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Il filtro passa-alto in registrazione e missaggio

Cari MusicOffili, mi ha sempre affascinato il potere subdolo dei filtro passa-alto, un attrezzo comune nel bagaglio del tecnico del suono ma spesso sottovalutato e poco compreso. Oggi cercherò di spiegarvi perché invece è uno dei miei strumenti preferiti nel lavoro di tutti i giorni. Tutti sappiamo che, salvo rari c

Cari MusicOffili, mi ha sempre affascinato il potere subdolo dei filtro passa-alto, un attrezzo comune nel bagaglio del tecnico del suono ma spesso sottovalutato e poco compreso. Oggi cercherò di spiegarvi perché invece è uno dei miei strumenti preferiti nel lavoro di tutti i giorni. Tutti sappiamo che, salvo rari casi, è sempre presente un filtro passa-alto su una channel-strip di ogni banco di missaggio e spesso, ma non sempre, nei preamplificatori microfonici.

Da un punto di vista tecnico un filtro passa-alto è un circuito elettronico che permette il passaggio delle frequenze al di sopra di un valore definito “frequenza di taglio” ed esistono varie incarnazioni di questo filtro sia passive che attive, nel caso ci siano stadi di amplificazione nel circuito.

Il filtro passa-alto in registrazione e missaggio

Io distinguo 2 utilizzi diversi di questo attrezzo: il primo è nella fase di registrazione. In questo caso questo filtro ci rende agevole ridurre o eliminare quella parte di spettro sonoro che non contiene informazioni utili a riprodurre l’oggetto della registrazione.
Ad esempio se stiamo registrando una chitarra acustica 6 corde, accordata in modo tradizionale, noi sappiamo che la fondamentale più bassa dello strumento è circa 82 Hz che corrispondono alla nota MI della sesta corda. Quindi possiamo ragionevolmente concludere che non ci saranno informazioni utili al di sotto di questa frequenza. Utilizzando il filtro passa-alto intorno agli 80 Hz si ridurrà di molto l’influenza del rumore di fondo che spesso si concentra nella zona delle basse frequenze e si otterrà una maggiore definizione dello strumento.
Ed è qui che spesso accade un piccolo miracolo psico-acustico: nel punto in cui il filtro comincia a funzionare c’è generalmente un piccolo aumento del volume sulla frequenza di taglio, un comportamento tipico dei circuiti analogici che si ritrova anche, spesso simulato ad arte, nei circuiti digitali.

Andando a posizionare con cura la frequenza esatta di taglio si può ottenere la sensazione di avere aumentato le basse frequenze invece della drastica riduzione di esse. Questo effetto ovviamente è più marcato con filtri più ripidi, ad esempio con una riduzione di 18 dB per ottava oppure 24 dB per ottava, l’effetto è più marcato. Il mio consiglio è di sperimentare con questo utile filtro e imparare tutti i vantaggi e i pregi del suo utilizzo.

Il filtro passa-alto in registrazione e missaggio

Il secondo utilizzo nel mio lavoro è in fase di missaggio. Un esempio tipico e sorprendente è quanto si ottiene utilizzando un filtro passa-alto sul basso elettrico. È uno strumento difficile, il basso. E spesso manca di definizione ma proviamo ad operare il miracolo: seguendo il ragionamento delle frequenze già utilizzato per la chitarra, la nota più bassa del basso a 4 corde è un MI la cui frequenza è di 41 Hz circa. Nel caso di un basso a 5 o 6 corde si aggiunge un SI basso la cui frequenza è di circa 31 Hz. Al di sotto di queste frequenze non ci sono informazioni realmente utili.

Ora, posizionando il filtro passa-alto intorno a quella frequenza non solo il basso diventa più definito ma acquista una ricchezza sulle basse frequenze sorprendente, grazie anche al fatto che i monitor non dovranno seguire l’andamento di frequenze bassissime presenti ma non correlate al suono del basso. Un piccolo, semplice miracolo psico-acustico che vi consiglio vivamente di sperimentare e di approfondire.

Il filtro passa-alto in registrazione e missaggio

Potete fare lo stesso semplice esperimento con la cassa della batteria, provando a ripulire tutto al di sotto dei 20 o 30 Hz prima di dare un poco di basse con il vostro filtro shelving, che a questo punto però, combinato con il nostro passa-alto avrà più l’effetto di equalizzatore a campana, con una curva molto particolare però, completamente gestibile nei suoi estremi.

I filtri passa-alto più efficaci come quelli di 3 o 4 specie, complessi da realizzare in analogico sono invece comuni nelle versioni digitali anzi spesso si dispone di filtri anche più efficaci, poco disponibili nel mondo analogico proprio per quegli effetti collaterali che noi stiamo imparando a conoscere e magari ad amare!
Vi consiglio di cercare in rete maggiori informazioni riguardo ai filtri. Eccovi un classico link per cominciare la ricerca.

Io uso Pro Tools come DAW principale e in questa piattaforma ci sono varie opzioni di plug-in disponibili. Potete certamente utilizzare EQIII che è un ottimo strumento ed anche molto potente. Un altro filtro molto potente lo ha realizzato McDSP con FilterBank F202 che ha la possibilità di gestire la risonanza intorno alla frequenza di taglio.

Il filtro passa-alto in registrazione e missaggio

Finisce qui questo mio breve appuntamento e spero di avere da voi dei commenti al riguardo con la vostra esperienza riguardo l’uso del filtro passa-alto.

Max Carola – Producer/Mix Engineer

@mixmaxcarola

Il filtro passa-alto in registrazione e missaggio

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