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In ricordo di docmau, il nostro “big bro”

Un omaggio a una persona che non c'è più ma senza la quale Musicoff non sarebbe certo stata la stessa community....

Mauro “docmau“, questo il suo nickname sul vecchio forum di Musicoff, è stato una delle colonne portanti della nostra community.
Più grande di molti di noi, ha sempre portato saggezza ma anche un’invidiabile energia a chiunque gli stesse accanto.
Mauro purtroppo ci ha lasciato pochi giorni fa, abbiamo deciso di dedicare a lui questo articolo senza però fare una cronistoria di chi è stato ed ha fatto in passato, poiché questi saranno ricordi indelebili per chi li ha vissuti e difficilmente possono essere raccontati senza privarli di quell’emozione privata, personale, che ognuno porta dentro di sé.

Pur tuttavia è possibile tenere almeno traccia di tutto questo dedicando a lui un pensiero. È ciò che abbiamo chiesto a chi ha avuto la fortuna di stargli accanto in quegli anni e anche dopo.
Queste che seguono, firmate da nome e nickname, sono testimonianze dell’amore e della positività che il nostro docmau ha seminato negli anni e che ora, nel momento di maggiore dolore, possono servire a dare un po’ di conforto a familiari e amici.

Ciao, doc.

Interagiamo ogni giorno con decine di nostri consimili, con alcuni dei quali arriviamo talvolta a instaurare un rapporto di frequentazione, di simpatia, di familiarità; altre volte (non molte, in verità), la vita ci permette di incontrare persone con cui si arriva da subito a condividere una vera amicizia, un sentimento sincero che supera il tempo e la distanza: per me, con Mauro, è andata così.
Mauro, per me come per altri, era all’inizio un uomo al di là dello schermo con cui condividere la comune passione per la musica, nelle stanze virtuali di un forum: era un avatar, un nickname, un attributo di “Moderatore” (così diceva la scritta sotto l’immagine 100×100 px del Grande Puffo) e una voce gentile che parlava attraverso i suoi post.
L’opportunità di incontrare Mauro dal vivo, che ho avuto a distanza di alcuni mesi da quella prima conoscenza virtuale, la considero a tutt’oggi un dono. Il ricordo che ne porto è quello di un omone barbuto, che all’epoca aveva il doppio dei miei anni, il cui aspetto burbero
durava giusto il tempo di sentirlo esplodere in una delle sue fragorose risate. Ne ricordo bene, oltre alla simpatia e ad un innato senso dello scherzo e della comicità, l’altruismo e la premura verso il prossimo: era infaticabile, il suo tempo di riposarsi arrivava soltanto quando aveva pensato al benessere dei suoi amici e compagni.
Trascorrere del tempo con Mauro significava partecipare del suo pensiero libero e della su filosofia di vita, ed è proprio per questo che, oggi, non voglio permettere alla tristezza che ho nel cuore di intaccarne il ricordo: io non voglio e lui, ne sono certo, non avrebbe approvato.
Ti abbraccio Doc, dovunque tu sia ora.
(Giovanni – Gig84)

Ancora ricordo uno dei primissimi (e purtroppo, dei pochi) incontri che feci dal vivo con quelli di Musicoff.
Era il 2008, in quel di Spoleto. Tra molti del gruppo si era giá creato un bell’affiatamento, io ero uno degli ultimi arrivati e quindi, preso anche un po’ dall’emozione, mi risultó difficile inserirmi subito tra loro.
Docmau peró, vedendomi leggermente in impaccio, mi venne vicino ed inizió a parlarmi, chiedendomi chi fossi sul forum, da dove venissi, come fosse andato il viaggio ecc…
Mi presentó agli altri del gruppo, mi fece sentire quasi a casa.
Purtroppo poi nel corso degli anni, come spesso vanno queste cose, ci si é persi un po’ di vista, pur rimanendo il pensiero di aver incontrato una persona a modo, speciale.
Spero che ora possa ritrovare quella serenitá che tanto meritava.
(Riccardo – Dyd666)

