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Pillole di tapping per future chitarre virtuose

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Parliamo di tapping con Giancarlo Zaffoni, uno degli insegnanti della rinomata Lizard Torino, accademia musicale fondata e diretta dai musicisti professionisti Tony De Gruttola e Miky Bianco.

Ciao a tutti musicoffili, oggi vi parlo della mia tecnica preferita: il tapping! Ho preparato alcuni esempi tratti dalle frasi che uso per le mie improvvisazioni. Non sono dei veri e propri lick, non tutti almeno, ma piuttosto delle diteggiature e dei pattern che utilizzo spesso per creare delle frasi e dei temi durante l’improvvisazione.
Per buona parte di essi è necessario eliminare il plettro, dato che necessitano di entrambe le mani e utilizzano più dita della mano “plettrante” (qui chiamata “tappante”).


Il primo esempio è composto da un arpeggio di REmaj7 sommato ad un arpeggio di SIm7. Entrambi appartengono alla tonalità di Re maggiore e sono rispettivamente primo e sesto grado.
Considerando il Si come tonica, risulta essere un arpeggio di Sim9 (Si Re Fa# La Do#). Attenzione ai salti di corda e agli allargamenti per coprire gli intervalli sulla prima corda.

Pillole di tapping per future chitarre virtuose

La prossima frase non è molto diversa dalla precedente ed è costruita sulla pentatonica minore di Re, con l’aggiunta della 9 maggiore (Mi). L’arpeggio che ne risulta è dunque un Rem11.

Pillole di tapping per future chitarre virtuose

Il terzo esempio combina le pentatoniche minori di Re e di Mi per ottenere il modo dorico di Re (modo costruito sul secondo grado della scala di Do maggiore): nella pentatonica di Mi è contenuta la nota Si, sesto grado maggiore di Re, nonché nota caratteristica del modo dorico.
Questo sistema permette, combinando le pentatoniche giuste, di ottenere la sonorità modale per un determinato accordo. Una stessa pentatonica, in pratica, può essere usata su diversi accordi e, a seconda delle note che la compongono, evidenziare certi gradi dell’accordo in questione.
Nell’esempio una mano suona la pentatonica di Re e l’altra tappa le note della pentatonica di Mi per intervalli di quarta. La mano tappante qui suona una nota per corda su corde adiacenti. È importante tenere le corde smorzate con l’altra mano per evitare risonanze e sporcature indesiderati.

Pillole di tapping per future chitarre virtuose

I prossimi due esempi sono dei pattern che uso spesso quando mi muovo nelle pentatoniche. Entrambi prevedono l’uso di due diversi box e di due o tre dita della mano tappante.
Il primo esempio è costruito sulla pentatonica minore di Mi. Il secondo esempio sfrutta di nuovo le combinazioni di pentatoniche e comprende le pentatoniche minori di Mi e di Fa#, ottenendo il modo di Si dorico, in un pattern analogo a quello del primo esempio ma con le note in ordine sfalsato: una mano suona le note in senso ascendente e una in senso discendente.

Pillole di tapping per future chitarre virtuose
Pillole di tapping per future chitarre virtuose

Ecco ora una diteggiatura per me molto interessante e ricorrente. Si tratta sempre di un arpeggio m9, ma con la stessa nona al basso e suonato ad intervalli larghi.
L’esempio è un FA#m9 ed è suonato su un Remaj7, quarto grado di La maggiore. L’arpeggio in questione evidenzia maj7 (Do#), 9 (Mi), #11 (Sol#), più 3 (Fa#) e 5 (La) dell’accordo.
Questa diteggiatura, insieme a quelle illustrate negli esempi 1 e 2, è fra quelle che uso di più, sia per la versatilità che per la spazialità di suono degli intervalli così ampi.

Pillole di tapping per future chitarre virtuose

Sempre in tema di arpeggi, eccovi un esempio di come uso abbellire e allungare gli arpeggi di triadi. L’esempio è in SOL maggiore e si muove per la quasi totalità della tastiera seguendo prevalentemente un pattern di quattro note.
In esso si trova un po’ di tutto: salti di corda, allargamenti di terze e quarte, tapping su corde adiacenti e spostamenti in orizzontale. L’arpeggio in questione è tratto da un mio brano di alcuni anni fa.

Pillole di tapping per future chitarre virtuose

Quest’ultimo esempio è una frase suonata nel modo dorico di Si (ma perfettamente funzionanate anche sul lidio di Re) e comprende arpeggi, scale, intervalli e dei tap slide nel finale. Di fatto è un piccolo riassunto di come uso il tapping nelle improvvisazioni.
La frase inizia con porzioni di scale e intervalli di quinta diatonica, per poi spostarsi su degli arpeggi sulle prime due corde. Qui ho sfruttato dei moduli di tre note su un movimento di quattro, per rendere la ritmica più interessante.
Contemporaneamente ho anche colorato gli arpeggi suonando con una mano la triade e con l’altra le estensioni. La parte finale è costruita in parte sulla pentatonica e combina intervalli e alcuni tap slide, in cui il dito tappante scivola da un tasto all’altro.

Pillole di tapping per future chitarre virtuose
Pillole di tapping per future chitarre virtuose

Questo è tutto per ora. Spero che questi esempi vi siano piaciuti e che vi siano utili come spunto per crearne di vostri!

Giancarlo Zaffoni

Giancarlo Zaffoni, classe 1978, ha iniziato a suonare la chitarra all’età di 13 anni. Dopo la laurea in ingegneria aerospaziale conseguita all’età di 25 anni, prosegue gli studi di musica privatamente.
Nel 2008 si iscrive all’Accademia Musicale Lizard dove, sotto la guida del M° Tony De Gruttola, si diploma con il massimo dei voti. Chitarrista e compositore, inizia l’attività didattica nel 2009. Attualmente è insegnante presso la scuola di musica Atria di Torino, il Centro di Formazione Musicale di Collegno (TO) e la stessa Accademia Lizard di Torino, presso cui tiene anche un corso dedicato alla tecnica del tapping chitarristico.
All’attività didattica affianca quella di chitarrista sia sul palco che in studio per alcuni artisti e band del torinese.

Cover Photo by Meanos - CC BY 4.0