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Mixare una batteria virtuale, seconda parte

Continuiamo nelle nostre fasi di mix di una batteria virtuale, dove eravamo rimasti...

Nella prima parte di questo approfondimento ci siamo messi alle prese con una batteria virtuale che imita il sound dello strumento acustico.
Come abbiamo notato il nostro pattern ritmico non ci riserva chissà quali grandi virtuosismi, ma ha un compito fondamentale nella song.

Ci ritroviamo a lavorare con un loop che a primo impatto potrebbe risultare monotono, ma questo non vuol dire che chi l’abbia creato ha trascurato questa fase della produzione.
Ogni strumento ha il suo compito, questa è una cosa da non sottovalutare mai nelle produzioni in fase di mix, nulla è inserito a caso e nulla è trascurato nella composizione e scrittura.

Provate a pensare se dovessimo ogni volta trascurare qualcosa nel mix solo perché ci sembra al momento banale! Sarebbe catastrofico, il perfetto esempio di un mix senza anima.

In questa puntata vi mostrerò come ho deciso di plasmare con attenzione il floor tom e il crash di questa batteria virtuale, elementi che a primo impatto potrebbero risultare ripetitivi nel groove ma hanno un compito molto specifico nella song.

Vi invito a concentrarvi sull’ascolto di questi componenti della nostra virtual drum per capire come diano valore alla produzione e provare a pensare che se li avessimo trascurati ci sarebbe stata una grande lacuna di groove, con il rischio di banalizzare davvero la produzione.
Mettiamoci a lavoro!

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