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“Sono Fuori”, ovvero sapersi esporre in musica

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C'è bisogno di sana sincerità nella musica così come in tutti gli altri aspetti della vita, e il disco di cui vi parlo oggi punta forte in quella direzione.

Questo album mi ha fatto riflettere molto sul metterci la faccia: un concetto che di questi tempi è probabilmente un po’ abusato a parole, per via delle trite e ritrite dinamiche di esposizione social che non sto qui a ribadire perché ormai le conoscono anche i sassi.
Ho accolto con una certa curiosità un lavoro che già dal titolo si è presentato in maniera decisamente eccentrica: Sono Fuori.
Ma prima, come sempre, due parole sull’autore.

Un’artista “fuori tendenza”

Anzi, sull’autrice: il suo nome è Gaia Gentile (“… ma non troppo”, come brillantemente dichiarato) e nonostante la giovane età può vantare un curriculum musicale già assolutamente consistente.
La passione per il canto si è infatti accesa sin da piccola, con il pianoforte arrivato successivamente a dare il fondamentale supporto didattico. Il percorso professionale inizia addirittura a 17 anni, con l’attitudine da solista che si affianca alla partecipazione al gruppo vocale a cappella “Mezzotono”, col quale ha girato il mondo intero.

Dopo collaborazioni con artisti di altro profilo, partecipazioni a festival ed eventi televisivi, tutto in un continuo percorso di perfezionamento, Gaia ha da poco pubblicato il disco in oggetto, realizzato negli studi di MAST Music Bari sotto la produzione di Antonello Boezio (che per l’occasione ha messo a disposizione anche la sua abilità chitarristica).



Dove i generi musicali si incontrano

“Non convenzionale”: sembra questo il filo conduttore creativo di Sono Fuori. Non che i contenuti ricerchino un’espressività forzatamente anticonformista: a consolidare la base musicale del disco c’è anzi un’apprezzabile miscela di influenze musicali tutt’altro che alternative.
Si percepisce un background influenzato con decisione dal Pop ma gradevolmente contaminato da suggestioni a base di Jazz, elettronica e cantautorato.

L’album è composto da dieci tracce scritte da Gaia in persona, con la collaborazione di Gabriele Panico nell’interessante “Fuori tendenza” (che possiamo ascoltare anche nel video qui sotto), una seria riflessione sulla vita dell’artista ai giorni nostri, sapientemente condita da una sana dose di ironia.

In questo pezzo così come in tutto il disco si manifesta una forte volontà di raccontarsi attraverso una serie di momenti espressivi ora divertiti, ora malinconici, come ad esempio l’emozionante “Tempo“.
Ma è un racconto che non aspira a false patinature, bensì a descrivere la figura di una giovane artista che vuole esprimere la propria personalità e la propria essenza di musicista e di persona.

La sincerità paga

Come dicevo in apertura, la schiettezza di questo lavoro può essere un ottimo spunto di riflessione. Ci sono schemi estetici ed espressivi talmente ripetuti che chiunque abbia un minimo di sensibilità non può davvero non riconoscere, e di conseguenza detestare per la loro sterile ripetitività.
“Metterci la faccia” nel 2021 significa anche sapersi mostrare senza cadere nella tentazione di cedere a questi meccanismi, i quali diventano solo e soltanto l’ennesimo, antipatico “filtro” virtuale da applicare alla persona e al musicista che si è.

Gaia Gentile ha messo talento ed esperienza al servizio del proprio desiderio di raccontarsi in maniera sincera, un intento a mio avviso raggiunto e che, unito alla qualità della produzione e della performance, rende Sono Fuori un disco assolutamente meritevole di attenzione.