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Lick of the Week – Vademecum Pt.1

Ciao a tutti musicoffili, grazie a questa guida e alle nozioni in essa contenute cercheremo di rendere più chiaro l’apprendimento delle linee melodiche che troverete nella serie di video didattici “Lick of the week”; l'argomento trattato non è semplice e per comprendere appieno questa metodologia di lavoro sono

Ciao a tutti musicoffili, grazie a questa guida e alle nozioni in essa contenute cercheremo di rendere più chiaro l’apprendimento delle linee melodiche che troverete nella serie di video didattici “Lick of the week”; l’argomento trattato non è semplice e per comprendere appieno questa metodologia di lavoro sono indispensabili delle conoscenze teorico-armoniche (spesso citate nei video) che devono esistere a priori!
Tenendo in considerazione che il nostro progetto si chiama “Lick of the week”, come molti altri format di questo tipo non possiamo destinare ogni volta gran parte del tempo all’approfondimento specifico teorico. Ecco il perché di questo vademecum! Alla domanda di un utente: “ma come si fanno ad imparare queste cose? Io che ho capito a malapena la settima maggiore e minore!”
La risposta non poteva essere che: “studiare!” Ognuno ovviamente si dedica a suo modo allo strumento: chi suona “ad orecchio” e chi approfondisce tutto ciò che riguarda la musica in senso più ampio! Io personalmente ho una visione di musicista che non si ferma al semplice suonare, ma al suonare consapevole! Consapevolezza che si apprende solo dallo studio!
Considero questa tecnica compositiva come un passaggio obbligatorio.
Mi spiego meglio: quando si compone “ad orecchio” canticchiando una melodia al di sopra di una progressione armonica tonale o successione modale che sia, la nostra cultura musicale occidentale ci ha abituato ad un certo utilizzo delle consonanze (in quanto intervalli stabili e di senso compiuto). Di conseguenza, se nella base abbiamo un accordo di DO maggiore viene pressoché spontaneo cantarci sopra una delle 3 note che compongono l’accordo (DO-MI-SOL). Ne deriva che senza rendercene conto stiamo già improntando il sistema in questione.
Una volta studiate le strutture CAGED (le 5 forme degli accordi principali) otteniamo quindi un sistema geometrico che ci aiuterà. Dopodiché, visto che l’utilizzo delle sole consonanze rende il tutto piatto e monotono, introdurremo magari elementi dissonanti che daranno energia ritmica e senso del movimento ed in tal caso ci saranno utili le scale costruite al di sopra delle forme d’accordo (ossia le aree di sviluppo).
In conclusione, tutti, consapevolmente o inconsapevolmente lavorano in questo modo! Tanto vale capirlo e risulterà tutto più facile! Ricordo inoltre che la forza di MusicOff sta sul Forum e per qualsiasi chiarimento o approfondimento siamo sempre pronti a rispondere!Dopo questa breve prefazione arriviamo al dunque, ecco a voi l’elenco dei concetti che devono assolutamente esservi chiari: 1)     intervalli; 2)     teoria degli accordi e loro struttura (sistema CAGED); 3)     aree di sviluppo (scale). Intervalli La perfetta conoscenza della teoria degli intervalli è la base di tutto! Ogni melodia composta o accordo suonato sottostà a queste regole. – L’intervallo è la distanza tra due suoni congiunti (es. DO-RE) o disgiunti (es. DO-LA) misurata in toni e semitoni; – un intervallo melodico (o diacronico) vede l’esecuzione di due suoni in successione, mentre un intervallo armonico ne vede l’esecuzione simultanea (come accade per gli accordi); – un intervallo si calcola sempre dalla nota più grave a quella più acuta e non il contrario (es. DO-LA: sesta, mentre LA-DO: terza); – l’intervallo ha due nomi: generico in base all’ampiezza (es. DO-MI: terza) e specifico (o specie) in base all’effettiva distanza in toni o semitoni: diminuito, minore, giusto, maggiore, aumentato (es. DO-MI: terza maggiore); – se l’ampiezza di un intervallo non supera l’ottava, esso viene definito semplice. Se al contrario quest’ampiezza è maggiore di un’ottava viene considerato composto. Spesso si sente parlare di 9, 11 o 13: basti pensare che si tratta rispettivamente di 2, 4 e 6 all’ottava superiore. Per ottenere questa riduzione è molto facile: basta sottrarre l’ottava, la cifra 7. Capiti i punti sovra elencati vi presento la tavola degli intervalli in maniera semplificata. Le distanze sono in semitoni con rispettivo esempio a partire dalla nota DO come basso.Teoria degli accordi e loro struttura (sistema CAGED) Concetti base
