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Cubasis VST 4.0

Sono già più di vent'anni che il computer ha fatto la sua prima comparsa nel mondo della musica e dei musicisti. Molti di noi non hanno mai avuto l'"onore" di usare l'ormai ancestrale PRO-16 (il primo sequencer della storia). Siamo nel 1983. La vera novità fu il PRO-24 che girava su un computer "potente" ed economic

Sono già più di vent’anni che il computer ha fatto la sua prima comparsa nel mondo della musica e dei musicisti. Molti di noi non hanno mai avuto l'”onore” di usare l’ormai ancestrale PRO-16 (il primo sequencer della storia). Siamo nel 1983. La vera novità fu il PRO-24 che girava su un computer “potente” ed economico: l’Atari 520, il quale incorporava le porte midi. Fu solo nel 1989 che arrivò la prima versione di Cubase per Atari e da allora di strada se n’è fatta parecchia.Si poteva lavorare solamente con il midi e si era costretti a sincronizzare il computer con i registratori per poter integrare midi ed audio.
La Steinberg, creatrice di Cubase e della tecnologia VST (Virtual Studio Technology) usata ormai nella maggioranza dei software musicali, ha pensato di dare vita ad una linea di prodotti per così dire “Entry level”, per soddisfare chi ama suonare o comporre a livello amatoriale e non ha fatto della musica la sua professione.
E’ dell’ultimo nato di questa linea che parleremo in queste pagine: Cubasis VST 4.0.  Primo contatto La confezione che ci è stata gentilmente inviata in redazione, ricorda un poco i box delle cassette ADAT, ma aprendosi a “libretto” ci svela ben 3 Cd-rom ed un piccolo “operation manual” in inglese e tedesco (non contiamo proprio più nulla noi poveri italiani =)).
Abbiamo il cd di Cubasis, il cd “Sounds & Cycles” che contiene una discreta quantità di samples in formato REX (recycle), ed infine “Easy guitar”, un surrogato dello splendido VST plug-in “Virtual Guitarist”.
L’installazione di tutto il pacchetto richiede quasi mezzo Gigabyte di spazio su hard disk e la Steinberg raccomanda come configurazione minima un Pentium II o un Duron (sarà dura =)), con 128 Mb di Ram.
Gira praticamente su tutti i sitemi operativi Microsoft da Windows 98 in poi.
Al termine delll’installazione, troveremo l’icona con il rombetto rosso tipica di Cubasis sul nostro desktop e saremo pronti a lanciare il programma.
E’ vivamente consigliata una scheda audio che supporti driver ASIO, o almeno DirectX 6.1 o superiori.
Al primo avvio sarà effettuato il test delle schede audio ASIO, nel caso siano presenti, e in pochi istanti si aprirà la schermata di default di Cubasis. L’ambiente software Cliccate sull’immagine per ingrandirla   Cubasis si apre sul file def.all, un file di arrangiamento vuoto, dove però possiamo già individuare tutti gli strumenti e le sezioni del software che avremo a disposizione.
Nella parte sinistra della finestra della nostra song, avremo sempre ben visibile l’Inspector, una colonna dove possiamo tenere sotto controllo tutti i parametri della traccia evidenziata in quel momento.
Dall’alto verso il basso, nel caso delle tracce midi, abbiamo: il nome della traccia in esame, la sua durata indicata dal punto di start e di end nel formato n° battuta.n° quarto.frame, l’output, cioè la strada che prenderà il segnale midi ovvero chi lo riprodurrà, channel, program e bank, che indicano il messaggio midi ed il canale su cui viene inviato in un preciso punto della traccia registrata, patchname ovvero il “suono” utilizzato, ed infine i valori di volume, transposer velocity e pan che, sempre sotto forma di messaggi midi, vengono inviati allo strumento che sta suonando in quel momento. Cliccate sull’immagine per ingrandirla   Per quanto riguarda le tracce audio dopo i valori di start ed end troviamo delay che, non facciamoci ingannare, non ha niente a che vedere con l’omonimo effetto, ma indica il ritardo il quale la traccia inizierà a suonare. Poi abbiamo channel, cioè il canale che la traccia usa, se stereo verranno indicati entrambi i canali, record info che visualizza il file assegnato per la registrazione che, con un doppio click, ci apre la finestra nella quale possiamo sceglierne la posizione sull’hard disk.
Subito dopo ci sono una serie di pulsanti: enable che predispone la traccia alla registrazione, mono/stereo dove scegliamo di che tipo deve essere la traccia, input, fx/eq che apre la finestra di settaggio di effetti in insert, equalizzazioni ecc. ed infine Volume e Pan.
Nella parte superiore della finestra di Arrange è presente invece il bottone per mettere in solo la traccia evidenziata, il controllo dello snap della griglia selezionabile per quarti, ottavi, sedicesimi e così via, il tipo di quantizzazione, il colore della traccia selezionata, il display che indica la posizione del cursore ed il record mode a 16 o 24 bit.
Nella barra dei menù superiore, oltre ai tipici comandi di apertura salvataggio files ecc. ed all’accesso a molte delle funzioni già presenti nella finestra di arrange, possiamo aprire i vari editor e mixer o settare funzioni midi per facilitare il nostro lavoro.
La transport bar che contiene i controlli di avanzamento come se avessimo un registratore a nastro, e le funzioni più frequentemente utilizzate, è fluttuante. Utilizzo e potenzialità Come abbiamo detto parlando un po’ di storia, in precedenza i sequencer software non potevano registrare audio, in quanto i computer non erano abbastanza potenti per questo tipo di dati, ma, il progresso dell’informatica, ha permesso di costruire dei computer con delle potenzialità enormi, tanto da favorire la nascita di innumerevoli home studio, dandoci la possibilità di registrare strumenti veri sul nostro hard disk, applicare effetti sempre più raffinati e realistici.
Ed è proprio l’home studio la destinazione di Cubasis VST 4.0.
Abbiamo a disposizione un vero e proprio registratore, con una outboard virtualmente infinita di effetti, processori, sintetizzatori e strumenti virtuali.
L’unico limite nel numero delle tracce, degli strumenti virtuali utilizzabili contemporaneamente e degli effetti applicabili in real time, è posto dalla potenza del nostro computer. Queste applicazioni infatti richiedono enormi risorse di calcolo (cpu velocissime), ed enormi quantità di ram e di spazio su hard disk per contenere l’audio.

