Stiamo scrivendo di getto, ci perdonerete quindi se saremo meno preparati del solito, ma quando certe notizie arrivano improvvise, tremende in una serata apparentemente così tranquilla, si vive in quello stato di incredulità e tristezza che è tipico di quando stai realizzando che il mondo sarà un posto più vuoto per la mancanza di una grande persona, artista, musicista, amico.
Quanto stiamo scrivendo non è certo un cosiddetto “coccodrillo”, non è un resoconto biografico, né vuole essere solamente un ricordo e uno di quei “r.i.p.” che spesso si scrivono, anche giustamente, per persone speciali, ma comunque lontane da noi. Tutto ciò che oggi vi riproponiamo è nel nostro bagaglio di vita ed ogni singola cosa ci è stata donata dalla persona che stasera ci manca e che ci mancherà terribilmente in futuro: Mario Contarino.
Mario era un Musicista. Mario, è un Musicista.
Lo è perché seppure non più in vita, ciò che ha lasciato lo rende senza tempo ai nostri occhi. Un ragazzo che, proprio parlando di tempo, non ne ha avuto molto a disposizione e certo lo ha riempito molto per lottare giorno dopo giorno contro il suo male. Ma quello che restava, lo ha impiegato come molti di noi probabilmente non avrebbero mai potuto fare, senza rinunciare a ciò che era per lui fondamentale, la Musica.
Grazie alla sua forza, con lo pseudonimo, certo non segreto, di TBP, ha scritto ed arrangiato la sua Musica, che poi tanti grandi musicisti hanno registrato e messo su disco. Così sono nati nel 2013 Universe of Emotions e lo scorso anno Musical Colors, che vi abbiamo così felicemente raccontato sulle nostre pagine.
Rimane stampata nelle nostre menti l’espressione che facemmo la prima volta che siamo venuti a contatto con una produzione di Mario. Era l’epoca del grande MusicOff Video Contest del 2012, a cui Mario partecipò con un video a dir poco strabiliante. I limiti che gli imponeva il suo fisico sembravano del tutto secondari rispetto al suo genio creativo, che lo portava a realizzare, con appositi software, delle composizioni chitarristiche non solamente belle, ma dannatamente reali in tutto e per tutto.
Altro ricordo indelebile è relativo al Steve Vai MusicOff Contest, in occasione del quale portammo il suo video a diretto contatto con Mr. Vai e lui, rimastone folgorato, ci chiese immediatamente di poterlo avere per mandarlo a un suo caro amico… un “certo” Jason Becker, altro chitarrista di grande spessore ma dal triste destino simile a quello di Mario.
L’anno successivo Mario continuò a strabiliarci, stavolta la guest star era lo svedese Mattias Eklundh e ancora una volta arrivò nelle nostre mani una composizione musicale davanti alla quale non potemmo fare altro che tirar giù il cappello. Mattias ne fu così colpito da voler scendere dal palco e salutare personalmente Mario, con un affetto e un’umiltà che solo i grandi hanno e che non era un omaggio forzato nei confronti di Contarino, ma una reale e profonda ammirazione.
Sono state molte le volte che abbiamo incontrato Mario, sempre accompagnato dalla sua famiglia che è il simbolo di un amore senza condizioni, nei cui occhi c’era (e c’è) tanta tenerezza quanto profondo orgoglio per tutto ciò che il loro figlio stava realizzando. A loro va tutto il nostro affetto e un abbraccio fraterno, e lo stesso rispetto che porteremo sempre per Mario.
Mario Contarino era un Musicista. Mario, è un Musicista.
Ricordiamocelo la prossima volta che imbracceremo il nostro strumento. Qualche nota, suoniamola sempre per lui, che così tante ne avrebbe meritate e ne avrebbe di sicuro fatto tesoro.
Non vogliamo proseguire oltre, perché alle parole adesso è bene che si aggiunga un rispettoso silenzio.
Ma che sia solo un silenzio verbale. Adesso, che parli la sua Musica.
Grazie Mario, dal profondo dei nostri cuori.
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