Una delle figure più eminenti nel campo della produzione di strumenti musicali di alto livello è intervenuto nell’interminabile dibattito a proposito dei legni scelti per la costruzione delle chitarre e la loro influenza sul suono finale, scagliandosi decisamente contro tutti coloro che pensano che sia solo la scelta dei pickup a fare la differenza.
In questo caso non stiamo parlando del solito “esperto da forum” (o da social, oggigiorno), ma di una persona che da più di 30 anni costruisce strumenti musicali top level, apprezzati da decine di chitarristi a dir poco famosi, a cominciare da Carlos Santana per passare a Robben Ford, Mark Tremonti, John Mayer e molti altri.
Non un parere nel mucchio, quindi, ma uno di quelli che pesano davvero tanto sulla bilancia e che non ha interessi a “pilotare” il suo giudizio, visto che i pickup PRS sono prodotti dalla stessa casa madre.
Nell’episodio 76 del video podcast Dipped in Tone, Paul ha deciso di chiarire una volta per tutte il suo pensiero, con affermazioni che non lasciano adito a interpretazioni o mediazioni di sorta, partendo dalla seguente frase: “Ho sentito dire che i legni non fanno alcuna differenza. Non è vero“.
“Se lo strumento non conta, ed è solo il pickup a creare il suono, allora un violinista potrebbe mettersi davanti a un microfono Neumann e il violino non avrebbe alcuna importanza. Conterebbero solo le sue mani e il microfono. Tutto qui. È tutto ciò che conta, secondo internet. Che mucchio di stronzate“, tuona senza peli sulla lingua un agguerrito Paul.
Smith ha continuato: “Una chitarra veramente buona è brillante sulle corde basse e corposa sulle corde alte, e il pickup ‘raccoglie’ questo comportamento. L’idea che il pickup lo ignori… Quella chitarra rossa [dietro uno degli intervistatori] è una hollow-body ed ha armonici che si aggiungono a ogni nota che suoni.“
Per ribadire il suo punto di vista, Smith ha ricordato un aneddoto di quando andò a scegliere il legno con un paio di liutai…
“Si sono messi a bussare su ogni pezzo di legno e non ascoltavano una nota particolare, ma la durata del suono. Alla fine, il fornitore è rimasto a bocca aperta. Gli ho chiesto cosa ci fosse di strano e lui mi ha indicato che avevano scelto 40 tavole per violini e che avevano tutte lo stesso numero, ovvero provenivano tutte dallo stesso albero“.
Il dibattito su questo tema non finirà mai, lo sappiamo bene, si tratta di una di quelle domande che oramai da molti anni si ripresenta puntuale nelle discussioni, soprattutto in quelle dei chitarristi (a dire il vero spesso più concentrati a prevalere uno sull’altro che a cercare la verità… NdR).
Ma se volevate un parere in più, di quelli “pesanti”, eccovi serviti. Un altro tassello nell’eterna battaglia legni VS pickup, a voi la palla!
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