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Un nuovo modo di vivere, tra Blues e Rock

Quanti passi servono per saltare dal sentimento del Blues acustico al più ruvido elemento del Rock classico? Non poi molti, se il tuo nome è Sebastiano Lillo.

Sebastiano Lillo, chitarrista e cantautore tra due mondi

Già in precedenza avevo avuto modo di occuparmi di Sebastiano Lillo raccontando sulle nostre pagine del suo interessante progetto Deltasoul, del quale rinnovo caldamente il mio consiglio di ascolto. Stavolta mi ritrovo a parlare dell’artista in questione in una veste musicale differente, ma non prima di aver accennato alla sua storia musicale e al suo percorso.

Classe 1985, originario della Puglia (Monopoli in provincia di Bari, per la precisione), Sebastiano ha subito le irresistibili suggestioni delle radici musicali a stelle e strisce, restando particolarmente influenzato dalle espressioni più tradizionali del Blues, ma osservando con interesse e dedizione l’intero panorama southern del continente nordamericano.
Dal punto di vista chitarristico, questa formazione si è tradotta in una naturale propensione al fingerstyle, del quale si è consolidato come esponente di spessore a livello nazionale, e in un approccio tecnico che non si fa mancare l’utilizzo del bottleneck.

Ma come accennato più su, il lavoro di cui si parla in questa sede rappresenta un deciso distacco (seppur con dei non trascurabili elementi di continuità) dalle precedenti espressioni creative dell’artista.

Un “nuovo modo di vivere” la musica

Se è vero che il messaggio viene veicolato tanto dal contenuto quanto dalla forma, allora possiamo affermare che New Way to Live è un titolo che va già a dichiarare le rinnovate intenzioni musicali di Sebastiano.
Pubblicato lo scorso 4 Luglio e disponibile sulle principali piattaforme digitali, si tratta di un EP di quattro brani prodotto con Dado Penta e Paolo Palmieri (rispettivamente al basso e ai sintetizzatori nel disco) tramite Trulletto Records, realtà che si occupa della realizzazione musicale dalla produzione al labeling con l’obiettivo di valorizzare l’identità artistica dei propri musicisti.

E proprio quello di identità musicale è un concetto al quale faccio riferimento parlando di questo EP. Se come detto le radici di Sebastiano Lillo sono riconducibili a dei contesti più spiccatamente unplugged, questo nuovo lavoro è palesemente improntato su atmosfere riconducibili al Rock a cavallo tra gli anni ’60 e i ’70.
In New Way to Live le chitarre sono elettriche e soprattutto intrise di quella saturazione così cara al periodo musicale di riferimento; suoni fuzzosi e ambienti che ammiccano alla psichedelia vanno a definire le linee guida del disco, in particolare nel brano strumentale “Kissmonger“, il pezzo che preferisco e del quale per nostra fortuna è disponibile anche la versione video che possiamo apprezzare qui sotto.

Riff consistenti e licks accattivanti sono ben supportati dall’abilità e dall’espressività degli altri musicisti coinvolti nel progetto: già detto di Penta al basso e di Palmieri ai synth, hanno partecipato all’EP anche Carlo Petrosillo, che si è occupato di chitarre, tastiere e cori, e il batterista Teodoro Carriero.

Quelle atmosfere di cui non ci si stanca mai

Ma per quale motivo oggi si dovrebbe ascoltare un disco ispirato agli anni ’60? Anzitutto perché, limitandoci al caso presente, è un lavoro ben fatto: dall’ispirazione creativa dei brani alla loro produzione, passando per la qualità di suoni e arrangiamenti e per la solidità dei musicisti coinvolti, New Way to Live racchiude quel senso di accuratezza che è proprio dei dischi che riescono a convincermi.

Inoltre va reso merito a Sebastiano di aver compiuto un passo magari non vertiginoso ma sicuramente impegnativo in questa transizione verso sonorità più elettriche, uno sforzo che è compositivo prima ancora che produttivo e dal quale esce in maniera assolutamente credibile.

L’elemento definitivo del mio apprezzamento è la mia convinzione che certe atmosfere non passano di moda, a patto ovviamente di essere interpretate sulla spinta di un reale impulso creativo (e non con spirito di scimmiottamento, del quale facciamo volentieri a meno).
Ho sempre pensato che non si debbano per forza battere strade inesplorate per trasmettere efficacemente un’ispirazione creativa e le conseguenti emozioni che da essa derivano: in questo senso, l’EP di Sebastiano Lillo rappresenta un ottimo esempio di come si possa risultare piacevolmente comunicativi affidandosi a formule sane e vincenti.