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Perché un cavo è meglio di un altro?

Un cavo per fare rock e uno per fare jazz? Il cavo "aggiunge" frequenze? E cosa è questa diavoleria della capacità elettrica?

Un cavo per fare rock e uno per fare jazz? Il cavo “aggiunge” frequenze? E cosa è questa diavoleria della capacità elettrica?

Quando si parla di cavi ci sono sempre un sacco di domande, a volte sono ben poste, a volte male. A volte partono da presupposti errati, altre volte da giuste basi, ma poi ingarbugliano i concetti. Le risposte spesso usano linguaggi e nozioni tecniche decisamente mal espresse, finendo così per creare le cosiddette leggende metropolitane, oppure, mezze verità che però non possono essere lasciate così nebulose.

Oggi Cesareo e Bespeco ci chiariscono bene tutto il discorso che ruota intorno alle parole cavo, spettro di frequenze, bassa capacità elettrica, ecc.

Alla fine, quindi, quando si sceglie un cavo bisognerà far affidamento sulle proprie orecchie. Ma queste potrebbero anche non essere abbastanza esperte per percepire minime, ma fondamentali, differenze. Così, è bene tradurre anche per i neofiti le specifiche tecniche per rendersi conto se queste sono utili così come riportate dal produttore e quali sono quelle più importanti di cui tenere conto.

Ovviamente, questo come i video che abbiamo visto in precedenza, sono prodotti da Bespeco, azienda che ci tiene molto a mettere in luce la qualità dei propri prodotti, scelti e usati oramai da molti anni dal chitarrista di Elio e le Storie Tese.
Ma, a prescindere da tutti, la fisica non è un’opinione e determinati comportamenti elettrici non possono essere messi in discussione.
Quindi, meglio tenerne conto.