Ciao Mauro, ti scrivo oggi, anche se ci siamo sentiti solo 15 giorni fa. Avevamo parlato delle nostre vite, ci siamo fatti belle risate e ci siamo salutati con la promessa che ci saremmo rivisti da lì a poco. Abitavamo vicini, non più di 30km. Poi, sei morto e dentro di me, si è fatto largo il rimpianto di non averti vissuto abbastanza in questi anni. 
Per me, nel tempo, eri diventato un punto di riferimento. Ci sei sempre stato, in qualsiasi momento. Eri un amico vero. Ci accomunava la passione per la musica, i valori laici comuni ed un certo pensiero sulle religioni, come dire, non proprio conforme. Su Musicoff, mi hai ‘bastonato’ più volte, prima che diventassi Global Mod ed entrassi a far parte dello staff admin. Ne sono passati di anni. 
Troppo pochi per descriverti e passati in fretta. Porto nel cuore due momenti: il mini raduno Musicoffilo a Genzano, da Luca Cesaroni, con annessa pantagruelica mangiata, e l’Ibanez day, sempre a Genzano, dove ho avuto il piacere di farti conoscere mia moglie che, a proposito, ti saluta tanto. 
Ad maiora semper, Mauro, che a te le citazioni latine sono sempre piaciute.
Mi mancherai. 
(Riccardo – Cruncio) 

Caro docmau, scrivere ora è complicato, così come è complicato pensare che non ci sei più; un turbinio di emozioni indecifrabili mi sta assalendo in questi giorni.
Ci siamo conosciuti, con mio rammarico solo virtualmente (“tanto c’è tempo.. sarà per la prossima volta..”), ormai tanti anni fa su Musicoff. Io ero un ragazzino, un pulcino bagnato e tu uno degli architravi della community. Abbiamo partecipato per diversi anni nella squadra di moderazione con cui abbiamo condiviso tanti momenti felici e di soddisfazione.
Per me è stato un momento incredibile, irripetibile e decisivo nella mia formazione, in quel passaggio delicato nella vita di tutti che è l’adolescenza, e tu sei stato uno degli attori principali. Sei stato un esempio da seguire, una inesauribile fonte di ispirazione. Non servivano molte parole, bastava l’essenziale.
La tua figura arcigna, granitica, la tua disponibilità, la tua generosità, la tua indole bonaria e pacata ma anche il dover far fronte alle difficoltà, alla malattia, a un mondo che sa tradire e non contraccambiare l’amore. Sei stato questo e tanto altro ancora che non sono riuscito ad afferrare; beati coloro che hanno saputo godere della tua amicizia!. Ma, se ora è il momento della tristezza e del dolore, sono sicuro che presto verrà il momento del ricordo e dell’ispirazione.
Perché il tuo passaggio terreno ha lasciato non una lieve traccia, ma un solco profondo! E l’auspicio è che tutti noi, seguendo quel solco nel tuo ricordo quotidiano, possiamo gettare le basi per un futuro di amore e di speranza.
Arrivederci Mauro.

Sit tibi terra levis. (Riccardo – Sonnyrazor)
(Riccardo allega anche una “colonna sonora” alla sua testimonianza, dedicata ovviamente a docmau, NdR)

Ci eravamo conosciuti in rete taaaaanti anni fa. Il più brillante compagno di conversazione mai avuto. Diventare amici fu un lampo, le passioni per tutto ciò che rientra nella giovialità ci hanno tenuti legati a doppio filo.
Al ritorno dal Giappone andai a trovarlo a Reggio Calabria e capimmo che ogni volta da allora avrebbe potuto essere l’ultima. Ho sempre imitato la sua voce per rivendermi le sue battute e in questi giorni la sento risuonare più spesso. Questo era il doc, il medico, il musicista, lo sparring partner della politica, l’amico. Il mio amico.
(Antonio – Lazarus)

Il ricordo più vivido che ho di lui è ovviamente il raduno in quel di Spoleto, in cui abbiamo potuto dar volto alle persone dietro i Nickname.
Maurone, fin dalle prime battute è sembrato essere il “papà” di tutti. E dare ‘calore’ alle persone appena conosciute è un dono di pochi e puri d’animo.
(Vincenzo – Ibanezrg270)

