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Introduzione alla tecnica del Walking Bass per la chitarra

Studiamo le basi del walking bass con Giorgio Verderosa, uno degli insegnanti della rinomata Lizard Torino, accademia musicale fondata e diretta dai musicisti professionisti Tony De Gruttola e Miky Bianco.

Come ben sapete il ruolo che ricopre il bassista in qualsiasi formazione e genere musicale è di fondamentale importanza per la sua centralità nella sezione ritmica.
Al bassista spetta infatti il compito di condurre il tempo attraverso un groove accattivante seguendo l’armonia del brano.
Sebbene in certi ambiti musicali il bassista deve limitarsi a suonare solo la tonica e la dominante di ogni accordo, in altri contesti è previsto che possa suonare anche altre note della scala di riferimento compresi alcuni cromatismi fino ad arrivare ad architettare vere e proprie linee di basso (come avviene in ambito jazzistico).

Nel momento in cui vogliamo inserire delle linee di basso nel comping chitarristico basterà seguire alcune linee guida fondamentali ed adottare degli accorgimenti tecnici.
In questo e nei prossimi articoli ne vedremo l’applicazione esclusivamente nel panorama jazzistico (swing feel in particolare).

L’impiego della tecnica del “walking bass” sul nostro strumento ci offre la possibilità di realizzare accompagnamenti particolarmente efficaci in essenza di un bassista. Sarà quindi utilissima qualora dovessimo accompagnare uno strumento solista, una voce o più strumenti e, ovviamente, se siamo da soli ad esibirci.

N.B. Questo e i prossimi appuntamenti non hanno alcuna pretesa di esaustività sull’argomento ma si limitano a dimostrarne le applicazioni con degli esempi sulle progressioni jazz.

In questo primo articolo vedremo alcune linee guida per costruire un walking bass in maniera del tutto graduale e ci concentreremo unicamente sulla progressione II V mentre nei prossimi articoli esploreremo altri criteri per realizzare delle linee di basso in tipico stile walking bass su progressioni armoniche più complesse partendo dal II V I per arrivare poi ad alcune strutture tipiche degli standard jazz.

Partirei subito illustrandovi 3 esempi in “open position” (quindi con qualche corda a vuoto che conferisce sonorità più aperte) per poi riproporli con forme di accordo trasportabili in tutte le tonalità.
I primi 3 esempi potrebbero essere considerati più adatti alla chitarra acustica mentre i 3 successivi più consoni alla chitarra elettrica ma questo non esclude la loro interscambiabilità.
Tutti gli esempi vanno eseguiti in “triplet feel“.

1° esempio

Walking Bass per la chitarra


Come vedete abbiamo due soli accordi, Dm7 e G9 che, armonicamente parlando, costituiscono la classica progressione II V. Ho utilizzato una sola nota come basso dell’accordo (la tonica). L’accordo inizia sul secondo ottavo della battuta e si prolunga nei movimenti successivi.
La mano destra vedrà impegnato il pollice per realizzare il basso mentre, l’indice, il medio e l’anulare suoneranno rispettivamente terza, seconda e prima corda per produrre l’accordo.

Questo esempio serve solo a farvi capire cosa accade nel primo movimento di una battuta prima ancora di vedere cosa occorre fare per gli altri 3 bassi della “quaterna“. In questo modo, suonando l’esempio, iniziamo già a scindere la tonica dal resto dell’accordo.

2° esempio.

Walking Bass per la chitarra


Rispetto all’esempio precedente noterete che compare un basso anche nel quarto movimento della battuta. Potrete inoltre osservare che questo basso si trova ad un semitono di distanza dalla tonica dell’accordo successivo. Questo semplice espediente serve a creare una certa “tensione” che verrà subito risolta sulla tonica successiva creando così i presupposti di una certa “direzione melodica” della linea di basso. Già adesso possiamo fare un primo punto della situazione: per costruire un walking bass che prevede un accordo per ogni battuta occorrerà porre la tonica dell’accordo sul primo movimento e un cromatismo sul quarto movimento rispetto alla tonica dell’accordo successivo.

N.B. questo è soltanto uno schema generale ma se ne possono adottare ben altri.

3° esempio

Walking Bass per la chitarra


Adesso abbiamo finalmente 4 bassi per ogni battuta in stile walking bass seppure limitatamente a due soli accordi. Potete notare che nel secondo e nel terzo movimento della battuta vengono adoperate note relative alla scala della tonalità in questione. E questa è un’altra possibile linea guida che viene spesso utilizzata nella costruzione di un walking bass.

Bene, come vi dicevo prima, nei prossimi 3 esempi (esempio n°4, 5, 6) vedremo la stessa sequenza II V con forme di accordo trasportabili in tutte le tonalità.

4° esempio

Walking Bass per la chitarra


Notiamo subito che l’accordo Dm7 viene realizzato in quinta posizione mentre quello di G13 in terza. Possiamo inoltre osservare che gli accordi vengono eseguiti su quarta, terza e seconda corda e quindi l’azione dell’indice, del medio e dell’anulare della mano destra si sposterà su queste corde.

5° e 6° esempio

Walking Bass per la chitarra
Walking Bass per la chitarra


Non mi rimane altro da dirvi che i bassi sono del tutto uguali a quelli degli esempi precedenti (esempi n° 2 e 3) ma senza l’utilizzo di corde a vuoto.
Suonando queste due semplici terne di esempi (i primi 3 con e i secondi 3 senza corde a vuoto) noterete sin da subito le sostanziali differenze di sonorità che potrete utilizzare come meglio vi aggrada in vari contesti.

Ci vediamo nei prossimi articoli nei quali tratterò altri criteri per realizzare delle linee di basso da applicare su progressioni armoniche più complesse che ritroviamo in strutture tipiche del jazz.

Giorgio Verderosa

Giorgio Verderosa è un chitarrista classico, jazz, rock, acustico e flamenco. L’attività concertistica ha spaziato dalla formazione solistica a quella da camera, dai gruppi e dalle Small Bands alle Big Bands, collaborando anche con orchestre d’archi e orchestre sinfoniche.
Da sempre interessato alla didattica e alla composizione in vari generi musicali presta l’attività di insegnante presso diverse Istituzioni tra cui Lizard Accademie Musicali di Torino e Vercelli.
Ha all’attivo un CD di chitarra acustica Touching your hands e un libro dal titolo “120 Arpeggi di Giuliani per Chitarra Hybrid Picking”.
Attualmente è endorser delle Mayson guitars, dei plettri Essetipicks e dei cavi Reference.

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