ho voluto comporre, sviluppare tutta la musica.

Consiglio vivamente a tutti coloro che guarderanno i video, di immergersi con un paio di buone cuffie per poter comprendere a pieno audio e video insieme, poiché all’interno del video c’è uno storytelling studiato con la musica e ben concatenato!

Una 2 giorni indimenticabile

Il pomeriggio l’abbiamo dedicato completamente all’escursione, questo perché, durante la mattina siamo riusciti a registrate l’armonia con melodia e per poter aver un respiro dalla full immersion dentro lo studio di registrazione, attenti al metronomo, attenti al mio sguardo e alla precisione dell’esecuzione delle note.
Dopo un ottimo pranzo portato all’interno del Igloo, partita la spedizione verso il Monte Spluga, pura poesia!

Al rientro in paese verso le 19, i ragazzi già stremati dalla stanchezza hanno dato il 110%, in che senso? Dopo aver mangiato divinamente al K2, abbiamo ri-allestito all’interno della Baita Meridiana, uno studio di registrazione, cullati dal camino e dal calore delle travi in legno, questo è stato determinante…
La stanchezza è venuta meno, e abbiamo potuto aver modo di registrare i soli, i controcanti e di delineare la musica, il tutto finito all’alba delle ore 1.30!

Sveglia successiva? Ore 6.00! Prima però dovevamo smontare lo studio e sistemare il tutto, insomma… il sonno è l’unico ingrediente che è mancato in questa magnifica e paradisiaca esperienza, ma con il carico di adrenalina ed entusiasmo non ce ne siamo neanche accorti!