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Alex Lifeson dei Rush torna con nuovi brani e una Epiphone signature

Il chitarrista del mitico power trio RUSH ha lanciato contemporaneamente alcune nuove canzoni e una chitarra sviluppata con Epiphone.

I Rush sono stati una delle band più importanti della storia del Rock, in bilico tra l’hard rock e il progressive, con quel tipo di formazione con cui solo i più grandi sono stati in grado di eccellere, il power trio!

Purtroppo oramai la formazione non esiste più essendo venuto a mancare uno dei vertici del triangolo (e che vertice!), cioé il batterista Neil Peart. Pur tuttavia gli altri due musicisti, Geddy Lee ed Alex Lifeson, non hanno certo tirato totalmente i remi in barca.

La Epiphone signature di Alex Lifeson

Il chitarrista ed Epiphone hanno quindi presentato la nuova chitarra elettrica Alex Lifeson Epiphone Les Paul Standard Axcess.
Creata da Alex Lifeson e dai liutai della Epiphone di Nashville, questo strumento è disponibile in tutto il mondo e monta come particolarità uniche i potenti pickup Pro Bucker 3 (ponte) e Ceramic Pro (manico) con coil-splitting e un sistema Graph Tech Ghost Floyd Rose al ponte che oltre alla ben nota leva vibrato include un ulteriore pickup nascosto per i suoni acustici.

Alex Lifeson Epiphone Les Paul

È possibile anche fondere i suoni elettrici e acustici e inviarli all’amplificazione tramite normale jack mono oppure con due cavi separati, uno per la normale uscita e l’altro per quella del piezo.
Lo strumento ha un prezzo di listino di $899.

Due nuovi singoli per Alex Lifeson

Proprio in occasione della sua collaborazione con Epiphone e dell’uscita della nuova chitarra, Alex Lifeson lancia anche due nuove canzoni intitolate “Kabul Blues” e “Spy House“, per ora ascoltabili per intero esclusivamente sul sito AlexLifeson.com.

I brani sono stati scritti da Lifeson e suonati quasi interamente da lui tranne il basso che è opera di Andy Curran e la batteria su “Spy House” che è invece nelle mani di David Quinton.
Se siete fan dei Rush vi avvisiamo, per quanto lo stile di Lifeson sia riconoscibile, non sono propriamente due brani “alla Rush“, il che probabilmente è un bene visto che sarebbe stato fuori luogo forse creare dei b-side sullo stesso stile.
Sono invece canzoni strumentali in cui è presente anche dell’elettronica e una tipologia di arrangiamento anche piuttosto ambient per certi versi, pur mantenendo protagonista assoluta la chitarra.