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Carlo Magno suonava l’organo?

La straordinaria ed inaspettata storia dello strumento a canne durante il Medioevo carolingio.

Sono molte le “storie” che compongono la “Storia” della Musica. Alcune di queste possono apparire marginali ed irrilevanti; eppure se viste in un quadro più ampio sono in grado di fornirci delle prospettive del tutto nuove. 
Le vicende dell’organo sono senza dubbio tra le più affascinanti e cariche di sorprese. 

Organo e gladiatori

Avevamo già raccontato l’origine dello strumento, così come del suo funzionamento. Originariamente a produrre la pressione sulle canne era un ingegnoso sistema idraulico progettato dal leggendario Ctesibio nel III secolo a.C. presso Alessandria d’Egitto.
I romani hanno in seguito conosciuto ed imparato ad amare lo strumento portandolo nelle arene dei gladiatori. 

Buffo vero? Quella sontuosa macchina sonora che immaginiamo sovrana delle chiese e della spiritualità si era inizialmente diffusa attraverso la spettacolarizzazione cruenta degli anfiteatri romani.

gladiatori e organo
Musicisti in un dettaglio dal Mosaico di Zliten (II secolo-d.C.)

Qualcosa però farà cambiare rotta allo strumento. La caduta dell’Impero Romano d’Occidente porterà alla deriva i principali costumi dell’epoca classica. Lo stesso teatro cadrà nell’oblio per circa 1000 anni. L’antica Europa, oltre al dominio romano, dimentica pure lo strumento dell’organo. 

Le testimonianze di esso iniziano a diventare scarse, se non nulle. Ma come ricorderete, e come vedremo, l’esperienza greco-romana sopravvive ad Oriente con ciò che chiamiamo Impero Bizantino. Tra le eredità dell’antico sapere vi era anche l’organo, il quale veniva ancora costruito con le medesime funzionalità.

La rinascita medievale

L’Impero d’Oriente ha rappresentato l’avanguardia tecnologica, mentre nell’Occidente, il popolo dei Franchi che via via diveniva il più importante, non era ancora in grado di confrontarsi tecnologicamente con i rivali di Costantinopoli. 
Bene, ad un certo punto però qualcosa cambia. L’aspetto curioso è che questo delicato rapporto di potere tra Franchi e Bizantini lo possiamo assaporare anche attraverso uno strumento musicale. L’organo per l’appunto.

Che cosa succede? Dalla documentazione carolingia apprendiamo che nell’anno 757 i Bizantini portano dei doni a Pipino il Breve, il re dei Franchi. Tra questi vi era pure un organo.

Non è facile carpire la verità in questi scritti, poiché saturi di propaganda. Di certo possiamo domandarci se i carolingi fossero in grado di capire come funzionasse tale strumento.
Pensiamoci: ammettere di non comprendere tale macchina significa evidenziare una propria inferiorità nei confronti dei rivali. Una battaglia tecnologica tra due mondi.
Da qui la domanda evocativa e provocatoria dell’articolo: Carlo Magno suonava l’organo? In quanto tale storia ha dei sorprendenti sviluppi nell’epoca carolingia.

Il video non risponderà chiaramente a ciò. Ma vi posso assicurare che ascolterete una storia veramente incredibile dove uno strumento musicale diviene elemento di confronto tecnico tra due Imperi.
L’anno 757 rappresenta simbolicamente il ritorno dello strumento in Europa. Non vi posso anticipare altro….