HomeStrumentiStoriaPrima della chitarra: origine del liuto, Pt.2

Prima della chitarra: origine del liuto, Pt.2

Seconda puntata sul Liuto medievale, questa volta ci trasferiamo nella Baghdad del IX secolo.

Nel precedente episodio abbiamo mosso i primi passi attorno l’origine del Liuto. Abbiamo raccontato di come tale strumento derivi dall’Oud, e di come il nome arabo stesso abbia influenzato il termine diffusosi poi nelle varie lingue europee.

“Al-Ud” = “Laud”, “Lute”, “Liuto”

Oud può significare legno, in riferimento al corpo risonante ricavato da quel materiale. Gli arabi musulmani hanno a loro volta ereditato lo strumento dal Barbat persiano. Più in generale abbiamo sottolineato di come la forma dello strumento la si possa far discendere da popolazioni più antiche e disperse nel tempo.

La conoscenza che ci siamo fatti deriva principalmente dall’iconografia. Oggi invece andremo a conoscere alcuni testi medievali riportanti informazioni sull’Oud. Per farlo prenderemo di mira un filosofo del IX Secolo, ovvero Al-Kindi.

So che sembra apparentemente noioso, ma non temete che è più pratico e concreto di quanto possiate immaginare.

Al-Kindi ha vissuto attorno a Baghdad, una città potentissima sede del Califfato degli Abbasidi. Il filosofo arabo riprende i saperi dell’Antica Grecia diffondendoli e convertendoli alla sua cultura.

E la musica?

Al-Kindi non risparmia il suono dalle sue indagini. Infatti scrive il “Compendio di musica sulla composizione delle note e sulla costruzione dell‘Oud”. L’elemento più bizzarro è che a differenza della trattatistica europea coeva, nel suo testo ci sono elementi tangibili sulla costruzione dello strumento. Nello specifico proprio l’Oud.

Il testo contiene delle curiosità che sembrano anticipare elementi tipici del futuro Liuto europeo. Nello specifico anche l’uso del plettro e del fingerpicking. Su questo punto specifico vedrete anche alcuni esempi concreti suonati rispettivamente su un Liuto rinascimentale e un Oud.

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