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Flamenco, un viaggio onirico tra danza e musica

L'Unesco ha inserito il Flamenco come patrimonio dell'umanità, una forma di danza e di musica che esprime un vasto ventaglio di emozioni e sentimenti.

Di seguito, farò rivivere dal punto di vista musicale, sensoriale, artistico ed esperienziale il concerto-spettacolo tenuto presso il locale “Alegría Flamenco y Gastronomía” situato a Málaga, durante il mio recente viaggio in Andalusia.

Il Flamenco un genere che utilizza l’intero corpo per esprimere sensazioni e vibrazioni, scandite dal ritmo incalzante della “Malagueña” della chitarra solista e delle percussioni del Cajon.
I ballerini sono al centro della scena, il fulcro attorno al quale si concentrano gli sguardi compiaciuti e curiosi degli spettatori.

Quella sera di fine gennaio, Águeda Saavedra e Juan Tomás, i danzatori protagonisti di uno dei palcoscenici più in vista della città di Málaga, si rispondevano e si scambiavano colpi di tacchi e mani, alternando passi ora frenetici e decisi, ora dolci e delicati.
Il palco era condiviso da due cantanti, uno dei quali si occupava anche delle percussioni.

La sensazione che ne derivava era quella di un inseguimento reciproco nelle movenze e nello stato d’animo del momento. Come Juan ha precisato quella sera: “È un’arte basata sull’improvvisazione e nessuno di noi si conosceva prima o ha avuto modo di fare delle prove“.
La loro esibizione si basa sulla bravura ed esperienza acquisite nel corso degli anni.

La storia del Flamenco ha origini lontane, dall’India e dalle culture gitana, ebraica e musulmana, per arrivare nei luoghi della Costa del Sol intorno al ‘700, assumendo la forma odierna negli stili e nella rappresentazione. Il processo di riconoscimento e valorizzazione non è stato semplice. Solo nel 2010 è stato dichiarato patrimonio culturale immateriale dall’Unesco.

Dal punto di vista dello spettatore, lo sguardo sulle persone presenti allo spettacolo può suscitare un misto di ammirazione e curiosità, paragonabile a una seduta di ipnosi, data la forza attrattiva che emana da ciò che viene osservato.
Il Flamenco è come una persona con diversi stati d’animo: durante lo spettacolo si passa da espressioni di dolore a stati di piacere e felicità, tutto contenuto in uno show di un paio d’ore.

Un altro aspetto da considerare è la sensualità dei gesti e dello stile trasmessi dagli artisti. Emerge una passione forte ed elegante, che coinvolge tutto il corpo. Tacchi, gonne lunghe, capelli raccolti e labbra rosse sono gli elementi che trasmettono intense emozioni.

Questa arte nasce nello stesso territorio della tradizionale “Corrida“. Effettivamente, molti sono gli elementi che accomunano l’arte del Flamenco al puro intrattenimento della Corrida, rispecchiandosi nelle movenze dei ballerini che si muovono come il toro scalpitante sul terreno davanti al torero.

Dal punto di vista prettamente musicale, può essere utile esplorare il mondo che ruota attorno al flamenco, visitando il “Museo Interattivo della Musica” situato nel centro di Málaga. Qui è possibile interagire con molti strumenti tipici del luogo e del genere.

La malagueña, come citato in precedenza, è la tecnica principalmente utilizzata dai chitarristi che suonano questo genere. Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones, ha dichiarato in un documentario che la sua stessa tecnica si ispira molto alla malagueña spagnola.

Tra i noti chitarristi e compositori della Costa del Sol, è d’obbligo citare Paco de Lucia. Originario dell’Andalusia, ha dato ampio risalto alla musica del suo paese nel mondo. La bellissima “Mediterranean Sundance” suonata in duo con Al Di Meola apre la nostra visione a molte ispirazioni e orizzonti, dai quali non possiamo distogliere lo sguardo.