HomeStrumentiChitarra - Test & DemoI suoni di una Hagstrom nata per il Rock

I suoni di una Hagstrom nata per il Rock

Testiamo una chitarra Hagstrom che ha il Rock nel suo dna, ma le cui specifiche potrebbero piacere a molte tipologie di chitarristi.

Prima di tutto, concedeteci di dire che il colore è decisamene “Musicoff approved” dato che ricorda molto quello del nostro attuale logo!
A parte questa battuta, è arrivata nelle nostre mani una delle belle Hagstrom nell’attuale catalogo del brand svedese.
Si tratta della Hagstrom Ultra Max, in finitura Milky Mandarine.

Hagstrom Ultra Max

Tante soluzioni innovative sotto il “cofano”

L’Ultra Max condivide lo stesso concetto di body compatto della Ultra Swede, ma con un corpo in mogano leggermente più grande sormontato da uno spesso top in acero fiammato.
Il corpo si unisce ad un manico sempre in mogano in scala di 25.5″ (a suo agio anche con le accordature in drop), che naturalmente presenta l’H-Expander truss-rod proprietario di Hagstrom e la tastiera Resinator.

L’H-Expander truss-rod fornisce tensione ad entrambe le estremità del manico percorrendo la sua intera lunghezza. È in lega rigida ma leggera e permette un’action molto bassa e un manico sottile e quindi adatto anche a playing veloci.
Il truss rod H-Expander non solo fornisce la massima stabilità del manico, ma contribuisce anche al suono delle chitarre Hagstrom, garantendo un sustain più lungo e un attacco pieno e rotondo.

Il sustain è ancora più potenziato dal particolare tailpiece del ponte, che non a caso prende il nome di Sustain Block Tailpiece. Anch’esso brevettato dal marchio, è il risultato di un lavoro di progettazione iniziato nel 1976 e ha fatto la sua prima apparizione sulle chitarre Swede e Super Swede prodotte nel 1978.

Ogni corda termina in un singolo, massiccio blocco di ottone accoppiato direttamente al corpo della chitarra. I blocchi sono separati l’uno dall’altro per ridurre le interferenze tra le corde, massimizzando il contributo sonoro di ognuna.

Hagstrom Ultra Max

La tastiera ha un raggio di curvatura di 15″ e ospita 22 tasti medium Jumbo e un capotasto GraphTech Black Tusq XL.
Il Resinator è un materiale composito che è molto simile all’ebano e contribuisce ad un suono ricco di armoniche (brillante e dettagliato) e soprattutto con una resa costante lungo tutta la tastiera, senza “dead notes”.

Un’elettronica Custom

Tuto quanto detto viene poi captato dai pickup Custom 60 Alnico-5 con le loro cover in alluminio spazzolato. Ciascuno dei pickup humbucker viene appositamente avvolto utilizzando un filo rivestito di nylon unito a un magnete Alnico 5.
Il Custom 60 è la versione con ancora più punch del Custom 58, ma con lo stesso dna vintage.

Hagstrom Ultra Max

Ogni pickup è controllato con il proprio volume indipendente con il circuito R/C standard su ogni potenziometro, per aiutare a ritrovare i suoni puliti con un leggero giro della manopola.
Il singolo Master Tone dispone anche di uno split dual coil, con configurazione push/pull per consentire ai chitarristi di passare da “Full Humbucker Tilt” a “Spanky Single Coil Clean” in un attimo.

Hagstrom Ultra Max

Il look e… il portafogli

L’Ultra Max è disponibile in quattro finiture satinate: Satin Black, Fall Sky, Milky Mandarin e Satin Cosmic Black Burst.

L’aspetto più sorprendente di questi strumenti è il loro prezzo decisamente ragionevole, visto che parliamo di uno strumento che si trova a meno di 600 euro.
Non resta quindi che ascoltarla nel test del sempre buon Giacomo Pasquali!

Maggiori informazioni tramite il sito Hagstrom e il distributore ufficiale Adagio Italia.