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D’Angelo – Black Messiah

Imprevedibilmente, Michael Eugene Archer, meglio conosciuto come D'Angelo, emerge dalla selva oscura fatta di perdite dolorose, alcolismo e droga in cui era precipitato dopo la pubblicazione dell'acclamato Vodoo nel 2000. Un calvario durato più di un decennio da cui l'artista, come nei migliori romanzi di formazione,

Imprevedibilmente, Michael Eugene Archer, meglio conosciuto come D’Angelo, emerge dalla selva oscura fatta di perdite dolorose, alcolismo e droga in cui era precipitato dopo la pubblicazione dell’acclamato Vodoo nel 2000. Un calvario durato più di un decennio da cui l’artista, come nei migliori romanzi di formazione, esce con una forza e una maturità nuovi.In Black Messiah si condensa gran parte dell’esperienza musicale afroamericana, in un trionfo di funk, rock, R&B, jazz e gospel che si muove in un’atmosfera dal sapore vintage, lontanissima dalle superproduzioni contemporanee.Un’atmosfera che rimanda ad artisti come Otis Redding, Marvin Gaye, Funkadelic, Stevie Wonder…, e che è basata su un’estrema consapevolezza culturale, riscontrabile anche nella rilevanza sociale dei testi, che ha un impatto estremamente significativo nell’immaginario di una comunità sconvolta dalle vicende di Ferguson e la morte di Eric Garner (l’uscita dell’album, prevista per il 2015, è stata anticipata proprio alla luce di questi fatti).I quattordici anni di attesa sono pienamente ripagati da un lavoro superbo, in cui D’Angelo si è sforzato di mantenere il completo controllo creativo sull’opera (un po’ sulla scia di Prince), cercando addirittura di suonare ogni strumento.Una tale attenzione per il dettaglio rende l’idea dello spessore artistico di un lavoro trainato da un groove irresistibile e un songwriting accattivante, in grado di coinvolgere fin dalle prime note di “Ain’t That Easy” e appassionarci, senza soffrire di alcuna flessione, per l’intero album. Tra la spensieratezza delle due “Back to the future” e “Sugah Daddy“, il passionale flamenco di “Really Love“, la brulicante”Betray My Heart” o la meravigliosa e coinvolgente “The Charade” è, infatti, impossibile trovare un punto debole.Tre album, tre pietre miliari del neo soul, tre pagine molto importanti della storia recente della musica; difficile esprimersi su quale sia la migliore, più facile ribadire l’ottima impressione che ci ha fatto il D’Angelo maturo di Black Messiah, sperando di non dover attendere un decennio prima di ascoltarlo di nuovo.Francesco CiceroGenere: Neo Soul, Funk RockTracklist:
01 Ain’t That Easy
02 1000 Deaths
03 The Charade
04 Sugah Daddy
05 Really Love
06 Back in the Future (Part I)
07 Till It’s Done (Tutu)
08 Prayer
09 Betray My Heart
10 The Door
11 Back in the Future (Part II)
12 Another Life