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Asymmetric Universe

Tecnica, energia e grinta nel nuovo EP degli Asymmetric Universe

La band strumentale prog/fusion Asymmetric Universe presenta il secondo EP “The Sun Would Disappear As I Imagined All The Stars”, in uscita il 28 aprile 2023.

Alcuni anni fa abbiamo avuto il piacere di intervistare gli Asymmetric Universe, potente trio di giovani talenti musicali (Federico Vese alla chitarra, Nicolò Vese al basso e Gabriele Bullita alla batteria) la cui musica ha le radici nel Progressive Metal e nella Fusion, con non poche influenze orchestrali negli arrangiamenti.

Finalmente la band ritorna alla nostra attenzione grazie all’uscita del secondo EP intitolato The Sun Would Disappear As I Imagined All The Stars, in uscita il 28 aprile, poco prima del tour europeo “Exul EU/UK” in apertura a Ne Obliviscaris e Persefone. 

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Il disco si avvale di importanti collaborazione, che certificano il lavoro dei 3 musicisti: infatti, è stato mixato da Forrester Savell (The Aristocrats, Karnivool, Caligula’s Horse) e il mastering è a cura di Ermin Hamidovic (Periphery, Animals As Leaders, Plini).

L’EP viene presentato dal singolo “As Within, So Without“, corredato di videoclip a cura di Reckless Visuals.
Oltre ai tre, nella line-up di questa registrazione al fulmicotone ci sono anche Federico Braga e Matteo Marzaro ai violini, Andrea Maini alla viola e Vittorio Piombo al violoncello.

Il brano è una rappresentazione dell’internalizzazione dell’esperienza del mondo esterno attraverso l’accettazione e l’introspezione. Questo cammino interiore porta alla consapevolezza di sè e alla capacità di interagire attivamente con il mondo.

Questo brano” ci racconta Federico Veseè uno dei due brani dell’Ep che ho interamente scritto, prodotto e arrangiato (a eccezione del basso e del quartetto d’archi arrangiati da Nicolò). La canzone presenta numerosi cambi di tonalità e in certi momenti anche molto veloci. Due esempi sono l’intro del brano e la sezione del solo su cui è stato molto complesso costruire un solo coerente nelle varie tonalità e con il lungo crescendo che costituisce quella parte del brano. Anche le strofe presentano vari cambi di tonalità ma meno duri e comunque addolciti dall’arrangiamento più morbido.
Ho registrato tutte le tracce di chitarra elettrica con la mia Strandberg Boden Prog 7 a cui ho fatto sostituire i pickup di serie con una coppia di Silo di Bare Knuckle Pickups, di cui sono artista dal 2021. Ho registrato le chitarre elettriche tramite il mio Fractal Axe-Fx II e corde D’addario.

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Nicolò Vese dalla sua ci racconta: “È stata una sfida complessa e bellissima allo stesso tempo aggiungere un quartetto d’archi alla composizione di Fede, così come cucire sul riff iniziale le parti di slap con il basso. Essendo tutto molto ritmico, ho deciso di giocare sul “pan” degli archi per andare ad accentuare i giochi ritmici della composizione con staccati e pizzicati vari, con anche l’utilizzo di tecniche più complesse quali arpeggiati e glissati con arco su tasto o ponticello.
Nel mio equipaggiamento personale c’è un Mayones Comodous Classic 6, Line 6 Helix e corde D’Addario.