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Riconoscere le contratture muscolari quando si suona

Un deficit di gran parte di noi musicisti, è quello di fossilizzarsi per un tempo indefinito sullo studio dello strumento tralasciando alcune nozioni che in realtà dovrebbero essere le prime ad essere imparate per una "vita musicale" sana e corretta.

Un deficit di gran parte di noi musicisti, è quello di fossilizzarsi per un tempo indefinito sullo studio dello strumento tralasciando alcune nozioni che in realtà dovrebbero essere le prime ad essere imparate per una “vita musicale” sana e corretta.

Questo è un articolo un po’ lungo, ma vi chiedo di armarvi di pazienza e leggerlo attentamente, vedrete che lo troverete estremamente funzionale.

Oggi parliamo di quel fastidio che è talmente ricorrente nella vita di un musicista da non farcene più caso, ovvero la contrattura muscolare. È importante sapere che cosa sia, perché la maggior parte delle volte, un musicista crede di avere problematiche serie come tendiniti quando in realtà potrebbe essere qualcosa di molto più “semplice” da curare.

Per definizione scientifica, una contrattura muscolare è “un fascio di fibre muscolari che invece di rilasciarsi, rimane contratto ovvero non rilasciato generando una risposta che viene avvertita come dolorosa, sia durante il movimento sia apprezzabile palpando il ventre muscolare apprezzando quindi una turgidità di uno o più muscoli coinvolti.”

Possiamo identificare la contrattura di un muscolo come la meno grave tra le possibili  lesioni muscolari in quanto, non si verifica alcuna lesione strutturale delle fibre muscolari. Può coinvolgere qualunque muscolo corporeo e può avvenire in seguito ad un trauma, per disturbi metabolici, o in maniera inspiegabile. È un meccanismo perfetto messo in atto da un muscolo per preservarlo da una lesione più ampia.

Le cause comuni sono:

  • Carichi eccessivi: quando si studia tecnica, si tende a ripetere eccessivamente un movimento, oppure ad eseguirlo in maniera brusca. Se si associa poi un allenamento sportivo dove quel muscolo viene ulteriormente sollecitato, ecco che si insorgerà ad una possibile contrattura.
  • Esecuzione senza una adeguata preparazione: qualunque sforzo fisico prima della sua esecuzione necessita di una preparazione adeguata, ma tale condizione spesso non è rispettata e ci si improvvisa sottoponendo il fisico ad uno sforzo in maniera eccessiva. Un bravo maestro, vi insegnerà infatti a studiare in primis a bpm molto bassi, per allenare la visualizzazione sulla tastiera e per non sforzare eccessivamente la fascia muscolare.
  • Mancanza di un adeguato riscaldamento: come abbiamo già detto, il riscaldamento è fondamentale per una corretta attività musicale e fisica per prevenire infortuni.
  • Improvvisi movimenti: Talvolta anche un movimento brusco, ed improvviso può provocare una contrattura.

Ma quindi come facciamo a riconoscere una contrattura? Il sintomo principale è certamente una rigidità muscolare, un lieve dolore (in certi casi continuo) anche a distanza di tempo, associato a una sensazione di durezza che non permette un movimento fluido e che limita la performance musicale e le attività quotidiane (avere lo strumento a tracolla per ore con una contrattura alla spalla non è il massimo).

Trigger Point

Nel 1943, la dottoressa Janet Travell coniò la parola Trigger Point che definiva con questo termine “le masse o noduli dolorosi percepiti all’interno di bande tese del muscolo“.

Perché ci interessa questo termine? Immaginiamo il nostro muscolo come un insieme di corde che si allungano e si accorciano. Il Trigger Point lo dobbiamo immaginare come un nodo su una o più fibre muscolari che se stimolato (anche mediante la palpazione) provoca un dolore sul punto, ma soprattutto, un dolore a distanza. Per questo motivo molto spesso le persone scambiano un dolore per un’altra patologia.

Esempio concreto: sentite un dolore mentre suonate alla mano, voi lo scambiate per una tendinite e decidete di fermare la vostra attività per qualche mese. In realtà quel dolore non è provocato da una tendinite bensì da una contrattura muscolare all’avambraccio che però ha irradiato il dolore fino alla mano!
Un altro esempio potrebbe essere un Trigger Point alla spalla che irradia il dolore sull’avambraccio e sulle dita.

Si rischia quindi, se non si è alla conoscenza di queste nozioni, di stare fermi per mesi credendo di avere una patologia grave all’arto, quando in realtà un massaggio decontratturante di 30 minuti potrebbe risolvere completamente il problema… buffo vero?

trigger point

Ma quindi la contrattura muscolare è un crampo? No, ci sono due sostanziali differenze:

  • Nei crampi la causa è da ricercare in squilibri energetici/metabolici e di idratazione. Una volta che il muscolo è portato in allungamento, il crampo tende a dissolversi mentre la contrattura è duratura
  • il dolore è molto acuto ma breve, mentre la contrattura ha una dolorabilità inferiore ma costante
trigger point

Quando un soggetto ha una contrattura a un muscolo, deve assolutamente rispettare i segnali che provengono dal proprio corpo interrompendo l’attività che stava svolgendo prima della comparsa dei sintomi. Nei casi più lievi, basterà un semplice riposo di alcuni giorni cercando di tenere il muscolo contratto in accorciamento e al caldo. In caso di dolore acuto di tipo infiammatorio, può aiutare l’uso di farmaci sia antinfiammatori (Fans) che miorilassanti (che però non hanno molto effetto diretto sui trigger point).

Il trattamento manuale mediante il massaggio è probabilmente il rimedio/cura più efficace e spesso le mani esperte di un fisioterapista possono fare la differenza.

Il torcicollo

Come scritto in precedenza, tutti i muscoli del corpo possono essere interessati da contratture, ma in genere a essere esposti a un maggior rischio di blocco sono quelli più intensamente utilizzati o più spesso mantenuti in posizioni forzate o scorrette mentre suoniamo, mentre stiamo davanti allo schermo del computer o mentre si dorme.
Una contrattura muscolare ricorrente che può insorgere in chiunque (per esempio, durante una torsione brusca del capo o per un banale colpo d’aria), è il torcicollo: una condizione determinata dal blocco improvviso dei muscoli laterali del collo.

Come facciamo allora a prevenire questi piccoli infortuni muscolari?
Il muscolo è un organo che teme molto il freddo e proprio i mesi invernali sono i nemici numero uno per incoraggiare un infortunio. Cercate quindi di coprirvi il più possibile e di riscaldarvi sempre e correttamente prima di cominciare a suonare. Inoltre il rinforzo muscolare di uno o più muscoli deboli può essere un ottimo modo per prevenire contratture.
Durante lo studio o live, cercate di fare delle pause in modo da non affaticare e sollecitare eccessivamente i muscoli.

Siamo giunti alla fine di questo lungo e complicato articolo ma se siete arrivati fino a qui, avrete sicuramente imparato come agire in caso di contratture muscolari, come prevenirle e come curarle. Come sempre, più conosciamo il nostro corpo, più suoneremo meglio!