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Registrando con i microfoni Electrovoice ND

Dopo la prova in due date del tour di Jury Camisasca e Rosario Di Bella, che ho seguito anche nella loro data di Giarre del 14 Febbraio, per avere ulteriori impressioni da un utilizzo in contesti diversi, abbiamo portato il set di Electrovoice ND in alcuni studi di registrazione di Roma, tra cui lo storico Forum Music

Dopo la prova in due date del tour di Jury Camisasca e Rosario Di Bella, che ho seguito anche nella loro data di Giarre del 14 Febbraio, per avere ulteriori impressioni da un utilizzo in contesti diversi, abbiamo portato il set di Electrovoice ND in alcuni studi di registrazione di Roma, tra cui lo storico Forum Music Village, con riprese da 300mq dello studio “top” fino ai 18mq di uno studio “medio”.

Portando i microfoni nella mia sala di ripresa dalle dimensioni più umane (la sala 1 di Forum è di 300mq) di 18mq ci siamo confrontati sulle nostre riprese con una batteria Sonor. Per queste sessioni abbiamo cercato di posizionare e indirizzare i microfoni “classici” in modo sostanzialmente identico, per cercare di ottenere una ripresa il più possibile simile e non avere colorazioni date dal puntamento dei microfoni.

Registrando con i microfoni Electrovoice ND

Il bel mixer modulare Schertler Arthur usato nel test

Come overhead ho usato la mia coppia selezionata di Earthworks SR77 poi rinominati SR30 che preferisco per la massima estensione nella risposta in frequenza (questa sessione è stata registrata @ 24/88,2) e posizionandoli come da manuale dell’apprendista fonico.

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AKG D12 e D112

Innanzitutto la cassa, sulla quale abbiamo usato tre microfoni diversi ossia i classici D12 e D112 oltre l’ND 68. A parte il suono vintage del D12 abbiamo notato tutti che fra D112 e ND68 la differenza era veramente minima, quest’ultimo aveva un suono più consistente in gamma bassa, più rotondo ma senza perdere di impatto o risultare gonfiato… ottimo se il basso lavora su frequenze diverse, altrimenti potrebbe risultare ingombrante, salvo un intervento importante sull’EQ.

Registrando con i microfoni Electrovoice ND

Electrovoice ND68 e AKG D112

Sul charleston c’era l’unica coppia di condensatori, infatti l’ND66 è stato paragonato al mio storico AKG C451 EB prima serie.
Nel caso del charleston il posizionamento del microfono è stato un po’ più complesso per fare una ripresa omogenea, che risentisse al minimo della “direttività” del piatto e del suono della campana: il suono complessivo è decisamente interessante in entrambi i casi, leggermente più brillante con l’old faithful AKG C451 EB ma senza creare “tifo da calcio”, insomma un suono molto simile.

Registrando con i microfoni Electrovoice ND

Electrovoice ND66 e AKG C451 EB

Il rullante vedeva il confronto A/B fa il classicissimo Shure SM57 e l’ND96 (in foto di copertina), anche se quest’ultimo è indicato piuttosto per la voce (con la quale fa un ottimo lavoro) a noi è piaciuto usarlo così, notando una differenza per quanto rigguarda la definizione in gamma alta.

Sul tom abbiamo confrontato il mio condensatore Audio Technica ATM350 con il versatile ND44 con testa rotante (niente a che vedere cogli eroi dei manga ma l’idea rivoluzionaria della prima serie al neodimio con l’N/D 468). A parte la differenza nella risposta in frequenza, un po’ più estesa nel primo caso, le grande differenza era data dal suono della pelle che il microfono dinamico ha ripreso con maggiore dettaglio

Registrando con i microfoni Electrovoice ND

Electrovoice ND44 e Audio-Technica ATM350

Sul timpano abbiamo avuto la maggiore sorpresa con il classico Sennheiser MD421 prima serie (allegati) che ha effettuato le riprese insieme all’ND46.

Registrando con i microfoni Electrovoice ND

Electrovoice ND46 e Sennheiser MD421

Ascoltando sentivamo una grande differenza per una forte “enfasi” sulle alte; solo con un intervento di EQ molto invasivo (vedi grafico) abbiamo reso il suono dei due microfoni simile.
Ma durante gli ascolti successivi abbiamo notato che questa “enfasi” sulle alte in realtà stava riprendendo il suono della pelle della batteria! Quindi un suono decisamente diverso, utile per determinate sonorità ma eventualmente riducibile o eliminabile con la suddetta EQ.

Registrando con i microfoni Electrovoice ND

Sicuramente vedremo e sentiremo questi microfoni in molti concerti dal vivo insieme ai tre modelli che ci hanno dato una risposta interessante con diverse voci sia maschili che femminili: il cardioide ND76, che esiste anche nella versione con interruttore ND76S, ed ND86.

Per quanto riguarda le prove al Forum Music Village suddetto, riporto il parere del fonico residente Davide Dell’Amore:
Le impressioni sono buone, non conosco il prezzo ma sicuramente sono dei microfoni che potrebbero essere presenti in qualsiasi tipologia di studio! Secondo me non hanno un colore particolare (potrebbe essere un vantaggio) ma rispetto ai classiconi (D112, 57 e 421) sono più chiari mantenendo la stessa composita nelle medie e nelle basse, anche i transienti non mi dispiacciono!
Il fuoco dei microfoni è più stretto e lo trovo un vantaggio, soprattutto per le produzioni odierne dove si tende a separare il più possibile e anche nei live. Secondo me è un ottimo kit base da affiancare a microfoni più importanti o semplicemente per ottenere un buon suono in situazioni dove sia la creatività che il tempo vengono a mancare“.