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Varini, un disco in cui ho suonato e uno che ho amato

Nello spin off in diretta di Ti Consiglio un Disco un altro grande ospite: Massimo Varini!

Se durante la prima settimana di marzo non si è parlato che di Sanremo, noi di Musicoff non abbiamo certo deciso di mandare in onda la “serie b”, anzi, a maggior ragione vi abbiamo proposto alcune belle dirette!

Non poteva mancare quella della rubrica Ti Consiglio un Disco e ancora una volta Salvatore Pagano e Thomas Colasanti sono andati in onda insieme a uno special guest, il musicista, produttore, autore, insegnante e chi più ne ha più ne metta, Massimo Varini.

Vista l’opportunità di avere con noi un musicista che ha suonato in così tanti dischi negli ultimi 30 anni, abbiamo pensato di dividere la puntata in due momenti:

  • nella prima parte Massimo ci ha parlato di un disco in cui è stato coinvolto direttamente e abbiamo scelto un disco “incompreso” all’epoca, cioé La Fabbrica di Plastica, con il quale l’allora idolo pop Gianluca Grignani fece una forte svolta rock con una produzione e dei suoni molto meno “italiani”. È stata l’occasione di ascoltare da Massimo non solo la storia del disco e gli aneddoti, ma anche di approfondire gli usi delle chitarre e in generale l’aria che si respirava in un periodo in cui il “Rock Italiano” era vivo e vegeto
  • nella seconda parte dell’appuntamento abbiamo invece introdotto un disco che Massimo ha amato da “semplice” ascoltatore, un’assoluta pietra miliare di un’epoca, cioè The Seeds of Love dei Tears for Fears, un album che ha richiesto ben 3 anni di gestazione e una cifra vicina al milione di sterline (nel 1989!!) ma che alla fine è venuto alla luce come vero e proprio capolavoro e probabilmente una delle migliori opere artistiche della sua epoca.

Inutile dire che Massimo ha portato con se una quantità di preziose testimonianze dirette, oltre che dalla sua stessa voce anche attraverso foto dell’epoca, strumenti musicali (tra cui una stupenda Gibson Les Paul Goldtop del ’71) e molto altro ancora.
Abbiamo poi toccato un argomento scottante, cioé quello della libertà artistica e della parabola vissuta in questo senso negli studi di registrazione dagli anni ’50 ad oggi.
Non perdetevi assolutamente questo video!