Ho conosciuto Mauro direi in età giovanile intorno ai venti anni.
Il ricordo di lui dentro di me si articola intorno a tre concetti: paternità, rispetto e buon senso.
Sul piano affettivo Mauro è stato per me, dal principio alla fine, una persona rassicurante che guardava ai problemi solo in vista della soluzione, “c’è un problema al dente? Uno alla caviglia?” non era il problema, ma la miriade di strade che si posso percorrere per trovare la soluzione. Anche le questioni affettive avevano una risposta: la gioia della natura, degli animali, in particolare dei cani, i suoi amati alani.

Un atteggiamento che trasmetteva con i gesti di un padre senza paternalismi, a tutti è noto il suo aiuto ai fragili, che si esprimeva massimamente nel contributo come volontario alla croce verde, e che aveva eco in tutte le sue azioni.
Un’altra impressione che il tempo dentro di me non può cancellare è il rispetto per la diversità: nella certezza delle sue convinzioni, sapeva misurarsi con la diversità. Più grande di qualunque fazione era il piacere e la gioia della relazione. C’era un Mauro da slogan quello politico, quello critico rispetto alla realtà e poi il Mauro amico dell’uomo e di ogni diversità. Nonostante le differenti posizioni su parecchi argomenti ricordo che non ha mai usato la mia età per sminuirmi, conservava un misterioso rispetto per le esperienze degli altri, senza nessun desiderio di far valere la sua idea sulla mia, senza demagogia o propaganda. Questo gli ha permesso di avere amici al di fuori delle posizioni che gli erano proprie, di arricchire con il suo pensiero i miei nei tanti confronti avuti davanti al buon cibo, contribuendo alla mia crescita personale.
Infine, questa grande apertura era regolata ed ordinata da un sopraffino buon senso imparato sul campo, accompagnato dalla sua grande ironia. La valorizzazione del pensiero altrui, che si esprimeva anche nella moderazione del forum, non era pura promozione delle idee degli altri, ma era frutto di “spietato” giudizio e di grandissimo buon senso. Mi colpiva come di fronte anche a delle stroncature che inevitabilmente era chiamato ad operare fosse capace, con lucidità, di contestualizzare carenze di ragionamento, non deresponsabilizzando gli autori, ma sempre ricostruendo le cause di un determinato fatto. La sua indole razionale, la lucidità, la pratica medica e un sincero desiderio di essere in amicizia con gli altri, condividendo esperienze, lo hanno reso un compagno di team divertente, compagnone, un contributore della community insostituibile, sempre sovveniente, anche le cose difficili con lui sembravano facili, insomma un amico, un fratello maggiore.
(Giulia)

Non mi è facile parlare di Mauro. Zio Mauro, come lo chiamavo io. Una persona di enorme cultura, pieno di empatia e anche uno splendido musicista, ma aveva il raro dono di saper usare queste doti senza vanteria e senza spocchia.
Ma sicuramente quello che di più ricordo, per averlo vissuto in prima persona, è la sua estrema attenzione nei confronti dell’altro, la sua disponibilità, il suo essere sempre pronto a dare una mano, un consiglio, un appoggio.
Aveva sicuramente anche i suo lati spinosi, e ci mancherebbe… chi non ne ha? Ma alla fine le sue battute al vetriolo, i suoi aforismi, le sue citazioni, le ricordiamo e le ricorderemo semplicemente per la loro genialità.
Ciao Zio Mauro. Fossi bravo a suonare, ti avrei dedicato volentieri “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, anche a costo di sentirmi dire ancora una volta che non ami la chitarra perché “ci sono troppe corde e troppo sottili”.
(Rodolfo – Jimbo)