Parlavamo prima di due linee di prodotti Steinberg, ma teniamo a precisare che utilizzare i prodotti entry level non vuol dire ottenere risultati finali di scarsa qualità. Ci sono situazioni in cui avere a disposizione tecnologie e materiali potentissimi, ma non essere in grado di sfruttarli, porta solo perdite di tempo e risultati talvolta confusionari. Cubasis dà la possibilità, a chi non è inoltrato nel campo della registrazione, ma è “semplicemente” un musicista, di registrare i propri lavori, missarli, senza spendere un centesimo (solo 99€ iva inclusa per comprare questo software).
Cubasis ci segue dalla registrazione alla masterizzazione. Per coloro che sono un po’ più esigenti, i plugins sono numerosissimi e sempre in continuo sviluppo, non solo dalla casa produttrice, ma dal momento che la Steinberg ha deciso di distribuire gratuitamente la “ricetta” della tecnologia VST, tutti hanno potuto sviluppare effetti e strumenti compatibili.
La strada intrapresa da Steinberg in questa direzione, ha permesso che si potessero aumentare a dismisura la quantità di plugins ed ha fatto crescere notevolmente la popolarità di tutti i suoi prodotti. Audio & Midi recording Parliamo ora della prima fase della prdoduzione di un brano musicale: la registrazione.
Nella registrazione con macchine analogiche o comunque vere, non software per intenderci, si deve pianificare all’inizio quante tracce dovremo predisporre per il brano, programmare un piano di lavoro che ottimizzi l’utilizzo dei canali a disposizione, degli effetti (quanti, quali e dove utilizzarli), tenendo in considerazione tutti i problemi tecnici a cui le macchine possono metterci di fronte ed alle limitate risorse di effettistica di cui la nostra outboard dispone.
Insomma abbiamo parecchio da fare prima di accendere l’interruttore e prendere in mano gli strumenti.

