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hughes & Kettner Stompman

H&K Stompman, un VERO amplificatore in un pedale

Dopo aver lanciato gli Ampman completi di tutti gli optional possibili, Hughes & Kettner pensa “in piccolo” mettendone sul mercato una versione ridotta, nasce così lo Stompman.


Abbiamo parlato per anni, probabilmente decenni, degli amp-in-a-box, pedali che “si comportavano” da amplificatori suonando o come un ampli in piena saturazione o imitandone un vero e proprio canale, o più o meno come un vero e proprio preamplificatore, così da poter essere collegato a un finale di potenza e poi successivamente a una cassa

Qui il gioco è diverso, perchè parliamo di un ampli “vero” in uno stomp, visto che lo Stompman è strutturato in questo modo:

  • sezione di preamplificazione
  • mandata Effetti
  • sezione finale 

A livello puramente strutturale, non è assolutamente diverso da ciò che abbiamo in un normalissimo amplificatore, almeno come base, e questo permette di avere un workflow innovativo, perché cambia il tipo di ragionamento da fare: è possibile lavorare con un finale “vero” e non simulato, bisogna agire su un un carico reattivo, che rispetto a un segnale line è molto diverso.

Lo Stompman è basato sull’oramai collaudata tecnologia Spirit Tone Generator e offre la potenza di 50 watt su 4 ohm, 25 watt su 8 ohm, 12,5 watt su 16 ohm.

Estetica squadrata, ma funzionale

Essenzialmente non abbiamo un estetica diversa da quella dell’Ampman, sia come stile che come strutturazione dell’intera macchina: è, in pratica, un Ampman letteralmente “tagliato a metà”, che permette di poter essere collocato in maniera estremamente più semplice in una pedalboard.

Forse l’unico neo che possiamo trovare (comunque ereditato dal design precedente) è il fatto che abbia tutte le uscite jack verso l’alto, il che limita la possibilità di usare i jack angolari, stessa posizione del volume di controllo del boost che quindi non è proprio semplicissimo da raggiungere, però diciamo che settato una volta non dovremmo più doverlo toccare.

Hughes & Kettner Stompman

Le dimensioni finali sono poco più di due pedali Boss e il peso specifico di 650 grammi lo rende molto trasportabile.
Le manopole sono le stesse dell’Ampman, scelta azzeccata perché permettono di essere impugnate saldamente.

Per inserirlo in una pedalboard consiglio di rimuovere i quattro piedini in gomma che permettono di collocarlo a terra, ma che in una pedalie rimangono piuttosto alti e un eventuale velcro 3M di aggancio non sopperisce a dovere a tale altezza.

Controlli e workflow

La dotazione di controlli è letteralmente il rip-off di quello che troviamo sugli Ampman, con annesso boost e master volume (anche se qui non hanno un colore specifico solo per loro).

Partendo dalla plancia frontale, possiamo trovare:

  • Gain – Controlla il guadagno in entrata
  • Master – Controlla il volume totale di uscita del finale dell’amplificatore
  • Tone.- Controllo di tono unico della parte di preamplificazione
  • Resonance – Gestisce la risonanza tra amplificatore e cabinet per avere un suono finale più “grosso”; se messo nel mezzo è flat.
  • Sagging – Regolazione della saturazione da gestire insieme al gain e al tone (ricalca quella saturazione dello stadio finale di solito descritta come l’amp che si “imballa” e crea quella sensazione di piacevole compressione dirty sull’attacco delle note).
  • Presence – Permette di gestire la brillantezza e la quantità di armoniche percepite.

Nella parte superiore abbiamo la mandata effetti (di cui il send può fungere da line out, bypassando il solo e il master volume) e il selettore per poter impostare il primo footswitch come un vero e proprio on/off oppure che bypassi la mandata effetti o meno.

Concludono i comandi il potenziometro di gestione del volume del solo e l’AES.

Hughes & Kettner Stompman

L’AES è il sistema – imposto per legge europea – di risparmio energetico: questo sistema (che può essere spento in qualsiasi momento attraverso l’apposito tasto) spegne automaticamente la macchina se non riceve nessun input audio per un’ora e mezza, ovviamente il conteggio viene azzerato non appena arriva un segnale in ingresso.

Qualche idea di utilizzo

Un ragionamento a sé andrebbe fatto quando viene lo Stompman messo in combo con un IR-loader che permette anche di poter simulare un finale di potenza digitale, mentre in un contesto di sola preamplificazione è essenzialmente un pedale che dà molto più gusto se abbinato a un finale EL34.
Con un finale più “americano” tende a essere eccessivo sugli estremi di banda, rendendo il risultato meno incisivo e sin troppo “dritto in faccia” per il mio punto di vista.

