Negli anni ’70, la chitarra acustica viveva un periodo di grande popolarità, sospinta dal Folk Revival degli anni ’60 e da un vasto panorama musicale che spaziava dal folk-rock al blues.
Artisti del calibro di Joni Mitchell, Bob Dylan e Neil Young ne avevano fatto uno strumento imprescindibile per la scrittura e la performance musicale. Contemporaneamente, la richiesta crescente di strumenti personalizzati stimolava l’emergere di nuovi costruttori, i quali si affiancavano ai grandi nomi dell’industria come Martin, Gibson e Guild.
Nel 1970, i fratelli Sam e Gene Radding fondano la The American Dream Musical Instrument Company a San Diego. Inizialmente un piccolo negozio con spazio per la costruzione e la riparazione di chitarre, l’attività ben presto si trasferisce in un locale più ampio a Lemon Grove, caratterizzato da un’atmosfera informale e cooperativa.
“Molti di coloro che lavoravano lì si erano creati una propria clientela, anche se a volte Sam mandava semplicemente un cliente da un liutaio. In questo caso, le chitarre avevano un prezzo base, che veniva diviso tra Sam e il costruttore. Quest’ultimo riceveva poi la totalità o la maggior parte del denaro per ulteriori aggiornamenti e opzioni. All’epoca, il prezzo base di una dreadnought in palissandro brasiliano era di 365 dollari.“
Bob Taylor – Tratto dal libro “Guitar Lessons” di B. Taylor
Il cambio della guardia e la nascita di Taylor Guitars
Nel 1973, Sam Radding assume Kurt Listug nel suo negozio. Poco dopo, offrirà un banco di lavoro a Bob Taylor, un giovane diplomato che aveva costruito la sua prima chitarra durante l’ultimo anno di liceo.
“Ho passato più tempo a dipingere e levigare quella chitarra che a suonarla. Ma quei giorni erano alle porte, quando andai in bicicletta da Apex Music e mi innamorai di un piccolo pickup elettrico su un battipenna in vetrina. Costava probabilmente una ventina di dollari, ma lo volevo a tutti i costi. Avrei dato una voce elettrica alla mia chitarra acustica“
Bob Taylor – Tratto dal libro “Guitar Lessons” di B. Taylor
L’anno seguente, di fronte all’intenzione di Radding di vendere il negozio, Listug, Taylor e Steve Schemmer decidono di acquistarlo. Non potendo mantenere il nome originale, rinominano l’attività in Westland Music Company, segnando così il primo passo verso un futuro ambizioso.
Il 15 ottobre 1974 segna l’inaugurazione ufficiale di questa nuova impresa, nonostante un inizio turbato da un’alluvione improvvisa che li costrinse a trascorrere la loro prima giornata di lavoro a ripulire il negozio e a contare i danni…
Nel 1976, la Westland Music Company cambia il suo nome in Taylor Guitars. Kurt Listug inizia un’intensa attività di vendita diretta ai negozi di musica, e la vicinanza di Taylor a Los Angeles e il supporto di rivenditori influenti come Westwood Music e McCabe’s Guitar Shop, permettono alle chitarre Taylor di raggiungere le mani di artisti noti.
“I miei giorni in American Dream erano senza preoccupazioni per quanto riguarda le responsabilità e avrei potuto andarmene abbastanza facilmente. A Sam sarebbe andato bene e qualcun altro in negozio avrebbe finito le chitarre che avevo iniziato. […]
Bob Taylor – Tratto dal libro “Guitar Lessons” di B. Taylor
Ma in questa nuova società le cose erano diverse. L’attività apparteneva a noi. Ci eravamo impegnati ed ero responsabile nei confronti dei miei due soci, del nostro padrone di casa, della società elettrica, dei nostri clienti e dei miei genitori da cui avevo preso in prestito i soldi per iniziare. Era un livello di impegno completamente nuovo. Il tempo di ‘giocare‘ era finito.“
Idee innovative
Nel 1978, Taylor Guitars introduce la serie 500, inaugurata dal modello dreadnought in mogano, la 510, segnando un significativo passo avanti nel design e nella qualità del suono.
La suonabilità tipica di Taylor è il prodotto dei manici più sottili di Bob Taylor, una scelta progettuale intuitiva che segna un distacco dai profili del manico più grandi e rotondi di altre chitarre acustiche.
Un altro fattore che all’epoca ha contribuito a rendere uniche le chitarre è il design del tacco bolt-on, un’innovazione strutturale inizialmente innescata da un lavoro di riparazione eseguito da Bob sulla Guild G-37 di un amico, in cui convertì un innesto a coda di rondine in avvitato, nel 1973.
Bob Taylor ha introdotto una versione più raffinata del manico bolt-on nelllo stesso anno con il contributo di altri liutai di San Diego, tra cui Sam Radding dell’American Dream e James Goodall. Il manico bolt-on facilita anche alcuni interventi di liuteria sul manico.
La prima grande star che imbraccia una Taylor
L’anno successivo, il 1979, vede l’uscita del film concerto Rust Never Sleeps di Neil Young & Crazy Horse, dove Young suona una chitarra Taylor 12-corde modello 855. Questa apparizione proietta Taylor Guitars sotto i riflettori internazionali, consolidando la reputazione dell’azienda come uno dei più interessanti nuovi marchi di chitarre acustiche.
“Ho sentito che [Neil Young] suona una delle tue chitarre nel film! Dobbiamo andarlo a vedere questo fine settimana o al più presto!“
Steve Philips rivolgendosi a Bob Taylor – Tratto dal libro “Guitar Lessons” di B. Taylor
Con questi umili inizi e strategie aziendali ben calibrate, Taylor Guitars ha stabilito le fondamenta per diventare un’istituzione nella produzione di chitarre acustiche, combinando innovazione tecnica con una profonda sensibilità artistica, ma soprattutto, una sconfinata passione e un intenso amore per la chitarra e per la musica.
INDICE DELLE PUNTATE
- Taylor Guitars, l’ascesa della chitarra acustica e la nascita di un sogno
- Le sfide e i successi di Taylor Guitars nei mitici anni ’80
- Gli anni ’90, la musica acustica, i live Unplugged e l’ascesa di Taylor Guitars
- Taylor Guitars, il nuovo millennio e l’invasione dei robot
- Taylor Guitars, un decennio di successi con un nuovo volto al timone
- La nuova era di Taylor Guitars: dal V-Class Bracing ai 50 anni di eccellenza
- Taylor Guitars, 50 anni di storia sotto un triplice sguardo
- Nuove tecnologie nella costruzione di chitarre acustiche: il racconto di Bob Taylor
- La storia della Taylor GS Mini e l’evoluzione delle chitarre compatte
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