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Tour Diary: le luci della ribalta… più o meno…

Arriviamo a Linz di buon'ora. Ci sono già una 40ina di fan fuori ad aspettare per la sera. Entriamo nella venue, il load degli strumenti è comodissimo e lo staff come al solito si prende cura delle nostre cose.

Arriviamo a Linz di buon’ora. Ci sono già una 40ina di fan fuori ad aspettare per la sera. Entriamo nella venue, il load degli strumenti è comodissimo e lo staff come al solito si prende cura delle nostre cose.

Il Posthof è una struttura bellissima, che si estende su un’area molto ampia. Ci portano nei backstage. Oggi abbiamo ben due backstage con brandine, docce, lavanderia, bagni, cathering (uno stanza di circa 100 mQ), bellissimo.
Il tutto in due punti strategici: una direttamente sopra il palco, comodissima per i minuti che precedono il live e subito dopo, un’altra in un’altra struttura staccata dalla parte con lo stage, ma ad essa collegata con un corridoio, dove ci sono le stanze più grandi.
Tutto è assolutamente curato, l’ospitalità ai massimi vertici e un cathering pieno di cose, sia da mangiare che da bere, sia alcoliche che non.

The Shiver live @ Posthof

Appena posiamo le valigie, parlo subito con il sound engineer della serata, gli spiego le nostre esigenze e le piccole cose che non sono in scheda tecnica e stiamo cambiando in corso d’opera (piccolezze, ma comunque è giusto chiedere se possibile, molto spesso, anzi, quasi sempre, in queste circostanze e in queste venue i fonici resident ed il loro staff preparano già i canali, la channel list, i cavi per noi, come dovrebbe sempre essere… da noi in Italia invece la scheda tecnica è praticamente una formalità).

Il check va benissimo. In cuffia invece, non è perfetto, ho un po’ di problemi con qualche “pezzo” del mix che mi perdo e il fonico di palco non mi sembra attivissimo. Chiedo qualcosa e raggiunto un buon livello, accettabile, non chiedo altro. Non si sa mai…

The Shiver live @ Posthof

Abbiamo circa 2 ore e mezza prima del live, ci riposiamo, mangiamo una cosetta, sgranchiamo le gambe, insomma, cerchiamo di passare del tempo “normale”, cosa che in queste circostanze manca tanto essendo le giornate quasi tutte uguali.
Questa è una cosa vagamente destabilizzante: le giornate hanno il 90% delle cose in comune, bisogna cercare di creare dei diversivi per non entrare in un vorticoso loop che può solo spegnerti.

È il nostro orario!

Purtroppo il primo pezzo viene gestito, dal tecnico luci, malissimo. Quasi 5 minuti di strobo con il palco completamente buio. Riuscire a suonare è stata molto dura, davvero ho fatto fatica a vedere i tasti della chitarra.
Stavo per fare un liscione su un pezzo che ho ripreso in corner. E meno male che ho messo sulla pedaliera di controllo (Mezzabarba Gravity), e anche sul pedale volume delle strisce di nastro luminescente (che si illumina al buio), altrimenti non avrei visto nulla.

The Shiver live @ Posthof

Il seguito migliora, le luci sono ok. Il pubblico è austriaco, un po’ freddino, partecipa a tratti ma tutto sommato, dopo un po’, collabora.
Ci divertiamo, il nostro set, come sempre, vola via in un attimo. Finiamo il nostro show. Sistemiamo tutti i case, carichiamo il van e andiamo a cena!

C’è un ristorante letteralmente attaccato alla venue dove siamo accreditati, ci buttiamo sul cibo! Come non prendere una schnitzel di maiale con patate? E una torta al cioccolato?
Bene, satolli torniamo al locale e ci posizioniamo al merchandising, pronti per salutare i fan alla fine del concerto. Molti autografi, cd venduti e tanto interesse.

Bella serata. Anche stasera abbiamo la possibilità di dormire nella venue, ne approfittiamo e ci godiamo un po’ di meritato riposo.

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