Stesso discorso si può dire nella scelta degli altoparlanti (simulati e non), più o meno il mio giro di prove è stato effettuato su:

  • Celestion Greenback (IR Ufficiale Celestion)
  • Celestion Creamback (IR Ufficiale Celestion)
  • Celestion V30 (IR Ufficiale Celestion)
  • Celestion Blue Alnico (IR di Giacomo Pasquali)
  • Celestion V30 (IR di Giacomo Pasquali)
  • Jensen JCH615 (altoparlante reale)

Purtroppo sono un principale utilizzatore di Celestion (sia di quelli veri che di quelli in formato di Impulse Response) e l’unico sistema Jensen che avevo era quello del piccolo Fender Champion 600, un cono più minuto che suona anche bene ma che non ha senso mettere a confronto con altoparlanti più generosi (letteralmente il doppio).

Ho voluto provare per mania di completismo e devo dire che nonostante tutto sono riuscito ad avere qualche soddisfazione, immagino che una prova migliore sarebbe quella su un Jensen C12K.

Hughes & Kettner Stompman

La migliore combinazione che ho utilizzato è stata con i Greenback e i Creamback, mentre con i V30 e i Blue Alnico mi sono trovato a dover tenere troppo a bada le medio-alte, il risultato finale era eccessivamente arioso e a meno che non ci siano specifiche esigenze di un suono di questo tipo, non vedo il senso di un’abbinata simile.

Di fondo, lo Stompman è un amplificatore con una curva di equalizzazione piuttosto generosa in alto, inoltre pensavo fosse una riproposizione di uno dei canali dei due Ampman oppure del Black Spirit, ma qui abbiamo un canale modellato ex novo che si avvicina al suono del vecchio Edition Tube.
Ho ritrovato molti dei suoni che utilizzo su entrambi quegli amplificatori (sia il 20th che il 25th Anniversary), con ovviamente la possibilità dei controlli di saturazione e di presence.

Per quanto invece concerne la parte del finale di potenza, non ho notato differenze con quello che utilizzano gli Ampman, quindi abbiamo un finale abbastanza lineare e che spinge quanto basta per poter andare su un palco, tranne però a 16 Ohm, valore che forse potrebbe rimanere abbastanza “stretto”, ma penso anche che stiamo anche chiedendo tantissimo a un pedale che ha un amplificatore completo in un box così minuto.

Il boost ha lo stesso comportamento di quelli presenti sugli Ampman, la forma d’onda rimane pressoché inalterata se non per qualche frequenza media in più, che durante un assolo non fa mai male.

Considerazioni finali

Per il prezzo di 199 euro (di listino) è una soluzione che può essere utilizzata da chi ha la necessità primaria di avere un setup che non comprenda l’amplificatore vero e proprio, almeno in senso canonico, ma vuole avere (nei limiti del possibile) la modalità d’uso di un amp con una serie di possibilità non da poco:

  • Vuoi usare solo la cassa? Attacchi il cavo di potenza…
  • Vuoi andare in impianto? Esci Line Out su un Ir Loader…
  • Cerchi un pedale che simuli la saturazione dell’ ampli? Lo attacchi in front all’ampli e via…

Certo, l’ultima opzione è quella secondo me meno utile, ma è possibile. Le prime due possono essere un coltellino svizzero per chi vuole muoversi comodamente e/o deve accontentarsi degli spazi praticamente con il righello (che oggi come oggi è la normalità).

Lo Stompman sarebbe anche un interessante connubio con una macchina digitale, così da collegare l’uscita del suddetto al finale lineare e usarla quindi in un modo “ibrido” con una sezione preamplificatrice digitale e un finale e cassa analogici, o addirittura collegare con il metodo a quattro cavi uno Stomp della Line6 con uno Stompman e avere un ampli vero completo e usare tutta la CPU dello Stomp per effetti e drive.

Lo Stompman è un prodotto ancor più interessante degli Ampman, a pura opinione di chi scrive, perché permette di essere inserito in maniera più semplice e modulare rispetto a questi, nonostante sia meno completo dal punto di vista dei suoni.

Maggiori informazioni contattate il distributore ufficiale Backline.

2 Commenti

  • Ciao sulle considerazioni finali al terzo punto hai scritto: lo attacchi in front all ampli e via…come se non e un pedale che ha in e out?,ha solo in ma dopo vai in out alla cassa ,o in send return per gli effetti e queste uscite non possono essere usate per andare in front all ampli ,, grazie mille Ciao

    • Ciao
      In realtà l’ uscita Send è un line out, quindi un uscita di linea del segnale che passa per la preamplificazione e non per lo stadio di potenza (per usarlo, esci nella cassa) quindi dall’ uscita send/line out (come puoi vedere in foto) puoi andare in front all’ ampli per usarlo come un “pedalone overdrive) e quindi farlo saturare come preferisci, è uno dei casi di utilizzo possibili.

      E’ una soluzione abbastanza inusuale ma è fattibile senza rompere nulla, puoi fare una prova e vedere come ti trovi.
      Fammi sapere se ti serve sapere altro.

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