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Mettiamo alla prova il cavo Bespeco Silos HD

Come tutti ben sappiamo il cavo è una parte importante del nostro gear, chitarra e amplificatore hanno bisogno di un buon elemento che li colleghi, altrimenti la resa viene dimezzata o peggio.

Come tutti ben sappiamo il cavo è una parte importante del nostro gear, chitarra e amplificatore hanno bisogno di un buon elemento che li colleghi, altrimenti la resa viene dimezzata o peggio.

Consigliare un cavo dal costo importante sarebbe una soluzione facile (ma non per forza garantita!), quindi questa volta proviamo un cavo che si immette in una fascia di prezzo decisamente interessante, ovvero il nuovo Bespeco Silos HD.
Questo cavo nasce come nuova versione dei vecchi Silos, con una nuova costruzione, garantendo così buone prestazioni e buona durata.

Bespeco Silos HD per strumento

Bespeco Silos HD per strumento

Com’è fatto…

Nella costruzione del cavo, una delle parti più importanti è sicuramente quella dedicata alla sua (si spera) bassa capacità, nel caso del Silos HD pari a 85 picofarad per metro dichiarati sulla confezione; questo valore, per chi non è del tutto avvezzo all’elettronica, definisce la quantità di frequenze che vengono tagliate quando il suono dal magnete passa, attraverso il cavo, al nostro amplificatore.

Per quanto riguarda la costruzione, partiamo da un trefolo di rame di tipologia OFC, sigla che identifica un rame totalmente privo di ossigeno; la percentuale di purezza del rame in questo caso specifico è di circa il 98%.

Subito dopo il trefolo vi è un isolante costruito in polietilene espanso a celle aperte, per avere un isolante robusto e mantenere una bassa capacità, che è coadiuvata anche dai suoi connettori a punta dorata e con saldature effettuate tramite preriscaldamento, per avere una saldatura pulita e funzionale.
Le saldature sono protette da una resina ipocapacitiva per avere un compromesso di suono e durabilità al massimo delle proprie capacità.

Bespeco Silos HD

Il test di laboratorio

Passiamo quindi a qualche test al banco decisamente più da addetti ai lavori. Mi sono recato al laboratorio di Valvolari Clemente per avere un consulto e testare adeguatamente il cavo in dotazione.

Abbiamo deciso di mettere sotto sforzo il cavo per controllare il suo comportamento nel dominio della frequenza per quel che vengono chiamate capacità parassite.
Per loro natura, queste, tendono a trasformare il cavo in un filtro passa basso. Per sua natura, il cavo, è composto da strati di materiale isolante e strati di materiale conduttore, ma quello isolante interposto tra i conduttori lo possiamo considerare un vero e proprio dielettrico, quindi, in un modo o nell’altro, non possiamo ignorare la sua caratteristica capacitiva.

Pertanto, valutare la bontà di un cavo vuol dire soprattutto misurare la frequenza di taglio superiore e, magari, augurarsi che questa sia quanto più lontana da quella inclusa nel panorama udibile.

Per il test sono stati impiegati un oscilloscopio a 2 canali e un generatore di funzioni.

L’oscilloscopio è servito per analizzare i segnali di ingresso (quindi provenienti dalla doppia connessione generatore di funzioni + ingresso cavo) e di uscita del cavo; il generatore di funzioni, con uscita di impedenza 50 Ohm, è servito per sottoporre il cavo ad un segnale alternato sinusoidale con frequenza variabile da quella acustica (Khz) a quella radio (Mhz).

Bespeco Silos HD test

Affinché il test risultasse attendibile, abbiamo tenuto conto dell’impedenza interna di 50Ohm del generatore di funzioni. Se ad esso viene applicato un carico interno a 50 Ohm, il sistema va sotto sforzo e il segnale riduce la sua ampiezza.

Posto questo concetto, avremmo dovuto avere 2 tipologie di generatori, uno che simulasse l’impedenza di una chitarra, 1M Ohm per testare il cavo chitarra, e uno con impedenza 50K Ohm, per testare il cavo bilanciato dedicato a microfoni, tastiere, segnali per casse attive ecc.

