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Musicisti: affamati e folli o prudenti?

Accontentarsi? Osare? Quali sono le opportunità e i pericoli dei due atteggiamenti per un musicista?

La parola “accontentarsi” è stata oggetto di parecchi discorsi: il suo significato, derivato da “contenere”, ci aiuta a comprendere quanto sia di fondamentale importanza decidere la grandezza e la capienza del contenitore che accoglierà le nostre soddisfazioni per essere pienamente appagati. 

Chi non si pone dei limiti difficilmente giungerà al momento di essere “accontentato” e come ho scritto: “chi non si accontenta mai, non avrà mai nulla”.

Benché possa apparire contraddittorio con quanto appena affermato, è importante ricordare anche che “se sei il primo ad accontentarsi sarai il primo a doversi giustificare”. Quando infatti ti accontenti per pigrizia e non per aver riempito il tuo contenitore, magari perché non avevi saputo inizialmente quantificarne la grandezza, l’accontentarsi diventa nient’altro che un segno distintivo di mediocrità.

Spesso un difetto e un pregio possono essere la stessa cosa. Dobbiamo sempre cercare un diverso punto di vista e valutarlo, può essere di grande aiuto in svariati ambiti.

Metaforicamente voliamo verso i nostri successi e lanciamo il cuore oltre l’ostacolo, ma dobbiamo preoccuparci anche di avere il carrello di atterraggio e un materasso appena dopo l’ostacolo.
Osare all’estre- mo con i nostri tentativi oppure ponderare i rischi? Essere “affamati e folli” o prudenti?
Soltanto l’attenta valutazione di tutti gli aspetti visti durante il nostro viaggio insieme ci può suggerire la risposta.