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Come suonerà la mia chitarra?

Ci siamo innamorati di lei appena l'abbiamo vista, è proprio quella dei nostri sogni; finalmente ci decidiamo a fare il grande passo, quando un dubbio ci assale: come si comporterà quando sarà tra le nostre braccia?

Ci siamo innamorati di lei appena l’abbiamo vista, è proprio quella dei nostri sogni; finalmente ci decidiamo a fare il grande passo, quando un dubbio ci assale: come si comporterà quando sarà tra le nostre braccia?

Forte della mia esperienza ormai più che trentennale (di chitarre… cosa avevate capito?) mi sono trovato spesso di fronte a strumenti appena acquistati che avevano bisogno di più che del semplice setup.
Con questo articolo vorrei suggerire alcuni consigli utili per valutare uno strumento, sia esso una chitarra elettrica, una chitarra acustica o un basso, prima ancora di averlo suonato. Alcuni aspetti risulteranno forse troppo tecnici, cercherò quindi di affrontarli nella maniera più semplice e comprensibile per tutti.

IL MANICO

Ritengo che il manico sia la parte cruciale dello strumento, essendo responsabile della maneggevolezza della nostra chitarra, ma anche, come vedremo, di buona parte del suo suono.
La prima cosa che ci chiederemo, specie se la chitarra che stiamo valutando è usata, è se il manico sarà diritto. Vedo spesso i chitarristi affannarsi a guardare da ogni prospettiva il loro strumento (ponendo il manico in orizzontale e scrutandolo da destra a sinistra, capovolgendo la chitarra a testa in giù mentre la osservano di sbieco oppure afferrandola con due mani per i fianchi e alzandola al cielo mentre la mirano dal basso).
Niente di tutto questo. Il punto di vista per capire se il vostro manico non è storto, è dalla paletta!

Come suonerà la mia chitarra?

Appoggiando la chitarra su un tavolo, sollevate la paletta mettendo a fuoco un lato della tastiera e la corda, mi cantino o mi basso, corrispondente. A questo punto, siccome una corda tesa è sicuramente diritta, potrete confrontare con questa l’andamento del manico. Avremo di fronte tre possibilità: manico concavo, diritto, convesso.

In effetti c’è una quarta possibilità: può capitare di trovare un manico che dalla parte dei bassi sia, per esempio, concavo, e dalla parte del cantino convesso. Si tratta di un tipico manico “a elica”. A questo punto non ci sono dubbi… passate subito a un’altra chitarra!!!

Come suonerà la mia chitarra?

Suonando lo strumento in esame, noterete che quello col manico concavo avrà le corde alte verso il centro, e quindi risulterà più duro da suonare, mentre le note pizzicate ai primi tasti suoneranno liberamente e con un buon sustain.
Al contrario, una chitarra col manico convesso risulterà avere un’azione bassissima per la mano sinistra, ma nelle prime posizioni tutte le note sbatteranno in maniera evidente. Quando finalmente ci imbatteremo in un manico diritto, dove tutte le note suonano libere e la nostra mano vola sulla tastiera penseremo di aver terminato la nostra ricerca… ma non è ancora così.

Non ci dobbiamo lasciar scoraggiare da un manico che presenti delle flessioni, o farci abbagliare da uno diritto. Tutti i manici, salvo rare eccezioni, sono regolabili e devono poter essere regolati grazie a un dispositivo geniale…

IL TRUSS ROD

Barra di tensione oppure barra di regolazione o tendimanico, il truss rod è stato introdotto dalla Gibson.
Il tipo più diffuso è il cosiddetto truss rod a singola azione, che è in grado di raddrizzare esclusivamente un manico concavo, mentre le barre a doppia azione, che funzionano nei due sensi, permettono di agire anche in presenza di un manico convesso. Quando il dado di regolazione viene allentato, il manico viene tirato in avanti dalle corde, se invece giriamo la vite di regolazione in senso orario la barra comincia a tendersi spingendo all’indietro il manico fino a farlo risultare in piano.

Come suonerà la mia chitarra?

Il tendimanico è il terrore di tutti i chitarristi e bassisti, ma prima di tornare a casa con uno strumento, soprattutto se chi ce lo vende sta a chilometri di distanza, dobbiamo verificare che lì dentro tutto funzioni.
Il manico si deve poter regolare all’occorrenza, poiché potremmo decidere di aumentare o diminuire il calibro delle corde, oppure uno sbalzo atmosferico potrebbe farlo muovere; in questi casi il rimedio risiede proprio nella barra di regolazione.

Se stiamo comprando in un negozio è semplice: si chiede al commesso di compiere l’operazione per noi, provando poi nuovamente il manico per verificare che l’assetto sia giusto. L’operazione si fa con le corde in tensione, e se tutto funziona a dovere richiede pochi minuti.  