Con Cubasis creare una traccia è facile come cliccare con il mouse, anzi, si fa proprio così!!!
Le tracce sono virtualmente infinite, così come gli effetti applicabili; possiamo spostare il materiale da una all’altra con facilità, ascoltare come suonerebbe una parte con questo o l’altro strumento. Senza parlare poi dell’editing.
Nel menù structure troviamo il comando che ci permette di creare una traccia la quale, cliccando con il pulsante destro sotto la lettera “C”, sarà da noi impostata come audio o midi. Cliccate sull’immagine per ingrandirla   Nella transport bar possiamo decidere il tempo in bpm a cui suoneremo ed il tipo di battuta, se in 4/4 o 3/4 e così via.
Accendiamo il pulsante del click che ci farà ascoltare il metronomo e mettiamo in registrazione la traccia desiderata con il pulsante enable che troviamo nell’inspector. Siamo già pronti!
Una volta registrata la parte, apparirà nella finestra di arrange una barra in corrispondenza della traccia, che visualizzerà in maniera stilizzata l’onda sonora catturata. A questo punto riascoltiamo e controlliamo se qualcosa nella nostra esecuzione è andato storto. Midi editing Abbiamo appena visto quanto sia facile registrare con Cubasis, ma se il computer è infallibile, non lo sono i musicisti, generalmente invece molto critici con se stessi.
Corre in nostro aiuto l’editing.
In passato si andava in giro per gli studi con pezzi di nastro al collo e forbici antimagnetiche alla mano, tagliando nastri e rischiando di rovinarli e perdere soldi in pochi istanti. Oggi l’editing non distruttivo, ha reso l’operazione non rischiosa, veloce ed, oseremmo dire, divertente.
Cubasis può editare il midi ma si appoggia su editor esterni per quanto riguarda l’audio. Per accedere all’editor basta un doppio click sulla parte midi su cui si vuole intervenire e si aprirà la finestra dell’edit. Cliccate sull’immagine per ingrandirla   Le note vengono indicate con dei parallelepipedi disposti su un grafico dove potremmo associare sull’asse x l’altezza della nota e sull’asse y la durata di quest’ultima. Infatti, come potete osservare dallo screenshot, a sinistra, in posizione verticale, vi è una tastiera con l’indicazione delle ottave.
In basso notiamo delle “colonnine”. Evidenziandole verrà visualizzato, in un display a sinistra, un valore relativo al parametro indicato nel riquadro direttamente sopra al display. Cliccando sul riquadro potremo scegliere quale parametro visualizzare. Cliccate sull’immagine per ingrandirla   Tutto questo ovviamente editabile con gli strumenti che appaiono cliccando ovunque con il pulsante destro. Cliccate sull’immagine per ingrandirla   C’è anche la possibilità di effettuare le modifiche visualizzando direttamente la partitura musicale con l’editor che troviamo nel menù edit sotto la voce score. I mixer vrtuali Come poteva mancare, in uno studio che si rispetti, il giocattolone?
Ebbene un mixer non bastava, e ne troviamo 2 nel menù panels; il vst mixer e il midi track mixer. Cliccate sull’immagine per ingrandirla   Cliccate sull’immagine per ingrandirla   Cosa dire al riguardo? L’argomento è già stato trattato a fondo nelle lezioni relative al mixer. Il pannello VST Isntruments Nel menù panels c’è la voce VST instruments che ci dà accesso al controllo degli strumenti virtuali presenti nel nostro sistema.
Cubasis ci viene fornito con una drum machine, la lm9, 3 virtual synths chiamati jx16, Neon e cs40 e il virtual bass vb-1.
Questi VST instruments possiedono dei controlli in tempo reale che li rendono superiori a quelli contenuti nella wavetable della scheda audio o del synth del sistema operativo, ma sono comunque da considerarsi quasi delle dimostrazioni che Steinberg ci ha messo a disposizione e vanno quindi usati con questa consapevolezza.
La vera sorpresa è stata per noi il generoso omaggio “Easy guitar”. Questo surrogato di “Virtual guitarist”, famoso ed apprezzato plugin Steinberg, ha solo una quantità di patch ridotte, ma la sua qualità è indiscutibile. Tre tipi di chitarre: acustica, elettrica e resofonica (quella che vediamo nella copertina di “Brothers in arms” dei mitici Dire Straits tanto per capirci). Conclusioni Tirando le somme, anche finanziarie =), il software risulta di semplice utilizzo, per chi ha un minimo di dimestichezza con l’ambiente windows, e, come tutte le applicazioni sviluppate dalla Steinberg, garantisce ottimi risultati.
Certamente, essendo il fratellino “minuscolo” di Cubase VST 5, ci lascia molto meno controllo su tutti quelli che sono i parametri dell’audio e del midi, ed è dotato di un editor un po’ più ristretto, ma come dicevamo all’inizio, non sempre questo rappresenta una caratteristica negativa, soprattutto quando si parla di prezzi, in quanto ha permesso di mettere in vendita questo programma all’accessibilissimo prezzo di 99,00 € iva inclusa.

Registriamo amici, registriamo… =)

Ringraziamo la Pinnacle Systems Italy per averci messo a disposizione il software da recensire!