Trent’anni di carriera, centinaia di palchi calcati e una passione per il basso che non ha mai smesso di evolversi. Max Gelsi, sul palco al fianco di Piero Pelù, durante lo scorso tour ci ha aperto le porte del suo mondo sonoro. E non è solo una questione di strumenti, ma di identità musicale costruita nel tempo.
Siamo saliti con lui sul palco per uno sguardo da vicino al suo rig. Ma attenzione: non aspettatevi un setup patinato o ultra moderno. Gelsi porta in tour pezzi di vita musicale, strumenti e apparecchiature che raccontano anni di palco e di studio.
C’è coerenza, c’è fedeltà a un certo tipo di suono, ma c’è anche quella vena creativa che spinge a trovare soluzioni pratiche, spesso non convenzionali.
“Mi sono sbizzarrito a ricreare le sonorità che abbiamo utilizzato nel disco.” (Max Gelsi)
Un rig che si sviluppa attorno a pochi elementi scelti con cura, usati e riusati, come quel pedale storico “impolverato al punto giusto“, o una testata valvolare che lo accompagna da vent’anni.
E poi una catena effetti ragionata, niente di esagerato, ma tutto messo lì per costruire un suono preciso, personale, riconoscibile.
I bassi? Anche qui la scelta è coerente con l’approccio di Gelsi: strumenti vissuti, accordature personalizzate, dettagli che raccontano esperienze più che mode.
Uno in particolare, con l’adesivo sul body e la paletta coperta, è diventato il protagonista del live set. Ma il perché, lo racconta direttamente lui. E non è tutto.
“Sono un uomo di 50 anni che compra strumenti da più di 30 anni e tende a conservarli e utilizzarli sempre.” (Max Gelsi)
Ci sarebbero ancora tanti particolari da svelare, ma è meglio lasciarlo dire a Max, direttamente dal palco, nel video che trovate su Musicoff. Per chi ama il basso e il suono vero, è un viaggio da non perdere.
Il video è a cura del nostro amico, collaboratore e videomaker professionista Gaspare Vaccaro.
Recents Comments