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Musika, 2a edizione di successo e si può fare di più

Arriviamo quindi, dopo il pensiero di Antonio, alle considerazioni finali.Bilancio? Sicuramente positivo, per l'organizzazione e pensiamo anche per i visitatori.Si può fare di più?Certo, perché i migliori sono tali solo quando superano i propri limiti. E quindi, prima di tutto in molti hanno chiesto di portare la si

Iniziamo e chiudiamo questo reportage con una certezza: Roma ha finalmente la sua fiera musicale stabile. Lo avevamo detto lo scorso anno, ma sapevamo che la prova del 9 sarebbe stata l’affluenza di pubblico in questa seconda edizione di Musika Expo, che non ha deluso affatto, anzi, le persone sono accorse fin dalle prime ore del mattino e le sale sono sempre risultate traboccanti di appassionati e curiosi.

Ecco quindi la cronaca della nostra visita (a questo link il reportage fotografico completo).
Già al nostro arrivo, poco dopo l’apertura, tutti i posti auto messi a disposizione dalla struttura sono già stati conquistati dai primi arrivi. Dopo un periodo di ricerca, nonostante l’apparente calma domenicale, riusciamo finalmente a fermare il nostro mezzo e a incamminarci verso il Lifestyle Hotel che ospita la manifestazione.
Impossibile sbagliarsi, anche grazie al grande bus della Gibson che sosta davanti l’entrata, con tante belle chitarre in mostra. 

Musika, 2a edizione di successo e si può fare di più

L'imponente bus della Gibson

La formula dell’anno passato risulta invariata, al primo piano due corridoi sono pieni di stanze messe a disposizione di costruttori e distributori, mentre nel vasto piano interrato troviamo la maggior parte della fiera, con altre stanze, ampi corridoi e disimpegni, grandi saloni e auditorium per i live e le clinic.

Sintetizzatore Roland SH-O1A

Il minuto sintetizzatore Roland SH-O1A

Nel primo corridoio a destra dell’entrata trovano spazio principalmente le batterie, ma troviamo anche lo spazio Roland e Boss, che ha portato le sue novità sia per quanto riguarda piccoli synth, che ognuno di noi si sarebbe voluto infilare in tasca, che ovviamente tutte le novità di amplificatori e pedali, come il recente Angry Driver. Come sempre, possibilità di libera prova in cuffia di ogni strumento.

Pedali Boss, in basso a sinistra il nuovo Angry Driver

Pedali Boss, in basso a sinistra il nuovo Angry Driver

La stanza di fronte è affollatissima. È qui che troviamo Shure e i fortunatissimi corsi del Prase Learning Tools, in questo caso dedicati al canto con Serena Ottaviani e Ivan Omiciuolo. Il frastuono delle batterie nelle sale accanto sarebbe insuperabile, ma Shure non è in questo mondo da ieri e tutti i partecipanti sono dotati di cuffie per seguire al meglio i seminari in cui Serena e Ivan parlano di canto e microfoni, confrontandone vari tipi e modelli in tempo reale.

Nel secondo corridoio, dopo una dovuta visita allo stand Casio che ospitava anche la nuova PX-560M, facciamo subito il piacevolissimo incontro di Stefano “Sebo” Xotta che sta dimostrando le potenzialità della nuova linea di amplificatori per chitarra e basso DV Mark e Mark Bass. Suono made in Italy quindi, racchiuso in tante mini-testate una più colorata dell’altra.
In più, è l’occasione di provare la sua mini-guitar (ovviamente muccata, come da tradizione per Sebo) che in realtà rappresenta ben più di un progetto personale, ma non vogliamo svelarvi troppo…
In più tenetevi forte perché prossimamente il nome Eric Gales rispunterà sulle nostre pagine!

Il "totem" delle testate Markbass

Il "totem" delle testate Markbass

Piano interrato quindi, laddove si apre il mondo della fiera. Difficile descrivervi tutto, ma iniziamo da tre grandi sale cui si arriva tramite i corridoi, anch’essi allestiti con vari stand come quello traboccante di effetti a pedale dell’importatore Audio Distribution Group, proprio di fronte alle bellissime chitarre Manne.

Pedali Earthquaker allo stand Audio Distribution Group

Pedali Earthquaker allo stand Audio Distribution Group

Presente anche lo stand della Adam Hall, nel quale i product specialist Fabio Deambrogio e Mino Scazzetta ci hanno fornito informazioni dettagliate per i prodotti esposti e soluzioni per esigenze anche estremamente differenti.
Come ci dice Francesco Passarelli, nostro responsabile delle pubblicazioni relative all’Audio Pro, “a parte il mio commento ‘ameno’ sull’esposizione minima rispetto alla produzione, capace di soddisfare le più differenti esigenze, ci ha fatto piacere vedere e poter ascoltare gli impianti di questa azienda che punta alla fornitura di soluzioni di alto livello tecnologico ma con un costo contenuto e alla portata di tutti“.

