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Frog Amps tra novità e un estimatore d’eccezione

Il marchio Frog Amps è una delle realtà italiane in costante ascesa, anno dopo anno ha costantemente alzato l'asticella della qualità e della ricerca nella sua produzione, arrivando a competere con altri illustri colleghi non solo su suolo italiano. 

Il marchio Frog Amps è una delle realtà italiane in costante ascesa, anno dopo anno ha costantemente alzato l’asticella della qualità e della ricerca nella sua produzione, arrivando a competere con altri illustri colleghi non solo su suolo italiano. 

Prova ne è un recente apprezzamento molto importante, quello del chitarrista Doug Aldrich, che in un recente video in cui presenta la sua strumentazione, a partire dalla sempre fidata Les Paul, fa menzione anche del suo incontro con il marchio italiano e con una testata che è ancora in buona parte misteriosa, ma pare essergli stata proprio cucita addosso. 

Nel video l’amplificatore non è visibile, probabilmente perché si tratta ancora di un prototipo, ma le sue parole sono molto chiare, pare che sia rimasto davvero stregato dal suono e dall’attitudine di questo amplificatore, considerando anche che Doug è un chitarrista che si è sempre trattato bene da questo punto di vista, a partire dalle sue testate Marshall vintage modificate dai migliori master builder mondiali. 

Abbiamo chiesto a Nick Sancolodi, patron di Frog Amps, un po’ di retroscena e lui stesso, con un’emozione non da poco, ci ha raccontato del suo primo incontro con Aldrich, durante le prove nei giorni prima di un suo show con i Burning Rain.
In quell’occasione venne portato in prova a Doug uno stack dell’amplificatore Michelle di Frog, una testata da ben 120 Watt trasudante rock da ogni poro. 

La testata Michelle portata in prova a Doug Aldrich

La testata Michelle portata in prova a Doug Aldrich

Ebbene, a quanto pare non solo Aldrich apprezzò la prova per il forte impatto dinamico sotto le dita, ma chiese di tenersi lo stack per entrambi i giorni di rehearsal e di poterlo usare sul palco per il concerto. 

Dopo alcune settimane, Sancolodi è stato quindi ricontattato dal chitarrista americano che, a quanto pare, gli ha chiesto un modello basato sulla Michelle ma con alcune modifiche, che hanno portato alla definizione di un nuovo amp ancora avvolto in buona parte dal mistero. A parte il nome, già dichiarato come Bad Moon 120 in onore di una delle storiche band del chitarrista. E il 120 fa presumere lo stesso numero di watt del Michelle. 

Aldrich si esibisce con i Burning Rain, alle sue spalle sulla sinistra la testata Michelle di Frog Amps

Aldrich si esibisce con i Burning Rain, alle sue spalle sulla sinistra la testata Michelle di Frog Amps

A quanto ci dice Nick, che precisa che comunque l’amplificatore è ancora in fase di piccole riniture sonore e la livrea estetica è già quasi definitiva; la direzione sonora è andata verso un comportamento cristallino dei puliti e un carattere molto anni ’70, che però si incattivisce e diventa attuale per qualsiasi genere tramite l’uso dei pedali. 

Di più per adesso non dato sapere, ma Nick assicura che sarà possibile provare la versione definitiva al prossimo Guitar Show 2020 di Padova

L’hype è sicuramente alto e fa piacere sapere che ancora una volta italians do it better!