Nel quinto video delle mie riflessioni sulla storia delBlues parliamo di un momento di forte crisi per i musicisti di colore, da un certo punto di vista si riparte da zero...
Come ho anticipato in chiusura la volta scorsa, arriva la guerra, la seconda guerra mondiale, e azzera tutto.
I bluesmen neri, che già di loro non se la passavano tanto bene, vengono spazzati via, dimenticati, non c’è neanche bisogno che vadano a combattere perché si perdano le loro tracce.
Se a questo aggiungiamo che la loro religione (impostagli ovviamente nei secoli) a volte li ostacolava nel suonare la “musica del diavolo”, ecco che il quadro è completo.
A forza di salti avanti e indietro nel tempo introduco l’argomento del “12 bar blues” e di come la forma più comune in questo stile fosse già cristallizzata all’epoca delle prime registrazioni.
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