Arturia MatrixBrute

Arturia MatrixBrute

Le tre grandi sale, quindi (oltre alla quarta dedicata ai live). In una troviamo un mondo costellato di sintetizzatori e prodotti audio pro. Un trionfo di luci, colori e suoni mai visto. Impossibile non mettersi a giocare con il Moog Theremini, con gli Arturia Matrixbrute e DrumBrute, con la groove box Maschine della Native Instruments e tanti altri strumenti meravigliosi.
Anche esteticamente, come la riedizione del Vox Continental, di un arancione decisamente sgargiante.

Vox Continental

Vox Continental

Schede audio e mixer dappertutto, da Focusrite a SSL, dalla nuovissima (e interessantissima!) Arturia AudioFuse ai bei mixer della serie Presonus Studio Live portati dal distributore Midi Music.

Presonus StudioLive 16 mixer

Presonus StudioLive 16 mixer

Le altre due sale molto ampie sono innanzitutto quella di Aramini, distributore di marchi importantissimi quali Hiwatt, Bogner, Paiste e molti altri tra cui le splendide chitarre Duesenberg e i potenti amplificatori per basso GR Bass.

Amplificatori per basso elettrico GR Bass

Amplificatori per basso elettrico GR Bass

Dopodiché si passa al salone Yamaha e il suo mastodontico palco dedicato alle clinic. Assistiamo a quella di Simone Gianlorenzi che, armato di Line6 Helix, ci regala uno dei momenti più esaltanti della giornata ripercorrendo a perdifiato alcuni spezzoni di famosissimi successi del rock con l’emulazione dei relativi suoni di chitarra.
A essere onesti, siamo sbalorditi! Da Hendrix a Knopfler, da Page a Blackmore a Van Halen, beh, la sensazione è davvero reale. Uno strumento fenomenale per chi deve avere davvero tanti suoni a disposizione, richiamabili con una sola chitarra (accordature comprese).

Simone Gianlorenzi inizia la sua clinic Line6 da uno dei primi grandi riff del Rock'n'Roll

Simone Gianlorenzi inizia la sua clinic Line6 da uno dei primi grandi riff del Rock'n'Roll

Intanto c’è tra noi chi comunque non rinuncia alla tradizione e adocchia alcuni bassi firmati da Marcus Miller. Non approfittarne per una prova sarebbe un delitto. Diamo quindi la parola proprio a Mattia Mei, il nostro bassista ufficiale di staff, seguirà poi l’intervento di Antonio Cangiano, di recente entrato nel nostro team e vero e proprio assetato di novità musicali a 360°.

Mattia Mei, il punto di vista di un bassista

Nelle sale e nei corridoi della fiera c’è carne al fuoco di qualità anche per i bassisti. Spicca la nutrita presenza di bassi Sire, il marchio che si è avvalso dell’esperienza e del talento del grande Marcus Miller per dare vita a una produzione di strumenti per lo più di ispirazione fenderosa che garantiscono una buona qualità rimanendo su fasce di prezzo accessibili.
Incuriosito, collego all’ottimo combo GR Bass un modello V7 a 4 corde, forse il più “Miller” tra quelli presenti: un tradizionale Jazz Bass con corpo in frassino e tastiera in acero, equipaggiato però con versatile elettronica attiva a tre bande; bastano poche slappate per confermare la fedeltà del progetto alla filosofia del bassista di Miles Davis non soltanto nella forma ma anche nella sostanza.

Non si poteva proprio negare una fermata allo spazio Ibanez, dove facevano bella mostra alcuni modelli delle serie SR e BTB. Decido di fare un giro di prova su un BTB Premium a 5 corde: manico scorrevolissimo e action rasoterra sono una combinazione da corsa ideale, la costruzione neck-thru è ottima e l’elettronica on board offre possibilità di intervento sul suono veramente ampie. Nessuna sorpresa, gli standard qualitativi Ibanez restano come sempre molto soddisfacenti.

Tra i saloni più ampi c’è spazio anche per i fanatici dell’effettistica, con una considerevole esposizione degli ormai celebri Darkglass Electronics, per saturazioni davvero di ogni gusto, e la presenza degli interessanti EarthQuaker Devices, utilizzati tra gli altri da Michael League degli Snarky Puppy.
Da menzionare anche l’immancabile presenza di Manne, con i suoi bassi sempre molto caratteristici tra i quali il Vibrabass, un ibrido elettro-acustico già visto tra le abili mani di Federico Malaman, che purtroppo faccio a tempo soltanto a guardare.

Lo stand di Manne Guitars

Lo stand di Manne Guitars

Finiamo negli spazi di Your Music, dove per l’amplificazione regna Markbass: testate per tutti i gusti, dalle TTE Randy Jackson signature (con preamp interamente a valvole) alla Little Mark Ninja del grande Richard Bona, ben 1000 watt di potenza nel tipico e pratico case dell’azienda abruzzese, fino alla Nano Mark che farà sicuramente gola come al sottoscritto a chi cerca il suono Markbass in un formato veramente tascabile.

