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La lettera aperta della Jazz Italian Platform al Governo

Marco Molendini, Presidente di JIP, lancia una lettera aperta e una petizione per risvegliare il Governo sulle necessità dei professionisiti della Musica.

Jazz Italian Platform è l’associazione fondata dal Saint Louis College of Music insieme a Umbria Jazz, Bologna Jazz, Jazz in Sardegna, Jazz Network, Pomigliano Jazz, Veneto Jazz, Visioninmusica. 
Il suo attuale Presidente, Marco Molendini, ha scritto una lettera con la quale si chiede al Governo di dare precise indicazioni sul futuro dell’industria musicale.

L’appello è stato lanciato anche sulla piattaforma change.org, con una petizione con destinatario il Ministro dei Beni e delle Attività Culturalie del Turismo Dario Franceschini, cui si può aderire cliccando su questo link.

Di seguito le parole di Molendini.

L’estate, ormai alle porte, è la stagione calda della musica, il momento più impegnativo per la misura dell’offerta e per la quantità di pubblico che viene coinvolto. Festival di jazz, di musica classica, concerti pop, raduni negli stadi, rassegne rock. Una vera e propria industria che interessa migliaia di lavoratori, migliaia di musicisti e centinaia di migliaia di spettatori, un mondo che in questo momento vive sospeso nell’incertezza o meglio nel non sapere.

Che succederà? Nei piani di riapertura graduale per il ritorno alla vita del Paese non viene fatta menzione. Si dice che sarà l’ultimo settore a poter riprendere la propria attività. Ma per l’immediato futuro nulla, nessuna prospettiva.

Possibile che il governo, i ministeri competenti non siano già in grado di stabilire con una certa sicurezza quale sarà il destino di questo settore nei suoi prossimi tre mesi? Ormai si sa che la fase 2 comincerà il 4 maggio. Quanto durerà? Prevedibile che si allungherà sull’estate, prima di una liberalizzazione più ampia.

In altri paesi hanno spiegato: scordatevi di tornare nelle arene, negli stadi, nei teatri. Sarebbe una parola di chiarezza per tutti, spettatori compresi. I festival, le rassegne, i concerti potrebbero cominciare a stabilire in che modo far saltare i propri appuntamenti o se posporli come è stato fatto da altre parti, farebbero così chiarezza con le proprie strutture e con gli spettatori. In fin dei conti potrebbero risparmiare anche dei costi, cosa che in questo momento non sarebbe mal vista.

E allora, diteci che succede. Non costa nulla.

Marco Molendini
Presidente Jazz Italian Platform

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONEhttp://chng.it/6fN8ZFhgwmAPPELLO AL GOVERNO FATECI SAPERE CHE NE SARÀ DELLA MUSICA…

Pubblicato da Jazz Italian Platform su Mercoledì 15 aprile 2020

Jazz Italian Platform, JIP, è un’associazione che riunisce otto organizzazioni musicali di grande tradizione diffuse sul territorio nazionale: Umbria Jazz, Bologna Jazz, Jazz in Sardegna, Jazz Network, Pomigliano Jazz, Saint Louis College of Music, Veneto Jazz, Visioninmusica.

JIP si pone come interlocutore per festival, musicisti, agenzie, case discografiche e istituzioni per la produzione di nuove opere, oltre che per la creazione, realizzazione e diffusione di progetti ad ampio respiro e destinati a sostenere la memoria presente e futura, in generale piuttosto trascurata.
I progetti di JIP sono molteplici: valorizzare il concetto di impresa culturale dei propri associati in un rapporto definito e produttivo con le aziende e con il territorio; sviluppare il terreno educational, diffondendo i contenuti sia di ordine musicale, sia culturale e sociale, del jazz e delle musiche improvvisate lavorando alla costruzione di un pubblico consapevole e informato fin dall’infanzia; favorire gli scambi e la circuitazione internazionale.