Dato che questa condizione non è facilmente replicabile, ad acquisizione dati terminata, si è dovuti passare ai calcoli e andare di proporzionalità diretta e inversa per misurare la capacità parassita in pF e la frequenza di taglio dello stesso cavo.

Ebbene, per il test abbiamo considerato gli step: 250Khz – 750Khz – 1Mhz – 2.2Mhz e dalle foto potrete notare con notevole semplicità un inizio di sfasamento e riduzione dell’ampiezza già a 750Khz, per poi peggiorare notevolmente fino a 2.2Mhz.
Abbiamo, quindi, trattato segnali a frequenze radio, apparentemente eccessive per le considerazioni di cui sopra: questi sfasamenti e riduzioni sono stati dati dal fatto che il cavo, a partire dai 750Khz, ha presentato una impedenza leggermente inferiore di 50 Ohm.

Bespeco Silos HD test

Questo valore, ovviamente, è risultato inaccettabile. A tal punto siamo passati ad una proporzione tutt’altro che semplice per comprendere quale sarebbe stato il comportamento del cavo se la sorgente dei segnali avesse simulato una chitarra o un microfono, quindi con impedenza interna da 1MOhm o 50KOhm. Tralasciando per un attimo la teoria che riguarda il trasferimento dei segnali e relativi problemi, possiamo riassumere che:

Bespeco Silos HD test

Con generatore a 750 Khz e Zout a 50 Ohm e risposta leggermente distorta del cavo, per analogia di condizioni meno critiche, abbiamo una risposta pressoché lineare dello stesso con uscita di impedenza a 1M Ohm (sorgente chitarra) fino a 17Khz, mentre con Zout a 50K Ohm (sorgente microfonica o keyboard) la linearità si spinge fino a 30Khz.

In buona sostanza, ambo i cavi, presentano elevate caratteristiche elettriche, soprattutto se si considera il rapporto costo/benefici.

Test sonori (perché anche l’orecchio conta!)

Ho testato entrambi i cavi in una registrazione di chitarra nella maniera più standard e minimale possibile, collegando la chitarra all’amplificatore senza alcun effetto nel mezzo, utilizzando poi il cavo microfonico per collegare microfono e scheda audio.

Il test è comprensivo di suoni puliti e di suoni distorti per dare un idea generale della resa sonora, successivamente potrai trovare un analisi di spettro dei suoni puliti ottenuti per avere un idea leggermente più precisa e capire effettivamente come avviene il taglio di frequenze che abbiamo visto sull’ oscilloscopio, però vanno prese in considerazione altre variabili, ovvero amplificatore e microfono utilizzati.

La catena audio per il test è la seguente:

Vigier Bumblefoot -> Cavo Silos HD per chitarra -> Hughes & Kettner Edition tube -> Shure SM57 -> Cavo Silos HD per microfoni -> Presonus Studio 1824

Bespeco Silos HD per microfono

Bespeco Silos HD per microfono

Da qui procediamo a vedere le analisi spettrografiche del nostro segnale.

Posizione Manico

Bespeco Silos HD test

Posizione Centrale

Bespeco Silos HD test

Posizione Ponte

Bespeco Silos HD test

Da qui puoi sentire il risultato sonoro:

Considerazioni Economiche

Considerando la cifra richiesta, troviamo difficile riuscire ad ottenere di più da un cavo, se non scegliendo di assemblare i cavi autonomamente (ma probabilmente spendendo di più). Data la resa sonora e il prezzo di vendita più che onesto, il Silos HD può essere una soluzione per molti musicisti, a qualsiasi livello di esperienza.

Considerazioni Finali

PRO

  • Resa sonora
  • Fascia di prezzo accessibile a tutti

CONTRO

  • I connettori in plastica, non pregiudicano la resa generale ma qualcuno potrebbe preferirli in metallo