Fa la voce grossa (e vista la rispettabile stazza è veramente il caso di dirlo!) il fenomenale Alfredo Paixao, con una breve ma densa e piacevole esibizione collegato a un notevole CMD K1, il combo signature della leggenda Alain Caron, altro amplificatore all’insegna di potenza e praticità nel rispetto del Markbass sound.

Tra i vari in esposizione presso Your Music (ricordiamo diversi Sadowsky e un commovente Ken Smith fretless a 5 corde) decidiamo di testare un basso Rufini, liutaio perugino di formazione classica ma con una solida propensione agli strumenti elettrici vintage, come dimostra il notevole modello Precision (finitura sunburst con reliccatura veramente suggestiva) col quale passo un soddisfacente quarto d’ora.

La prova del contrabbasso realizzato da Dado Iannelli

La prova del contrabbasso realizzato da Dado Iannelli

Chiudo con una nota di emozione: l’artigiano Dado Iannelli è presente con i suoi contrabbassi e mi lascia mettere le mani su un fantastico modello 4/4 a 5 corde. Per chi come il sottoscritto ha sempre subìto il fascino del “fratello maggiore” del basso elettrico è stata una vera gioia potersi confrontare (pur con gli ovvi limiti di un’impostazione completamente differente e nella scarsa udibilità dello strumento acustico nel rumore della fiera) con la grandezza e la voce di un vero contrabbasso.

Bilancio più che positivo per i bassisti, non trattandosi di una fiera specifica, con l’augurio che la prossima edizione possa confermarsi su questi standard, e perché no, aggiungere qualche step ulteriore visto che la G.A.S. non conosce limiti…

Antonio Cangiano, conquistato dalle nuove tecnologie

In questa fiera è stato particolarmente palese l’apporto della nuova generazione di tecnologie musicali che diventeranno a breve uno standard per lo studio e per il live di musicisti di qualsivoglia livello.

A partire da IK Multimedia, che porta tre grandi novità: il suo Synktronik per iPad che definisce finalmente uno standard qualitativo molto alto per un’applicazione vst mobile improntata al suono dei sintetizzatori a un prezzo che sfiora quello di una cena per due persone; un innovativo software per bassisti che vi farà presto fare un salto sulla sedia; infine, la nuova, quinta, versione del rinomato software per mixing e mastering T-RackS.

IK Multimedia T-RackS 5

IK Multimedia T-RackS 5

Un altro apporto molto significativo è stato da parte di Line 6 che con i suoi modelli Variax e il suo Helix hanno creato una suite digitale capace di impostare qualsiasi tipo di suono, accordatura e strumento possibile in questo mondo.

Siamo davanti alla musica 2.0 dove il digitale prende una tacca importante verso il sound più “veritiero e tridimensionale” dell’analogico.
Native Instruments e Roli hanno inoltre rivoluzionato per l’ennesima volta il mercato dei tastieristi, la prima con le nuove Kontrol, una Maschine migliorata in ogni sua parte e Roli con i suoi nuovi blocks che rendono il sistema modularmente infinito nell’ambito delle possibilità.

Tanta tecnologia a disposizione e milioni di suoni.

Il sistema modulare ROLI

Il sistema modulare ROLI

Arriviamo quindi, dopo il pensiero di Antonio, alle considerazioni finali.
Bilancio? Sicuramente positivo, per l’organizzazione e pensiamo anche per i visitatori.

Si può fare di più?
Certo, perché i migliori sono tali solo quando superano i propri limiti. E quindi, prima di tutto in molti hanno chiesto di portare la singola giornata a due, per l’intero weekend quindi, cosa che oramai anche a noi sembra sensata e potrebbero esserci le basi di affluenza del pubblico per farlo.

La proposta musicale è sempre di buon livello, ma forse si può osare ancora di più, rischiando qualcosina, ma a nostro modo di vedere tornando a rendere centrale quel ruolo che la musica live ha avuto nelle passate edizioni di Elettrika (che con Batterika rappresenta la preistoria di questa nuova fiera). Coinvolgendo sia grandi star che tanti musicisti emergenti, dando loro la possibilità di esprimersi, con esibizioni programmate o, perché no, veri e propri open mic.

Miglioramenti della logistica in qualche punto: prima di tutto i parcheggi, quelli dell’Hotel sono assolutamente insufficienti. Forse da riconsiderare lo spazio live attiguo alla zona bar, vista l’acustica piuttosto rimbombante del piano/parcheggio coperto (soprattutto in casi di performance di batteristi/percussionisti). 
Proposta bar/ristorazione di qualità ma ci aspettiamo una razionalizzazione dei tempi di attesa in cassa, soprattutto per chi in fondo ha bisogno solo di un caffé e rischia di sostare troppo perdendosi qualche clinic o concerto.

Ma a parte questi consigli, si chiude questa seconda edizione con una certezza: Roma ha finalmente la sua fiera e sembra che sia destinata a durare.

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Foto di copertina a cura di Musika Expo.

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