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Lyle Lovett, texano romanticismo

Ve lo ricordate Lyle Lovett? Capelli per bene impomatati per domare un ciuffo che sa comunque di ribellione, è uscito alle luci della ribalta negli anni 80 da quel filone di rock cantautorale texano che sembra proprio non avere rivali in quanto a prolificità. Lyle si è sempre inserito in quella schiera di cantautori

Ve lo ricordate Lyle Lovett? Capelli per bene impomatati per domare un ciuffo che sa comunque di ribellione, è uscito alle luci della ribalta negli anni 80 da quel filone di rock cantautorale texano che sembra proprio non avere rivali in quanto a prolificità. Lyle si è sempre inserito in quella schiera di cantautori sempre sulla cresta dell’onda ma mai di moda, capaci di rispolverare ogni volta qualche disco davvero convincente, senza doversi poi andare a svendere per la gloria delle vendite. Quasi abitatore di un limbo musicale dove sembra non si faccia fatica a progredire, una sorta di paradiso insomma, Lyle Lovett se ne torna in studio e ne esce con un prodotto intitolato “Release Me”, finalmente nei negozi. Dal 1983 attore di discreto successo, Lovett si è sempre distinto per una musica che riflette a pieno il suo disfattismo romantico, polveroso e dannato. Un’immagine che da sempre cattura l’attenzione di molti e continua a farlo anche su questo “Release Me”, dove ritroviamo tutto l’eclettismo di Lovett, come fosse una summa di più di trent’anni di carriera.Uscito in ogni formato, digitale e fisico, “Release Me” è stato lanciato dalla reinterpretazione del classico “Garfield Blackberry Blossom”. Sotto, Lyle Lovett con “In My Own Mind” uno dei migliori successi della sua produzione più recente.