Docmau: è così che lo si conosceva sul forum di Musicoff, per il quale è stato utente storico, autorevole moderatore e figura di riferimento nel campo del basso elettrico. Così è stato per me all’inizio della mia esperienza sul web musicoffilo, col tempo ovviamente siamo arrivati ai nomi; ma ho scoperto rapidamente che Mauro racchiudeva come persona gli stessi principi che Docmau praticava come utente.
Come dimenticare gli innumerevoli scambi di vedute sul mondo delle corde grosse, nel quale poteva contare un bagaglio di esperienze e conoscenze ai limiti dell’enciclopedico? Come dimenticare la sua scherzosa disapprovazione per la mia tendenza a tradire il basso elettrico con la “meno nobile” chitarra? Come dimenticare le chiacchiere sulle tavolate che avremmo poi condiviso, sugli strumenti che ci accomunavano e su quelli che ci dividevano, sugli eventi trascorsi e su quelli ancora da vivere?
Il web è strano: prima allarga i confini del tuo affetto e della tua confidenza in maniera stratosferica, poi quando meno te lo aspetti te li fa vivere con la frustrazione dell’ovvia difficoltà a far corrispondere a tanta realtà virtuale un adeguato quantitativo di realtà concreta, fisicamente condivisa. E tuttavia, pur con l’amarezza di essersi vissuti meno di quanto si avrebbe desiderato (ma in fondo ci sarebbe mai stato un ‘abbastanza’?), i veri, solidi legami personali che si vengono a creare su questo piano smaterializzato restano davvero tali nel tempo e nello spazio che ci divide: in questo senso, Mauro per me è stato un esempio importante.

Non sono sicuro che lui l’abbia mai compreso del tutto, ma gli sono debitore di alcune cose che mi hanno aiutato a far diventare un adulto il giovane appassionato di musica che ero quando lo conobbi. E nonostante la perdita sia qualcosa che non si riesce mai a compensare o ad accettare in pieno, possiamo comunque consolarci pensando che quando sopravvivono affetto e gratitudine allora si è davvero lasciato un segno importante del proprio passaggio: è questo che Mauro ha lasciato a me e a tante altre persone. (Mattia – 5corde)

È dura dare l’ultimo saluto a un amico, voglio pensare ancora che lui lo sia e mi sento in estremo debito e lo sarò per sempre. Non solo per non essere stato accanto a lui in questi anni difficili, ma in debito perchè se oggi faccio ancora un lavoro che mi dá soddisfazione oltre che mangiare è anche merito suo.
Mauro hai fatto un scelta che non potrò mai contestare, hai scelto per te stesso come hai sempre fatto, nel bene e nel male. Per me rimani un eroe, di quelli veri, che hanno mille difetti ma che non hanno mai rinunciato a scegliere per se stessi, nel bene e nel male. Io ti ricorderò cosí, col tuo basso, la tua mano sulla spalla, la tua straordinaria lezione di umiltà pur avendo molto più di noi da donare al mondo.
Ciao doc. Scusa, avrei dovuto fare di più. Da te ho preso più di quanto ho dato. Ma so che tu mi volevi bene e io ne volevo a te. (Salvatore – Badmirror)

Se oggi siamo qui, ancora immersi in questa avventura e siamo ciò che siamo, lo dobbiamo davvero tantissimo alle persone che sono state al nostro fianco in anni di Musicoff.
Ho tanti ricordi bellissimi di Mauro, di grande energia ma anche di grande ‘cura’, nei miei confronti e in generale per le persone.
Ricordo quando condivisi addirittura il palco con lui e la sua Blues Brothers Band, una delle esperienze più intense della nostra vita visto che passai una settimana intera con lui, a casa sua, a fare le prove.
Mi ricordo quando morì mia madre, nel febbraio 2009, e lui mi fu veramente molto vicino, sia a me che a mia madre negli ultimi tempi per alcuni interventi ai denti (Mauro era un professionista medico-chirurgo del settore).
Docmau era una persona che, come tutti del resto, poteva avere le sue mille durezze, ma era sempre pronto per gli altri, aveva questa capacità di non porsi tante domande, era già partito verso la meta prima ancora che qualcuno glielo avesse chiesto.
Lo porto nel cuore come una persona libera. Veramente libera. E un vero amico.
(Thomas “Doc” Colasanti)