Come suonerà la mia chitarra?

Nel caso in cui il nostro venditore sia un privato, è sempre meglio chiedere a lui di provare che il manico sia a posto. Se ci dice che non l’ha mai dovuto regolare o che non sa come si fa, e noi ci sentiamo abbastanza esperti, andremo a constatare di persona la piena funzionalità della nostra prossima ascia. Se questo non ci viene permesso, o il manico non reagisce alle regolazioni… meglio continuare la nostra ricerca altrove!

Ma non è ancora finita! Che la chitarra sia nuova o usata, chi ce la vende ci deve fornire una cosa importante.

IL CORREDO

Gli attrezzi per la regolazione delle chitarre sono come i campanelli sulle porte. Ognuna ne ha uno diverso!

È molto importante farsi consegnare le varie brugole e tutto quanto serva per le regolazioni della chitarra, anche se pensiamo che non ne avremo mai bisogno. Ogni marca o modello ne utilizza un tipo specifico e, se queste non ci vengono fornite al momento dell’acquisto, potremmo girare come dei dannati per trovare una chiave a brugola in pollici o di una sagoma particolare.

IL LEGNO DEL MANICO E DELLA TASTIERA

Com’è noto, il legno è soggetto a muoversi ad ogni sbalzo di clima, in base anche alla sua stagionatura, densità, e taglio.
Questo è forse l’unico caso dove uno strumento vecchio riserva meno sorprese di uno nuovo. Infatti, quando ci troviamo di fronte ad una chitarra che ha qualche primavera sulle spalle, se questa si trova in buone condizioni abbiamo ragione di credere che non ci farà scherzi, mentre una molto giovane… potrebbe tradirci!

Ma, a parte la stagionatura, un’indicazione per valutare la qualità di un manico, e di tutto lo strumento in generale, è il tipo di taglio. Da un tronco si possono ricavare tre tipi di taglio: taglio di quarto (quarter sawn), a 45° (rift sawn) e taglio di piatto (flat sawn)

Come suonerà la mia chitarra?

La stabilità, ma anche il suono della nostra chitarra, dipendono da quanto il suo manico è rigido o flessibile. Come in un arco, la nostra freccia (il suono!) verrà scagliata in modo differente a seconda della tensione. È facile intuire a questo punto che una corda tesa su un manico rigido avrà la maggior libertà di vibrare rispetto a un manico  flessibile che, vibrando insieme alla corda, ne altererà l’onda e quindi anche il timbro.
Riguardo invece alla stabilità, per la mia esperienza i manici realizzati col taglio flat sawn sono i più “ballerini”, mentre gli altri due sono i più affidabili.

Guardando il dorso del manico o la testa della paletta è possibile vedere l’orientamento delle venature. Se è di quarto, il più rigido, vedremo delle righe diritte e compatte, se è a 45° su un lato avremo le venature diritte mentre sull’altro noteremo che queste si allargano; nel caso di un taglio di piatto invece, il più flessibile, le venature formeranno dei cerchi concentrici come delle nuvolette.

Come suonerà la mia chitarra?

TASTIERA E TASTI

Mentre proveremo il suono della chitarra, avremo modo di sentire sotto le dita se i tasti sono perfettamente allineati.
Ci può capitare il caso di un solo tasto che “salta fuori” dalla fila, e che sarà facile individuare ad orecchio, oppure di una zona intera del manico dove le note cominciano a sbattere o i bending si smorzano, a causa di una gobba sul legno della tastiera; difetti che anche su chitarre nuove o di fascia alta non è così raro riscontrare.

Un fattore importante da valutare nelle chitarre usate, inoltre, è lo stato di usura dei tasti. Dobbiamo fare caso se la rotondità delle barrette è ancora accettabile o se l’utilizzo intenso le abbia appiattite.
Teniamo quindi presente che se decidiamo di portarci a casa uno strumento in queste condizioni, i tasti andranno rettificati o, se la dimensione dei tasti è insufficiente, questi andranno estratti e il lavoro di rettifica andrà fatto sul legno della tastiera, dove verranno poi riposizionati dei tasti nuovi.
Nel caso di uno strumento comprato in negozio ci potremo avvalere della garanzia, mentre nel caso di un usato, accorgersi subito se qualcosa non va ci darà diritto ad uno sconto che useremo per sistemare il problema.

Inutile dire che questi interventi richiedono la mano di un liutaio esperto per poter mantenere lo strumento inalterato nella sua estetica, funzionalità e valore.

Articolo a cura Daniele Fierro di liuteria Jacaranda

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