Per accordo intendiamo la produzione simultanea (intervallo armonico) di 3 o più suoni differenti. Nel nostro sistema musicale occidentale i due capisaldi sono la triade maggiore e quella minore. Dal termine triade si può capire che sono formati da tre suoni (da qui il concetto di armonizzare a “3 voci”). L’armonizzazione classica prevede la sovrapposizione di intervalli di terza (I-III-V) ed ecco la nascita di questi due accordi basilari. Per esempio DO-MI-SOL (accordo maggiore) e DO-MIb-SOL (accordo minore). Come potete notare la differenza è nella terza: maggiore nella triade DO e minore in quella DO minore. Per tetrade (o “quadriade”) si intende ovviamente un accordo costituito da 4 suoni: seguendo la sovrapposizione di intervalli di terza abbiamo (I-III-V-VII) di conseguenza gli accordi di settima. ATTENZIONE: Nei video in questione vengono presi come base per la creazione dei lick! I tre accordi di settima che ci interessano sono: 7 (triade maggiore + 7 minore), m7 (triade minore + 7 minore) e ∆7 (triade maggiore + 7 maggiore). Successivamente possiamo procedere con l’armonizzazione a 5, 6, 7 voci (sempre a intervalli di terza) ottenendo accordi estesi di nona, undicesima e tredicesima. Utilizzeremo di conseguenza tutte le note di una scala, ma è il modo di vederla che è differente: non concepita per intervalli di seconda, ma per intervalli di terza. Fate una prova seguendo l’esempio sottostante in DO maggiore: 1) suonate regolarmente la scala maggiore su due ottave:2) ora eseguitela concepita per intervalli di terza. Il che consiste nell’armonizzare a 7 voci l’accordo di primo grado della scala: DO∆13. Sentirete che forza!Per quanto concerne l’argomento dell’estensione degli accordi ci sarebbe molto da dire, ma per ora non dobbiamo dimenticare che il corso in questione è incentrato su un utilizzo dell’accordo in funzione melodico/armonica e non esclusivamente armonica! CAGED Il termine CAGED in inglese significa letteralmente “ingabbiato”, ma è un acronimo e si tratta di un sistema basato sugli accordi di C (Do), A (la), G (sol), E (mi), D (re) ossia le 5 posizioni mobili fondamentali in accordatura standard. Per posizione mobile si intende la possibilità di trasportarla e ricrearla su altri tasti grazie all’utilizzo del barrè.
Ecco a voi un esempio dell’accordo di DO maggiore: si possono visibilmente notare le 5 forme e i rispettivi gradi (“∆” indica intervalli maggiori e “p” quelli giusti)Con questo metodo, la tastiera viene suddivisa in 5 forme utili per memorizzare con più semplicità oltre ad accordi anche le scale. Altra cosa importante è capire su che corda si trova la nota fondamentale dell’accordo e realizzare sulla base di questa l’accordo secondo la forma desiderata. In tal caso abbiamo: C e A a partire da corda 5, G e E a partire da corda 6 e D da corda 4. Nella seguente tabella troverete la disposizione dei gradi (1-3-5) sulle varie corde in base alla forma dell’accordo. Noterete che ho elencato gli accordi in 2 gruppi: E-A-D e C-G, in quanto seguono la stessa disposizione di gradi.Il rapporto CAGED-SCALA (aree di sviluppo) Il sistema geometrico CAGED è indispensabile per la costruzione delle scale. Nell’esempio che segue troverete i diagrammi (es. DO maggiore) delle varie diteggiature che si vengono a formare al di sopra delle 5 forme dell’accordo trasportato su tutta la tastiera. Tutti questi pallini colorati potrebbero mettere paura, ma è meno difficile di quello che sembra: in rosso la forma dell’accordo preso in considerazione (DO-MI-SOL) ed in verde  gli altri gradi aggiunti per completare la scala (RE-FA-LA-SI). Il tutto sviluppato su 6 corde! Possiamo vedere la triade o la tetrade (DO-MI-SOL-SI) come lo scheletro da cui partire e gli altri gradi come “le altre parti del corpo da inserire” (scusate questa metafora orribile, ma è giusto per farvi capire meglio).


Ci sarebbe molto da scrivere ancora, ma rischieremo di allontanarci troppo dal nostro obiettivo, sta ad ognuno di noi l’approfondimento successivo di questi argomenti.
Buon proseguimento e a risentirci sul forum,Stefano MaroelliLEGGI VADEMECUM PT.2

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