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Monsieur Malaussène – On a Lake Ep

Nell’ambiente musicale underground di Roma merita senz’altro una particolare attenzione, nonché una nota di merito, il progetto denominato Monsieur Malaussène (celebre protagonista dei romanzi di Daniel Pennac). Formatosi nel 2010, questo pregevole e raffinatissimo ensemble capitanato da Daniele Bifulco e Matteo

Nell’ambiente musicale underground di Roma merita senz’altro una particolare attenzione, nonché una nota di merito, il progetto denominato Monsieur Malaussène (celebre protagonista dei romanzi di Daniel Pennac). Formatosi nel 2010, questo pregevole e raffinatissimo ensemble capitanato da Daniele Bifulco e Matteo Mirk denota un’evidente predilezione per le atmosfere delicate ed intimiste, capaci di emozionare l’ascoltatore attraverso una sensibilità assai rara al giorno d’oggi, specialmente in Italia.

Il risultato è perciò uno splendido ed instancabile – per l’orecchio, ovviamente – ibrido sonoro in cui convergono in continuo tanto le componenti della musica folk angloamericana quanto le peculiarità maggiormente affascinanti del country. Non è dunque un caso che tra un brano e l’altro capiti di scorgere deliziosi rimandi sia ad autori contemporanei (Elvis Perkins, Xavier Rudd, Bonnie ‘Prince’ Billy e Josh T. Pearson in primis) sia ad autentici monumenti della canzone d’autore d’Oltreoceano quali Neil Young e Leonard Cohen. Testi visionari sapientemente dipanati su tappeti sonori suggestivi e “lignei” fanno poi il resto, dando ai singoli componimenti in scaletta connotazioni poco continentali e, di conseguenza, anche un respiro assolutamente genuino, puro.

Dopo la pubblicazione del disco d’esordio Live avvenuta nel maggio del 2012, nel dicembre dello stesso anno i Monsieur Malaussène hanno rilasciato il loro primo Ep ufficiale. Titolo del (mini) disco: On A Lake. Al suo interno figurano sette bellissime tracce che Bifulco e Mirk hanno registrato assieme ad altri musicisti di fiducia tra il 2011 e il 2012. Delle sette composizioni, sei sono cantate; una, l’eterea e conclusiva Lost Under The Sea, è strumentale. Il lavoro di produzione è stato prevalentemente supervisionato da Lorenzo Amato in parte a Roma e in parte presso uno studio d’incisione situato in quel di Civitella Del Lago.

Le voci sono state invece tutte registrate nella Capitale, all’Hardente Records per l’esattezza. Difficile trovare all’interno di questa autoproduzione un episodio meno convincente dell’altro. Di certo in On A Lake Ep convivono canzoni di spessore abbastanza omogenee eppure non troppo simili tra loro. Si potrebbe affermare che si tratta di brani alquanto complementari, le cui sfaccettature sono perfettamente captate e sintetizzate dalla splendida copertina del cd curata da Empedocle Amato. Se l’iniziale The Stone si staglia immediatamente per un sound caldo e leggero ma affatto minimalista, la successiva Smoking Trains (To Nowhere), anche se più scarna a livello di arrangiamento, non è comunque da meno, specialmente sotto l’aspetto dell’efficacia e della carica emotiva.

In Father And Sons sembrano convivere David Crosby e il già citato polistrumentista australiano Xavier Rudd. Canzone bellissima e ben riuscita dunque, caratterizzata da un taglio squisitamente country in cui risultano tutt’altro che marginali i cori in salsa west-coast di Elisa Amato nel ritornello. Con Jesus (A Young Frightened Heart) i ritmi si rallentano sensibilmente e le atmosfere si fanno di colpo più dilatate, sospese. La canzone sembra strizzare l’occhio al Jack Johnson meno commerciale e al Beck di Sea Change, album che la band capitolina avrà senza ombra di dubbio divorato nell’ultimo decennio. Anche in questo caso ci si ritrova a contemplare inevitabilmente un pezzo coinvolgente.
 

Discorso pressoché identico per gli ultimi tre brani di On A Lake, ovvero Life, Sell The Boat e la già citata Lost Under The Sea. Anche in questi ultimi episodi la qualità non è da sottovalutare; del resto i pezzi in questione risultano molto ispirati e sviluppati con perspicacia e gusto. Davvero un bel lavoro dunque questo On A Lake, Ep che per quanto distante dagli orientamenti del mainstream attuale avrà comunque grandi possibilità di ottenere la giusta considerazione tra gli esperti del settore. Questo perché il disco, nonostante un sound assolutamente artigianale e poco patinato, dimostra chiaramente di non essere un qualcosa di estemporaneo, bensì un progetto discografico quanto più in linea con ciò che di buono viene realizzato da anni all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.

Insomma, buttare un occhio fuori dai nostri confini non fa mai male. Onore a gruppi come Angus Mc Og, Astrid Hotel, Moscaburro, Persian Pelican, The Please e Monsieur Malaussène, complessi musicali che questa cosa l’hanno capita già da un po’. Alessandro BasileGenere: Acoustic, Folk, Country Line-up: Daniele Bifulco – voce, chitarre acustiche, armonica
Matteo Mirk – basso, chitarre elettriche, ukulele, slide guitar, diamonica, glockenspiel, voce Progetti simili consigliati: Moscaburro, Persian Pelican, The Please, Seeking A Drop Tracklist: 1. The Stone
2. Smoking Trains (To Nowhere)
3. Father And Son
4. Jesus (A Young Frightened Heart)
5. Life
6. Sell The Boat
7. Lost Under The Sea